Venezia 80, Barbera: “L’impatto dello sciopero di Hollywood sarà molto modesto”

Il direttore del festival: "Confermati tutti gli americani a parte Challengers". In concorso, tra gli altri, i film di Bradley Cooper, Sofia Coppola, Luc Besson, David Fincher, Michael Mann. Gli italiani: Sollima, Costanzo, Diritti, Garrone, Castellitto, De Angelis. Fuori concorso Woody Allen, Wes Anderson, Richard Linklater, Roman Polanski

Un’edizione tribolata, costruita a cavallo del grande sciopero degli attori di Hollywood che ha imposto un cambio programma dell’ultimo minuto, con il film d’apertura (era Challengers di Luca Guadagnino, ora è Comandante di Edoardo de Angelis) sostituito pochi giorni dopo l’annuncio. Dalla sede della Biblioteca dell’Archivio Storico della Biennale a Venezia Roberto Cicutto, presidente della Biennale, e Alberto Barbera, direttore artistico del festival, hanno illustrato il programma di Venezia 80, aprendo con un breve ricordo del giornalista, recentemente scomparso, Andrea Purgatori.

“Ormai siamo esperti in emergenze – ha detto Cicutto – anche se fin dall’immagine del manifesto, la Mostra la immaginiamo proiettata al futuro, che non teme i cambiamenti. Inclusa l’intrusione di intelligenze diverse dalla nostra (le IA, ndr)”. Ammette, Barbera, le “turbolenze” della scorsa settimana: “Per fortuna le conseguenze dello sciopero degli attori, che hanno buone e condivisibili ragioni, è stato modesto sulla Mostra. L’unico film che abbiamo perso è quello, bellissimo, di Luca Guadagnino, Challengers. Tutti gli altri americani sono confermati e presenti. Colgo l’occasione per ringraziare  produttori e registi che hanno confermato l’impegno e saranno con noi. Mancherà qualche star, ma saranno presenti tutti gli attori delle produzioni indipendenti. Che sono tante. Il tappeto rosso non sarà così sguarnito. Venezia non sarà autarchica”.

In tutto la Mostra ha ricevuto 4061 film, i paesi rappresentati in selezione ufficiale sono 54. I titoli a regia maschile proposti sono stati 2703, il 66% del totale, quelli a regia femminile 1298, con una piccola percentuale (60) di registi che non hanno dichiarato il proprio genere.

 

Venezia 80: il concorso

Comandante di Edoardo De Angelis (film di apertura)

Bastarden di Nikolaj Arcel

Dogman di Luc Besson

La bête di Bertrand Bonello

Hors-Saison di Stéphane Brizé

Enea di Pietro Castellitto

Maestro di Bradley Cooper

Priscilla di Sofia Coppola

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo

Lubo di Giorgio Diritti

Origin di Ava DuVernay

The Killer di David Fincher

Memory di Michel Franco

Io Capitano di Matteo Garrone

Evil Does Not Exist di Ryusuke Hamaguchi

The Green Border di Agnieszka Holland

Die Theorie von Allem di Timm Kröger

Poor Things di Yorgos Lanthimos

El Conde di Pablo Larrain

Ferrari di Michael Mann

Adagio di Stefano Sollima

Woman Of di Malgorzata Szumowska e Michal Englert

Holly di Fien Troch

 

Proiezioni speciali – Fuori concorso

La parte del Leone: una storia della Mostra di Baptiste Etchegaray e Guseppe Bucchi (non fiction)

D’argent et de sang di Xavier Giannoli e Frédéric Planchon (serie)

I know your soul di Jasmila Zbanic, Damir Ibrahimovic (serie)

Amor di Virginia Eleutieri Serpieri (non fiction)

Frente a Guernica di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi (non fiction)

Hollywoodgate di Ibrahim Nash’at (non fiction)

Ryuichi Sakamoto – Opus di Neo Sora (non fiction)

Enzo Jannacci, Vengo anch’io di Giorgio Verdelli (non fiction)

Menus plaisirs – Les Troisgros di Frederick Wiseman(non fiction)

La sociedad de la nieve di J.A.Bayona (fiction – film di chiusura)

Coup de chance di Woody Allen (fiction)

The wonderful story of Henry Sugar di Wes Anderson (fiction)

The penitent di Luca Barbareschi (fiction)

L’ordine del tempo di Liliana Cavani (fiction)

Vivants di Alix Delaporte (fiction)

Welcome to Paradise di Leonardo di Costanzo (fiction)

Daaaaaali! di Quentin Dupieux (fiction)

The Caine Mutiny Court-Martial di William Friedkin (fiction)

Making of di Cédric Khan (fiction)

Aggro dr1ft di Harmony Korine (fiction)

Hit Man di Richard Linklater (fiction)

The Palace di Roman Polanski (fiction)

Snow Leopard di Pema Tseden (fiction)

 

Orizzonti: i lungometraggi

A cielo abierto di Mariana e Santiago Arriaga

El Paraiso di Enrico Maria Artale

Behind the mountains di Mohamed Ben Attia

The Red Suitcase di Fidel Devkota

Tatami di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi

Paradise is burning di Mika Gustafson

The Featherwight di Robert Kolodny

Invelle di Simone Massi

Hesitation Wound di Selma Nacar

Heartless di Nara Normande, Tiao

Una sterminata domenica di Alain Parroni

City of Wind di Lkhagvadulam Purev-Ochir

Explanation for everything di Gabor Reisz

Gasoline Rainbow di Bill e Turner Ross

En attendant la nuit di Celine Rouzet

Housekeeping for beginners di Goran Stolevski

Shadow of fire di Shinya Tsukamoto

Dormitory di Nehir Tuna

ORIZZONTI EXTRA

Bota Jone di Luàna Bajrami

Forever Forever di Anna Buryachkova

El rapto di Daniela Goggi

Day of the fight di Jack Huston

In the land of saints and sinners di Robert Lorenz

Felicità di Micaela Ramazzotti

Pet Shop Boys di Olmo Schnabel

Stolen di Karan Tejpal

L’homme d’argile di Anais Tellenne