Affaire Lucca Comics&Games: dopo Zerocalcare e Amnesty, anche Fumettibrutti diserta la fiera

L'autrice di P. La mia adolescenza trans ha annunciato attraverso il suo profilo Instagram che non parteciperà al festival a causa del patrocinio dell'Ambasciata di Israele in Italia: "No compromesso, non riuscirei a dormirci la notte"

Dopo Zerocalcare, Amnesty Italia e Giancane, anche l’autrice Fumettibrutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli, ha deciso di non partecipare a Lucca Comics&Games, che inizierà il primo novembre per concludersi il 5. La motivazione è il patrocinio dell’Ambasciata israeliana in Italia, alla luce del conflitto tra Israele e Hamas, cominciato il 7 ottobre con l’attacco del gruppo fondamentalista religioso Hamas a cui è seguita l’operazione militare lanciata dal governo di Netanyahu sulla Striscia.

L’autrice, che ha realizzato diverse graphic novel come Romanzo Esplicito (2018), P. La mia adolescenza trans (2019) e che ha in uscita La separazione del maschio con Francesco Piccolo, ha annunciato attraverso i suoi profili social che non parteciperà alla kermesse lucchese dedicata alla cultura nerd. “Dopo averlo scoperto mi sono presa del tempo prima di decidere cosa fare”, ha scritto Fumettibrutti, “e credo che se nella vita si fanno dei compromessi (io stessa ne ho fatti tanti) su questo non riuscirei a dormirci la notte”.

“‘Intersezionalità’ significa preoccuparsi per tutte le lotte contro l’oppressione, dei corpi e dei popoli, non solo di quelle che ci fanno comodo”, aggiunge l’autrice, sottolineando che “il femminismo è la chiave di lettura del mondo che mi rende libera ogni giorno, e non si tratta di un dovere per me, è l’essenza stessa della vita”. E conclude: “Quindi, stelle, mi scuso perché non riusciremo in quest’occasione a tenerci per mano e ad abbracciarci, ma sono sicura che lo faremo sempre e per sempre anche in altri luoghi”.

Il caso Lucca Comics&Games

Il patrocinio dell’Ambasciata d’Israele in Italia è stato annunciato durante la conferenza stampa di Lucca Comics&Games dello scorso luglio, assieme a quello del Consolato degli Stati Uniti. Ma il riaccendersi del conflitto il 7 ottobre, con il bombardamento nella Striscia di Gaza da parte di Israele, ha cambiato la percezione di quel riconoscimento. “Il patrocinio”, ha spiegato a The Hollywood Reporter Roma il direttore generale di Lucca Crea (associazione che si occupa di organizzare Lucca Comics), nella figura di Emanuele Vietina, “non è oneroso ed è un’attribuzione istituzionale al nostro programma”.

“Da quasi un anno lavoriamo a un progetto che ha coinvolto Asaf e Tomer Hanuka, due artisti che hanno più volte affrontato dialetticamente la loro realtà e che sono progressisti”, ha sottolineato Vietina, facendo riferimento ai due artisti autori della copertina dell’edizione 2023 di Lucca Comics&Games e alle loro opere The Arab JewsK.O. a Tel Aviv, oltre alla loro collaborazione con Ari Folman per Valzer con Bashir, film d’animazione vincitore del Golden Globe che denuncia il ruolo dell’esercito israeliano nel massacro nel campo profughi di Sabra e Shatila del 1982.

“Lucca Comics&Games fa cultura, e fare cultura è sempre un atto politico. Ma fare cultura non vuol dire compiere atti politicizzati”, ha aggiunto il direttore generale di Lucca Crea, che ribadisce come il patrocinio sia un riconoscimento ricevuto per la presenza dei due artisti e che rinunciarvi sarebbe “irresponsabile”.

Zerocalcare e Amnesty

Zerocalcare, al secolo Michele Rech, è stato il primo ad annunciare sui suoi profili la non partecipazione alla fiera sabato 28 ottobre, con la solidarietà della sua casa editrice. L’autore delle serie Netflix Strappare lungo i bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo ha definito “problematico” il patrocinio dell’ambasciata di Israele in Italia alla manifestazione, sottolineando come per lui “venire a festeggiare lì dentro è un corto circuito che non riesco a gestire”.

Poco dopo anche Amnesty Italia ha pubblicato un comunicato su X, in cui ha scritto: “Comprendiamo sia prassi consolidata il patrocinio delle ambasciate dei paesi di provenienza degli artisti che realizzano l’immagine del festival, ma non possiamo ignorare che le forze israeliane stiano incessantemente assediando e bombardando la Striscia di Gaza, con immani perdite di vite civili”.

In un’intervista a THR Roma, Emanuele Vietina ha garantito che il tema sarà “affrontato”, anche se non ha voluto concedere “anticipazioni”. “Abbiamo grandissimo ed enorme rispetto per una realtà come Amnesty che opera per i diritti umani, che sono importanti anche per noi – ha concluso Vietina – Siamo perfettamente consapevoli di questa cogente, drammatica e lacerante attualità – continua – e per noi è un tema centrale. Lo affronteremo”.