Paola Cortellesi sul red carpet dei David di Donatello: “Greta, spero che non te la sei presa”

"Di alleanze e sostegno dal mondo femminile ne ho sempre avuto, semmai è quello maschile che mal mi sopportava", commenta la regista e protagonista parlando del suo esordio C'è ancora domani. L'intervista a THR Roma

“Greta, spero che non te la sei presa”. Lo dice ridendo Paola Cortellesi, radiosa, come la sera in cui ha presentato il suo esordio alla regia, C’è ancora domani, alla Festa del Cinema di Roma, storia di un suffragio universale che ha cambiato il volto dell’Italia. E anche lei, del cinema italiano, il panorama lo ha cambiato.

Lo ha fatto con un film in bianco e nero, dove la violenza è trasformata in balletti e la musica è dissonante dall’aria in costume, così chiaro e diretto nel parlare al più largo pubblico. “È diventato così grande il tuo film per un motivo: perché lo hai fatto tu”, le dice Emanuela Fanelli dal palco mentre ritira il suo David per la migliore attrice non protagonista, proprio la Luisa di C’è ancora domani.

E oltre alle 19 candidature, C’è ancora domani ha superato Barbie di Greta Gerwig, diventando il film più visto del botteghino italiano 2023, tanto da conquistare anche il David dello spettatore per la maggiore presenza di spettatori in sala. “Ma è successo solo in Italia – torna a scherzare Paola Cortellesi su Barbie – Non se ne sarà nemmeno accorta”. Non deve perciò preoccuparsi: “Può stare tranquilla”. La tipica solidarietà femminile, la stessa che l’attrice e neo-regista ha sempre trovato all’interno dell’industria dello spettacolo.

“L’ho sempre vissuta da quando faccio questo mestiere. Di alleanze e sostegno dal mondo femminile ne ho sempre avuto, semmai è quello maschile che mal mi sopportava”. E continua, ironicamente: “E forse anche stasera!”, riferendosi al record raggiunto da C’è ancora domani. “È un germettino che va dal lato sbagliato quello che vuole una rivalità femminile. Viviamo e abbiamo vissuto tutte le medesime difficoltà, spesso molto comuni. Il fatto che si stia ancora sottolineando che ci siano donne che quest’anno hanno debuttato fa capire che non è una cosa comune, ordinaria”.

E prosegue: “Però tutte noi, o almeno le persone che ho sentito e che sono qui oggi, hanno tifato l’una per l’altra. Perché la crescita dell’una è lo scalino dell’altra. Ci si supporta e questa è una cosa che succede, non so, forse a chi ha avuto un po’ più di difficoltà? Però finora, a me, è sempre andata così e mi fa piacere dirlo”. Ma alla fine, a Paola Cortellesi, è piaciuto Barbie? “Sì, ci mancherebbe!”.