Quella di Hannibal Lecter è ancora “una delle parti migliori” che Anthony Hopkins abbia mai letto

L'attore premio Oscar ha recentemente parlato alla rivista People del suo ruolo nel film e ha ricordato quando ha ricevuto per la prima volta la sceneggiatura dal suo agente mentre girava la commedia M. Butterfly a Londra

Anthony Hopkins considera ancora il ruolo di Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti “una delle parti migliori” che abbia mai letto. L’attore premio Oscar ha recentemente parlato alla rivista People del suo ruolo nel film e ha ricordato quando ha ricevuto per la prima volta la sceneggiatura dal suo agente, mentre girava la commedia M. Butterfly a Londra. Inizialmente, a causa del nome, Hopkins pensava che il film fosse una storia per bambini.

“Il mio agente mi ha detto: ‘Voglio che tu legga questo'”, ha spiegato. “Io gli ho chiesto: ‘Che cos’è, un’offerta (proposta di un ruolo senza bisogno di effettuare provini, ndr)?’ E lui ha risposto: “È un film con Jodie Foster intitolato Il silenzio degli innocenti“.

Dunque l’attore ha iniziato a leggere la sceneggiatura nel camerino del teatro in cui si trovava e ha chiesto di nuovo se quella fosse un’offerta. In caso contrario, non avrebbe continuato a leggere, spiegò al suo agente, “perché questa è una delle parti migliori che io abbia mai letto”. Hopkins scoprì solo in seguito che il regista Jonathan Demme lo voleva a tutti i costi per quel ruolo. Lo voleva così tanto, in effetti, che volò da Londra a New York per vedere il  futuro protagonista nella commedia a cui stava lavorando in quel momento.

“Siamo usciti dopo e abbiamo cenato”, ha ricordato Hopkins. “E io gli ho chiesto: ‘Perché mi hai scelto?’ Lui mi ha risposto: ‘Perché? Hai problemi?’, e io gli ho risposto: ‘No, no. Ma perché mi hai scelto?’”. Ed ha proseguito: “Così abbiamo parlato. Sapevo come interpretare la parte. Non lo so, ho una sorta di istinto riguardo questi ruoli. Era come se potessi capire Lecter. Riuscivo a capire il mistero dell’uomo, il solitario, la voce isolata nell’oscurità, l’uomo in cima alle scale che non è realmente lì”.