Oscar: Messi, star a quattro zampe di Anatomia di una caduta, potrebbe saltare la cerimonia

Una notizia devastante per i fan dei camei canini: Messi, il border collie che ha rubato la scena al candidato al miglior film Anatomia di una caduta e improbabile protagonista della campagna per gli Oscar 2024, non tornerà a Los Angeles per la cerimonia degli Academy Awards di domenica 10 marzo.

Sebbene i rappresentanti dell’Academy non abbiano commentato, una fonte della casa cinematografica Neon ha dichiarato che il recente soggiorno hollywoodiano del cane francese, durante il quale ha eclissato tutti gli attori umani durante l’annuale pranzo dei candidati, è stato un caso isolato. Ciò significa che le star che non hanno avuto la possibilità di incontrare Messi dovranno prenotare una parte in uno dei suoi progetti futuri.

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“Tutta questa attenzione è iniziata a Cannes”, ha dichiarato a febbraio l’addestratrice Laura Martin a The Hollywood Reporter. Cannes è il luogo in cui Anatomia di una caduta ha iniziato il suo percorso nel circuito dei premi, portando a casa la Palma d’Oro, e dove Messi ha ottenuto il suo premio non ufficiale: la Palm Dog. “Ci sono state alcune interviste in Francia”, ha continuato Martin, “ma quello che stiamo vivendo qui in America, con l’attenzione per questo cane e la sua recitazione, va oltre ogni nostra previsione. Probabilmente è il massimo che si possa ottenere in questo campo”.

Forse è stata la natura del suo ruolo nel legal thriller di Justine Triet, che ha evitato i soliti trucchi da cane che si vedono nei film “oscar bait”, preferendo una performance disarmante ed emotiva, a rendere Messi il favorito di quest’anno. E anche se la sua recente visita a Los Angeles è stata breve – Messi vive con Martin a Parigi – ne ha approfittato. Durante il viaggio, Messi ha partecipato a un incontro con la stampa, ha posato per le foto con Olivia Wilde durante la lettura dal vivo della sceneggiatura di Anatomia di una caduta e si è goduto un giorno di riposo a Venice Beach, dove ha reso omaggio a Baywatch. Sulla pagina Instagram di Martin è possibile vedere un filmato di Messi che si immedesima in David Hasselhoff.

Ma il momento clou è stato il pranzo dei candidati agli Oscar, dove una clip virale di un Ryan Gosling adorante cattura davvero il fascino di Messi sulla folla. “Il momento più importante è stato quello con Billie Eilish, che ha legato con Messi per quasi 10 minuti”, ha detto Martin. “Si abbracciavano e si accarezzavano e c’era davvero feeling. Poi Bradley Cooper si è imbattuto in lui nel corridoio. Il cane è andato subito da lui, quindi anche tra loro c’è stato un legame”.

Va detto che non tutti sono stati contenti della presenza di Messi. Dopo tutto, essendo un cane, non era tecnicamente un candidato. Secondo una fonte a conoscenza delle lamentele, diverse società con film candidati si sono lamentate con l’Academy del fatto che l’avergli permesso di partecipare all’evento ha dato un vantaggio ad Anatomia di una caduta durante la finestra di voto.

Questa è la stagione dei premi. Persino il migliore amico dell’uomo non è al riparo dalle politiche e dalle piccole rimostranze.

Ma gli animali hanno una lunga storia agli Academy Awards. Uggie, il defunto Parson Russell Terrier che ha recitato al fianco di Jean Dujardin in The Artist, era sul palco quando il loro film ha vinto il premio per il miglior film nel 2012. E mentre l’asina Jenny de Gli spiriti dell’isola non era presente nel 2023, un suo doppelgänger si è unito al conduttore Jimmy Kimmel sul palco per un po’. All’epoca, Kimmel fece notare che probabilmente non era prudente far arrivare l’equino dall’Irlanda per un segmento così breve.

Kimmel è stato altrettanto scettico riguardo ai viaggi internazionali degli animali quando gli è stato chiesto di includere Messi nella telecronaca di quest’anno durante una conversazione più ampia qualche settimana fa. “È difficile superare un asino”, ha detto a THR. “E davvero, la cosa più notevole che ha fatto quel cane è stata un’overdose di droga e mangiare vomito. Non so se gli Oscar possano apprezzare”.

Traduzione di Pietro Cecioni