Uno splendido disastro, la recensione: teen movie tra sesso e gioco d’azzardo

Tratto dalla saga Beautiful della scrittrice Jamie McGuire, un film che esplora onestamente la vulnerabilità e la sessualità giovanile, con un tocco di divertimento che stempera la leziosità dei romanzi

Jamie McGuire è la regina dei romanzi rosa. La sua saga per adolescenti Beautiful è cresciuta in popolarità nel corso del tempo, tanto che la trasposizione del suo Uno splendido disastro arriva su Prime Video ben dieci anni dopo la pubblicazione del libro. Il romanzo e il film sono distanti, fortunatamente: il romanzo è l’esca con cui attirare e conquistare spettatori, giocando con un immaginario teen cui strizza l’occhio anche con la scelta degli attori, Virginia Gardner e Dylan Sprouse, protagonisti, nei panni di Abby e Travis, di una relazione tossica parzialmente rivisitata sullo schermo.

L’amore giovanile secondo Uno splendido disastro

Roger Kumble, sceneggiatore e regista del film, ha adottato alcuni aggiustamenti che hanno lasciato respirare l’anima sentimentale del testo di McGuire.

Dylan Sprouse nel film Uno splendido disastro

Dylan Sprouse nel film Uno splendido disastro

Per esempio puntando sulla leggerezza dei teen movie e lasciando da parte – a differenza della “parente” Perfect Addiction, su Prime – la retorica del bello e tormentato, preferendo puntare sulla commedia e su trovate al limite del demenziale (alcune efficaci, altre meno). Un lavoro evidente sul  personaggio di Travis: perde l’aria da bad boy, e pur restando il solito belloccio che fa a botte per salvare la prima e unica ragazza di cui si sia innamorato, ne riconosce il valore del consenso e se ne fa attento sostenitore.

Divertirsi, ma non troppo

L’occhio al presente allontana Uno splendido disastro dalla leziosità dei libri romantici, deviando con furbizia sulla risata e affidandosi a due protagonisti la cui chimica si fonda proprio sul divertimento. Apprezzabile anche la rappresentazione dei rapporti tra giovani, in cui non si ha timore di parlare di vulnerabilità e di sesso, né di mostrarli o praticarli, che tuttavia si perde nel film nel racconto del passato di Abby e della sua precoce carriera nel gioco d’azzardo. L’esempio di come sia possibile rovinare un intero lavoro con un finale sbagliato: forse uno di quei casi in cui si potrebbe interrompere la visione, e ringraziare le piattaforme per il potere che ci danno di fermarle.