Un’altra storia, di Antonio Monda: Il silenzio degli innocenti, l’eloquenza dei talenti

Qual è il segreto del capolavoro di Jonathan Demme? Tra le altre cose, l'alchimia tra i due interpreti protagonisti, che vinceranno entrambi l'Oscar. Eppure la prima scelta non erano loro, ma due divi allora sulla cresta dell'onda

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Lo 007 più famoso e la strega di Eastwick più bella (per scoprirne i nomi vi invitiamo a vedere il video) dovevano farlo loro Il silenzio degli innocenti. Ma quando Jonathan Demme li vedrà insieme, capirà che la loro avvenenza avrebbe portato il film altrove, distratto tutti dal vero tema, dalla seduzione di un geniale maniaco che prima affascina la mente e l’anima delle vittime e poi ne mangia i corpi.

Chissà se il regista ha poi scritturato Anthony Hopkins e Jodie Foster dopo un provino o avendoli semplicemente invitati per mangiare insieme (“ho un vecchio amico per cena” è la battuta più iconica, ironica e feroce di tutto il film, oltre che la sua degna chiusura), ma sul set si capì subito che quello che doveva essere un duello intellettuale ed emotivo tra la fragilità decisa di Claire Sterling e il carisma affamato di Hannibal Lecter sarebbe stato perfetto innestato sull’alchimia di questi due interpreti.

Hopkins ci riesce grazie al talento sovrannaturale che gli fa vincere l’Oscar nonostante sia, nella storia dell’Academy, il protagonista con meno pose mai candidato (compare per soli 24 minuti e 52 secondi su 118 totali di film), Foster grazie a quell’aura tragica e tenace che aveva sin da adolescente, da Taxi Driver.

Un’altra marcia rispetto al fascino rozzo e alla qualità media di recitazione da prodotto seriale dell’interprete scozzese che incarnava James Bond o alla bellezza perfetta, ma non sempre affiancata da interpretazioni (e scelte di copioni) azzeccate della protagonista di Ladyhawke.

Il silenzio degli innocenti, la trama

Claire Sterling è una recluta dell’FBI che riceve dal proprio superiore l’ordine di cercare di ottenere la collaborazione del famoso e famigerato psichiatra Hannibal Lecter, ora rinchiuso nel manicomio criminale di Baltimora.

Deve trovare indizi per catturare un altro serial killer, che uccide e scuoia le sue vittime, soprannominato Buffalo Bill. Hannibal ne ha uno decisamente più inquietante: The Cannibal. Il motivo? Le sedute di alcuni suoi pazienti se le faceva pagare in natura: mangiandoli.

Claire e Hannibal sviluppano un rapporto intimo, fatto di confidenze e sincerità. Entrambi otterranno dall’altro ciò che desiderano e, pur non ammettendolo, si svilupperà un Edipo seducente e pericoloso tra loro.

Fino ad allora solo altri due film avevano vinto gli Oscar alla miglior regia, per i migliori protagonisti, per la miglior sceneggiatura originale (è tratto dal romanzo omonimo di Thomas Harris) per il miglior film: Accadde una notte di Frank Capra e Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman.