Hollywood in sciopero: si può promuovere un film senza i suoi attori? “È ora di ingaggiare gli influencer”

Red carpet saltati, interviste bloccate, press tour finiti prima ancora di cominciare. Nell'era dello stop sindacale, i pubblicitari si vedono costretti a trovare modi originali per portare il pubblico in sala

Pubblicizzare un film comporta delle sfide e farlo senza il protagonista che lo promuove rappresenta un ostacolo. Lo hanno imparato bene i team dei più grandi titoli hollywoodiani, e chi ancora non se ne era accorto lo farà presto con l’inizio dello sciopero indetto dalla SAG-AFTRA, il sindacato degli attori.

La première di They Cloned Tyrone di Netflix si è svolta a Los Angeles in vista dell’uscita del film il 21 luglio, ma senza la star Jamie Foxx, rimasto in gran parte lontano dagli occhi del pubblico da quando sua figlia ha annunciato in aprile che si stava riprendendo dopo un ricovero in ospedale per un problema di salute.

Altre star sono state recentemente assenti dal red carpet per motivi diversi, prima ancora dell’inizio dello sciopero degli attori: Jonah Hill ha affermato di aver avuto problemi di salute mentale rifiutandosi così di promuovere You People di Netflix, mentre Ezra Miller non ha parlato con i media per The Flash della Warner Bros. dopo una serie di questioni personali – e penali – riguardanti la sua vita privata.

Nel frattempo, lo sciopero degli sceneggiatori in corso ha impedito ad alcuni creativi di spicco di sostenere il proprio lavoro, tra cui il co-sceneggiatore di Barbie, Noah Baumbach, che ha saltato la prima del film per sostenere la Writers Guild of America. Sono state inoltre eliminate dai tour di promozione le interviste ai late show o al SNL, essenziali per parlare al pubblico delle imminenti uscite in sala.

Parlare del film, senza poter parlare del film

Il press tour è solo un’arma nell’arsenale del marketing di un film, ma è comunque considerato un tassello importante per portare gente al cinema. ”È essenziale che le star più importanti facciano il tour pubblicitario richiesto a sostegno del loro film, punto e basta”, afferma Jason E. Squire, professore emerito della USC School of Cinematic Arts e conduttore del podcast The Movie Business, pur sottolineando che i motivi medici rappresentano un’importante eccezione. “Questo è un esempio di equilibrio hollywoodiano, in cui è un bene per il film ed è un bene per l’artista. Il fatto di parlare dell’opera migliora la carriera della star, portandolo all’attenzione dei media”.

Promuovere un film senza gli attori non è necessariamente un dilemma moderno. Russell Schwartz, professore associato alla Chapman University, ricorda le numerose campagne che hanno dovuto affrontare durante il suo periodo di presidenza nel marketing della New Line. Una di queste è stata per The New World – Il nuovo mondo del 2005: il film di Terrence Malick, avverso alla stampa, era privo della presenza dei protagonisti Colin Farrell e Christian Bale, dopo che Farrell era finito in riabilitazione settimane prima dell’uscita.

Il team del film ha avuto un periodo limitato di tempo per qualificarsi agli Oscar verso la fine dell’anno, prima di uscire in sala a febbraio, ma le assenze si sono fatte sentire. “Abbiamo perso il nostro momento”, dice Schwartz. “È stata dura”.

Il suo team ha dovuto adottare una strategia diversa per gestire Nativity del 2006 a causa della gravidanza di Keisha Castle-Hughes, l’attrice sedicenne che interpreta la Vergine Maria. Schwartz ricorda che la maggior parte delle opportunità per la stampa si spostarono sulla regista Catherine Hardwicke e sull’allora sconosciuto Oscar Isaac, che interpretava Giuseppe, oltre a concentrarsi maggiormente sull’IP stessa.

Ma per film originali come They Cloned Tyrone, non c’è una familiarità consolidata su cui appoggiarsi e gli operatori di streaming come Netflix tendono anche a mettere meno marketing nei titoli rispetto agli studios tradizionali.

Negli anni si è arrivati alla diffusione dei social media, nuova risorsa per raggiungere gli spettatori. Albert Lieberman, il fondatore di Grey Entertainment che ha lavorato a campagne di marketing per franchise della Warner Bros. come Batman e Harry Potter, indica che Foxx, il quale il mese scorso ha condiviso il trailer di Tyrone su Instagram con i suoi 17 milioni di follower, ha contribuito a preparare il pubblico per l’uscita del film.

Pur non essendo chiaro se il post abbia effettivamente richiamato l’attenzione sulla pellicola in sé, dato che molti dei commenti degli utenti hanno notato delle somiglianze tra la premessa – sulle teorie cospirative che circondano un apparente esperimento di clonazione – e la raffica di voci incentrate sul recupero dell’attore nella vita reale dopo il ricovero.

Nuove tecniche pubblicitarie nell’era dello sciopero degli attori e sceneggiatori

Nel pieno dello sciopero degli sceneggiatori, i responsabili del marketing hanno dovuto puntare su piattaforme meno convenzionali. Per la recente commedia Fidanzata in affitto della Sony, questo ha significato ingaggiare Jennifer Lawrence non solo per il programma Watch What Happens Live di Bravo, ma anche per lo show Hot Ones di YouTube.

“Anche se ci fossero i late night show, avrei comunque cercato di far partecipare Jennifer a Hot Ones“, dice Schwartz, il quale osserva che il programma “probabilmente fa parlare molto di più il giorno dopo” rispetto a una comparsata nei vari late show.

Tuttavia, il dibattito sull’impatto al botteghino di un tour stampa continua alla luce degli scarsi risultati di The Flash. “C’è sempre qualcosa di discutibile quando l’attrazione delle star si traduce in dollari”, afferma Schwartz, sottolineando che per The Flash il gancio principale del film deriva dal marchio DC Comics. “La partecipazione di Ezra potrebbe davvero spostare l’ago della bilancia? Non ne sono necessariamente convinto”.

Paul Dergarabedian, analista del box office di Comscore, sottolinea che i momenti di stampa che hanno più probabilità di influenzare i risultati di un progetto tendono a provenire da nomi di primo piano come Tom Cruise: “Più alto è il potere delle star, maggiore è l’impatto”.

Resta da vedere se lo sciopero degli attori stimolerà altri cambiamenti dopo che le principali società di pubbliche relazioni di Hollywood sono state informate all’inizio di questa settimana dalla SAG-AFTRA che gli attori non saranno disponibili per promuovere i loro progetti. Un pubblicitario ha risposto al riguardo a THR: “È ora di ingaggiare gli influencer”.

Anaja Smith e Mia Galuppo hanno contribuito per l’articolo e per varie segnalazioni.