David di Donatello 2024, il trionfo di Garrone: miglior film e migliore regia. A Cortellesi vanno migliore attrice e sceneggiatura. Tutti i vincitori

Sette statuette per Io capitano, sei per C'è ancora domani, tra cui miglior esordio, Michele Riondino è il migliore protagonista, a Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli va il miglior adattamento per Rapito, delusione per Alice Rohrwacher, a Vincenzo Mollica una lunga standing ovation. E dal palco arriva anche l'appello di Mamadou Kovassi: "Basta morti in Palestina"

La cerimonia dei David di Donatello 2024 aspira al glamour e inaugura per questa 69ª edizione anche un inedito red carpet, raccontato da Fabrizio Biggio. Prova a tenere il passo con gli show di premiazione statunitensi, ma Carlo Conti non è Jimmy Kimmel e il ritmo diverso si percepisce, così come l’assenza di Geppi Cucciari e della sua pungente ironia.

Accanto al conduttore fiorentino, “debutta” nel mondo del cinema Alessia Marcuzzi e la Rai, così come auspicato anche dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mette su uno spettacolo nazional-popolare.

Io capitano vince i premi “d’autore”

La delusione è forte per Alice Rohrwacher. La chimera arriva a fine serata senza premi. Paola Cortellesi si mostra più che soddisfatta dei sei David per C’è ancora domani, tra cui miglior sceneggiatura, miglior esordio e miglior attrice protagonista. Il vero vincitore della notte dei David di Donatello, però, è Io capitano: sette statuette, compresa quella per il miglior film.

Già quando Matteo Garrone vince per la miglior regia, la platea esplode di gioia e di sorpresa. Io capitano si aggiudica inoltre anche i premi tecnici maggiori, quello per il miglior autore della fotografia, il miglior montaggio, i migliori effetti visivi e il miglior suono.

Dopo i ringraziamenti istituzionali il regista lascia la parola a Mamadou Kovassi Pli Adama, il “vero” capitano a cui è ispirato il film. È lui che lancia il forte appello politico (che Garrone preferisce non fare), ricordando i morti delle tratte dei migranti nel mediterraneo e a Gaza. “Basta morti in Palestina”, afferma. Ringraziano anche Moustapha Fall e Seydou Sarr. Quest’ultimo dedica il premio – e tutti quelli vinti fino a oggi da Io capitano – alle persone che hanno perso la vita “nel deserto e in mare”.

“L’unica certezza” di Paola Cortellesi

Il primo David assegnato nella serata, tuttavia, è quello dello spettatore a C’è ancora domani e Paola Cortellesi chiama il suo cast a ritirare il premio. È la sua unica certezza questa sera, dice. E si emoziona leggendo un breve testo di ringraziamento, per tutti gli spettatori e le spettatrici, circa cinque milioni, che hanno fatto il “gesto eroico di uscire di casa, scegliere questo film e fidarsi di ciò che avevo da proporre”, afferma.

Pochi minuti dopo, però, già Emanuela Fanelli torna sul palco a ritirare la sua statuetta per la migliore attrice non protagonista. Il secondo della sua carriera dopo quello vinto lo scorso anno per Siccità.

Quinto David di Donatello su dieci candidature in carriera è invece quello come miglior attore non protagonista per Elio Germano. “Io e Michele Riondino – dice invitandolo accanto a sé –  non possiamo fare a meno di lottare insieme e questo film è stato una lotta”, afferma su Palazzina LAF. Nel suo discorso porta l’attenzione sul lavoro e su Taranto, “violentata dal profitto”.

Ospiti e premi già assegnati

Sono tre i premi competitivi già assegnati prima della diretta: il David dello Spettatore a C’è ancora domani di Paola Cortellesi, il miglior cortometraggio a The Meatseller di Margherita Giusti e il miglior film internazionale ad Anatomia di una caduta. Gli ospiti d’onore dell’Accademia del cinema italiano quest’anno, inoltre, sono Milena Vukotic e Giorgio Moroder, che ricevono il Premio alla carriera 2024, mentre al giornalista Vincenzo Mollica va un David speciale.

“Stacchetto”

“Sono già emozionata”, afferma la co-conduttrice Alessia Marcuzzi in collegamento al Tg1 a pochi minuti dall’inizio della diretta Rai. Gli ospiti e i candidati intanto arrivano in platea. Marcuzzi sente la pressione, e si vede. Con il fiatone afferma, autoironica, di essersi persa più di una volta nel dietro le quinte.

Quando la trasmissione inizia, con dieci perdonabili minuti di ritardo, a rompere il ghiaccio è Fabrizio Biggio, protagonista di una gag con Paola Cortellesi ed Emanuela Fanelli sul red carpet. La formula dell’anteprima, tuttavia, non funziona come dovrebbe. Qualcosa stona, tra l’aplomb delle sorelle Rohrwacher, che non stanno al gioco, e l’imbarazzo dello “stacchetto”. Anche quello da dieci e lode di Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti. La generazione Zeta direbbe semplicemente: cringe.

L’omaggio circense a Fellini

Si inizia con il sogno felliniano. Nella sua Cinecittà, risuona la voce del regista riminese e dai diversi teatri degli Studios arrivano immagini del suo circo cinematografico, coreografo da Luca Tommassini. Intanto, quasi a sorpresa, l’apertura è affidata a Mahmood, di bianco vestito, e alla sua Tuta gold.

Per fortuna, Alessia Marcuzzi “non indossa i sabot”, mentre saluta Nanni Moretti dalla platea, ma il suo primo sketch, purtroppo, non è in bolla. E nel corso della serata continua a non brillare, lasciando molto più spazio a Carlo Conti.

Premi grandi e premi “piccoli”

Colpisce la scelta di consegnare i premi tecnici lontano dal palco principale e dalla serata di gala. Non mancano le polemiche, anche in diretta. Rapito vince sia per la scenografia che per i costumi. Sergio Ballo, costumista, si prende molto più tempo dei suoi quarantacinque secondi di ringraziamento, sia per contestare la scelta della regia televisiva sia per lanciare un messaggio politico. Condanna infatti “l’antisemitismo europeo”, legandolo alla storia di Edgardo Mortara raccontata dal film di Marco Bellocchio. Il suo intervento, si intuisce, accende una certa tensione dietro le telecamere.

Ci pensa l’esibizione dal vivo di Giorgia a distendere gli animi, con il suo omaggio a Giorgio Moroder, che riceve il primo dei due David alla carriera della serata.

Dopo la miglior sceneggiatura originale a Paola Cortellesi, Giulia Calenda e Furio Andreotti (C’è ancora domani), il premio per quella non originale va a Rapito. È l’ottavo David di Donatello, su ventotto candidature, in carriera per Marco Bellocchio. Scherza, il maestro, sulla sua età e sul numero di presenze alla cerimonia e promette di non avere perso la voglia di scrivere altri film. Con lui è premiata anche Susanna Nicchiarelli, co-autrice della sceneggiatura, alla seconda vittoria su sette nomination.

“È tutto un magna magna”

“È tutto un magna magna, stasera va così. Ringrazio la regista che mi ha raccomandata”. Scherza, Paola Cortellesi, immaginando cosa potrebbe dire il pubblico da casa mentre torna ancora una volta sul palco. In realtà, però, ha le lacrime agli occhi mentre ritira il premio come miglior attrice protagonista per C’è ancora domani.

Paola Cortellesi e Carlo Conti ai David di Donatello 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Paola Cortellesi e Carlo Conti ai David di Donatello 2024.

L’intermezzo del ministero

Trentatré titoli, tra cui diciassette italiani, sono i film che fanno parte anche quest’anno di Cinema revolution, l’iniziativa del ministero della cultura che propone alcune nuove uscite al botteghino a prezzo ridotto per tutta l’estate. A presentarla sul palco dei David di Donatello 2024 è la sottosegretaria Lucia Borgonzoni.

Taranto ai David di Donatello 2024

“Siamo cresciuti con l’idea che non ci fosse alternativa alla fabbrica” ma il cinema è un’industria che nobilita il lavoro, afferma Michele Riondino . L’interprete riceve il suo primo David come miglior attore protagonista per Palazzina LAF. Ricorda anche l’ampia presenza della Puglia e di Taranto in questa edizione, con Diodato vincitore per la migliore canzone originale (sempre per Palazzina LAF) e Giacomo Abbruzzese, tra i candidati al miglior esordio con Disco Boy.

“Ovunque sarai”: Irama per l’In memoriam

Dopo l’emozionante (ed emozionato) discorso di ringraziamento di Milena Vukotic, per il David alla carriera, e un altro importante premio tecnico per Rapito (migliori acconciature e miglior trucco), arriva l’omaggio e il ricordo delle personalità del mondo dello spettacolo scomparse nell’ultimo anno. Ad accompagnare i nomi e i volti sullo schermo è il brano Ovunque Sarai, cantato dal vivo da Irama. Non mancano i nomi Andrea Purgatori, giornalista e sceneggiatore, ed Ernesto Assante.

L’emozione di Justine Triet e le lacrime di Alice Rohrwacher

Un’emozionata Justine Triet, con il suo immancabile foglietto bianco su cui scrive il discorso di ringraziamento, riceve il già annunciato David al miglior film internazionale per Anatomia di una caduta. Sul palco però coglie l’occasione per esprimere tutta la sua ammirazione per la regista italiana Alice Rohrwacher, che non trattiene le lacrime. Solo Triet, questa sera, sembra essersi ricordata del (bellissimo) La chimera.

In dettaglio,  l’elenco delle nomination e dei premi assegnati.

David di Donatello 2024: categorie e vincitori

 

Miglior film

C’è ancora domani

Il sol dell’avvenire

Io capitano 

La chimera 

Rapito

 

Miglior regia

Nanni Moretti – Il sol dell’avvenire 

Matteo Garrone – Io capitano

Andrea Di Stefano – L’ultima notte d’amore 

Alice Rohrwacher – La chimera

Marco Bellocchio – Rapito

 

Miglior sceneggiatura originale

C’è ancora domani – Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi

Il sol dell’avvenire – Francesca Marciano, Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Valia Santella

Io capitano – Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini, Andrea Tagliaferri

La chimera – Alice Rohrwacher

Palazzina LAF – Maurizio Braucci, Michele Riondino

 

Miglior sceneggiatura non originale

Le vele scarlatte – Pietro Marcello, Maurizio Braucci, Maud Ameline

Lubo – Giorgio Diritti, Fredo Valla

Misericordia – Emma Dante, Elena Stancanelli, Giorgio Vasta

Mixed by Erry – Armando Festa, Sydney Sibilia

Rapito – Marco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli

 

Miglior produttore

C’è ancora domani – Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside società del gruppo Fremantle; Vision Distribution società del gruppo Sky; in collaborazione con SKY; in collaborazione con Netflix

Comandante – Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri per Indigo Film; Pierpaolo Verga ed Edoardo De Angelis per O’Groove; Paolo Del Brocco per Rai Cinema; Attilio De Razza per Tramp Limited;
Mariagiovanna De Angelis per Vgroove; Antonio Miyakawa per Wise Productions

Disco Boy – Giulia Achilli, Marco Alessi, Lionel Massol, Pauline Seigland, André Logie

Io capitano – Archimede, Rai Cinema, Pathé Tarantula

La chimera – Carlo Cresto-Dina con Rai Cinema

 

Miglior attrice protagonista

Paola Cortellesi – C’è ancora domani

Isabella Ragonese – Come pecore in mezzo ai lupi 

Micaela Ramazzotti – Felicità

Linda Caridi – L’ultima notte d’amore 

Rapito – Barbara Ronchi

 

Miglior attore protagonista 

Valerio Mastandrea – C’è ancora domani

Antonio Albanese – Cento domeniche 

Pierfrancesco Favino – L’ultima notte d’amore

Josh O’Connor – La chimera 

Michele Riondino – Palazzina LAF

 

Miglior attrice non protagonista

Emanuela Fanelli – C’è ancora domani

Romana Maggiora Vergano – C’è ancora domani

Barbora Bobulova – Il sol dell’avvenire 

Alba Rohewacher – La chimera 

Isabella Rossellini – La chimera

 

Miglior attore non protagonista

Adriano Giannini – Adagio

Giorgio Colangeli – C’è ancora domani

Vinicio Marchioni – C’è ancora domani

Silvio Orlando – Il sol dell’avvenire

Elio Germano – Palazzina LAF

 

Miglior esordio alla regia

C’è ancora domani – Paola Cortellesi

Disco Boy – Giacomo Abbruzzese

Felicità – Micaela Ramazzotti

Palazzina LAF – Michele Riondino

Stranizza d’amuri – Giuseppe Fiorello

 

Miglior fotografia

C’è ancora domani – Davide Leone

Comandante – Ferran Paredes Rubio

Io capitano – Paolo Carnera

La chimera – Hélène Louvart

Rapito – Francesco Di Giacomo

 

Miglior colonna sonora 

Adagio – Subsonica

C’è ancora domani – Lele Marchitelli

Io capitano – Andrea Farri

Il sol dell’avvenire – Franco Piersanti

L’ultima notte d’amore – Santi Pulvirenti

 

Miglior canzone originale 

Adagio – Adagio

La vita com’è – Il più bel secolo della mia vita

Baby – Io capitano

‘O DJ (Don0t Give Up) – Mixed by Erry

La mia terra – Palazzina LAF

 

Migliore scenografia 

C’è ancora domani 

Comandante 

Io capitano 

La chimera 

Rapito

 

Migliori costumi

C’è ancora domani 

Comandante 

Io capitano 

La chimera 

Rapito

 

Miglior trucco

Adagio

C’è ancora domani 

Comandante 

Io capitano 

Rapito

 

Miglior acconciatura

C’è ancora domani 

Comandante 

Io capitano 

La chimera 

Rapito

 

Miglior montaggio

C’è ancora domani 

Io capitano 

L’ultima notte di Amore

La chimera 

Rapito

 

Miglior suono 

C’è ancora domani 

Comandante 

Il sol dell’avvenire 

Io capitano 

La chimera

 

Migliori effetti visivi – VFX 

Adagio

Comandante 

Denti da squalo

Io capitano 

Rapito

 

Miglior documentario – Premio David Cecilia Mangini 

Enzo Jannacci Vengo Anch’io – Giorgio Verdelli

Io noi e Gaber – Riccardo Milani

Laggiù qualcuno mi ama – Mario Martone

Mur – Kasia Smutniak

Roma, santa e dannata – Daniele Ciprì

 

Miglior film internazionale 

Anatomia di una caduta – Justine Triet

As Bestas – Rodrigo Sorogoyen

Foglie al vento – Aki Kaurismaku

Killers of the Flowers Moon – Martin Scorsese

Oppenheimer – Christopher Nolan

 

David Giovani 

C’è ancora domani 

Comandante 

Io capitano 

L’ultima volta che siamo stati bambini 

Stranizza d’amuri