La Barbie-izzazione continua: il successo del film preoccupa i chirurghi sugli standard estetici

Dal naso all'insù fino all'esportazione di alcune costole per avere la vita stretta come la famosa bambola. I medici si preparano a una valanga di richieste estreme da parte dei pazienti

Barbie di Greta Gerwig è il film dell’estate. Con un punteggio di critica dell’89% su Rotten Tomatoes, la pellicola è stata elogiata per i suoi temi di emancipazione e inclusione femminile. Ma, mentre il film continua a sbancare il botteghino, salendo rapidamente a quasi 775 milioni di dollari in tutto il mondo, i chirurghi estetici più autorevoli sollevano diverse preoccupazioni.

“Dopo la prima settimana di apertura del film, le mie pazienti mi hanno chiesto la vita e il seno di Barbie”, afferma il chirurgo plastico Dr. Payman Danielpour del Beverly Hills Plastic Surgery Group. “Una paziente mi ha chiesto di asportarle le costole per stringere la vita come la bambola. Le costole servono a proteggere gli organi vitali e le persone devono capire che è un’operazione da non fare”.

Danielpour ha aggiunto che molti pazienti portano delle foto in cui chiedono di assomigliare a una persona o a una figura particolare, e questo è un modo per avviare la discussione sull’operazione: “Ma non siamo qui per far assomigliare un paziente a qualcun altro”, chiarisce.

Fin dal suo debutto negli anni Cinquanta, Barbie è stata accusata di promuovere una visione irrealistica del corpo femminile, dal seno altissimo ai denti brillanti, dalla vita minuscola alle curve eccezionalmente alte. Nel corso degli anni, alcune devote di Barbie hanno speso centinaia di migliaia di dollari in interventi di chirurgia plastica per emulare la bambola. Il desiderio di diventare “Barbie-izzata”, perciò, non è una novità.

Il film, tuttavia, si rivolge ora a un pubblico di giovani spettatori impressionabili. “Anche se il messaggio è positivo, Barbie romanticizza degli ideali di bellezza anatomicamente irrealistici”, afferma il chirurgo plastico facciale Dara Liotta. “Ora sappiamo che con la sua anatomia, Barbie non sarebbe nemmeno in grado di stare in piedi. Purtroppo, i forti temi femministi del film, potrebbero essere facilmente ignorati dalle bambine”.

Dalla bellezza di Barbie a quella di Margot Robbie

Sia la bambola Barbie che l’incantevole interpretazione di Margot Robbie possono essere seducenti, indipendentemente dall’età. “Le adolescenti sono particolarmente vulnerabili di fronte al paragone con Barbie”, afferma la psicologa Stephanie Wright. “Guardare il film o giocare con Barbie non è di per sé dannoso, ma usare le immagini di Barbie per sostenere la convinzione che le persone debbano avere un certo aspetto può essere problematico”.

La dottoressa Liotta nutriva preoccupazioni già prima del debutto del film. “C’è stato tantissimo entusiasmo intorno alla pellicola, e il bombardamento visivo di questa perfezione può creare un vuoto nella mente delle donne, soprattutto nelle più giovani”, afferma la dottoressa.

La psicologa Fay Van Der Kar-Levinson suggerisce di guardare a Barbie come a un’opportunità di conversazione. “Le immagini sono potenti e prevalgono sulle parole in qualsiasi momento”, afferma la psicologa. “Molti bambini possono interiorizzare l’ideale di assomigliare a Barbie, quindi parlate con loro e chiedete cosa pensano che il film stia cercando di venderci, perché questo aiuta a sviluppare un pensiero critico”.

Se un’adolescente manifesta il desiderio di essere fisicamente come Barbie, Van Der Kar-Levinson consiglia di ascoltarla con attenzione, approfondendo i suoi sentimenti, ma senza sminuire né la giovane, né Barbie in sé. “Evitate di rispondere con ‘Vuoi assomigliare a una bambola di plastica?’ – aggiunge, e prosegue – Incanalate la conversazione incentrandovi su cosa è attraente nella vita reale, ovvero avere fiducia in se stessi e essere gentili. Mi rendo conto che può sembrare banale, ma se chiedete alle persone quello che vogliono in un partner nella vita, la risposta numero uno è proprio qualcuno sicuro di sé e gentile”.

Barbie ha altre caratteristiche che meritano di essere emulate senza bisogno di interventi chirurgici. “Ha una pelle fantastica, quindi parlate con i vostri figli di come creare un regime di cura della pelle sano e di come evitare un’eccessiva esposizione al sole: questo è un modo più ragionevole per aspirare ad assomigliare a Barbie senza dover cambiare drasticamente il proprio aspetto”, dice Danielpour.

Chiunque decida di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica deve sempre procedere con prudenza. “Bisogna parlare con diversi medici abilitati, guardare le foto prima e dopo, comprendere il processo di guarigione, l’impegno emotivo e i costi da dover investire, nonché i rischi e i benefici”, aggiunge Danielpour. “L’obiettivo è avere un aspetto naturale ed evitare di sembrare rifatti o finti”.

Dalla vita ai denti: i ritocchi più richiesti

I denti di Barbie, ad esempio, sono notoriamente bianchi, opachi, di forma quadrata e dritti: in altre parole, eccezionalmente artificiali. “Questo è anche definito un sorriso hollywoodiano, come spesso si vede a causa di rivestimenti estetici scadenti, ma non è naturale”, dice il Dr. Matt Nejad, dentista cosmetico e biomimetico i cui clienti includono Beyoncé e Jay-Z.

“La natura è difficile da emulare e un dente non è mai di un colore unico: ci sono cambiamenti cromatici e di traslucidità dal bordo del dente alla gengiva, oltre a dimensioni e proporzioni diverse”, aggiunge, sottolineando che quando ogni dente ha le stesse dimensioni e la stessa forma, non si può parlare di denti giovani e naturali. “La spinta è stata quella di creare denti bianchi Chiclet perché non esisteva un’idea di sorriso reale. Fortunatamente, ci siamo lentamente allontanati da questa realtà alterata. Temo che il film di Barbie farà crescere nuovamente l’interesse per il sorriso hollywoodiano”.

Se state prendendo in considerazione le veneers (faccette estetiche), Nejad raccomanda di assicurarsi di valutare il design dei denti alla fine del processo di trattamento, in modo da non avere sorprese. “I pazienti devono essere in grado di accettare le proporzioni e le dimensioni prima dell’inizio del lavoro”. Per i suoi pazienti crea anche una cianografia in 3D che viene posizionata proprio sopra i denti, in modo che i pazienti possano vedere quello che sarà l’aspetto delle veneers, anche prima di posizionare gli elementi provvisori.

Il prezzo è elevato, fino a 4.000 dollari per dente, ma Nejad afferma che sono in arrivo opzioni più accessibili, tra cui la stampa 3D della ceramica, utilizzata proprio per tali faccette estetiche. “È fatta di un materiale composito simile al collante, ma più durevole e avrà un costo inferiore del 30-50% rispetto alle veneers”, spiega.

Liotta, specializzata in rinoplastica, si preoccupa dell’aumento del desiderio di un naso alla Barbie. “Il suo ponte è troppo concavo, con una punta eccessivamente appuntita e rivolta verso l’alto, che può contribuire alla secchezza nasale, al sanguinamento dal naso e a problemi di sinusite”, afferma. “Questo naso non reggerà nel tempo, si allontana dall’anatomia naturale e può portare a problemi più gravi, come quelli respiratori, fino al collasso”.

I pazienti devono anche considerare che la rinoplastica comporta un processo di guarigione di un anno. “Vedo sempre più persone che pensano che non sia un grosso problema sottoporsi a una rinoplastica, perché spesso viene fatta apparire come una cosa facile e veloce sui social media e le immagini del prima e del dopo non trasmettono cosa comporta”, aggiunge l’esperta.

“È essenziale una comprensione emotiva di quello che il paziente sta facendo”. Prima di procedere con l’intervento chirurgico, la dottoressa valuta i severi criteri medici con quello che definisce un approccio soft. “Soprattutto con gli adolescenti, voglio sapere se hanno finito di crescere, perché non si può mettere un naso su una piattaforma che non è stabile. E mi assicuro che il paziente sia motivato, che sappia cosa vuole e perché. Chi si rivolge continuamente a un genitore per avere delle risposte o non è sicuro, allora non è pronto”.

Danielpour mette in guardia coloro che cercano costantemente di ottenere la perfezione. “Non mi interessa lavorare su una persona normale per farla apparire perfetta”, dice. “Non sembra naturale e aspirarvi può portare a un crollo psicologico”. E esorta i pazienti a comprendere bene le conseguenze di qualsiasi intervento chirurgico. “È più difficile correggere in seguito qualcosa di cui il paziente si pente”, afferma. Danielpour osserva inoltre: “L’invecchiamento dura tutta la vita. È meglio fare piccoli passi salutari e delicati nel corso del tempo per apparire come la versione migliore di se stessi, in modo da integrare la propria anatomia e le proprie caratteristiche naturali”.

Traduzione di Pietro Cecioni