Il sindacato degli sceneggiatori valuterà l’offerta di riprendere i colloqui con gli Studios

La WGA ha dichiarato che esaminerà "la loro offerta e, in seguito a una riflessione, tornerà con la risposta nella prossima settimana". Intanto lo sciopero ha causato 2,8 miliardi di dollari di perdite nel 2023

Dopo che venerdì 11 i rappresentanti della Writers Guild of America (sindacato degli sceneggiatori) si sono incontrati con i principali studios e streamer per il primo ritorno formale al tavolo delle trattative dal 2 maggio, quando è stato indetto lo sciopero, il comitato di negoziazione della WGA ha dichiarato che il sindacato “valuterà la loro offerta e, in seguito a una riflessione, tornerà con la risposta nella prossima settimana”.

Le trattative sono state condotte dalla presidente dell’AMTPTP Carol Lombardini e dal direttore esecutivo della WGA West e capo negoziatore Ellen Stutzman. L’incontro è stato annunciato giovedì dopo che Lombardini aveva contattato il sindacato per riprendere le trattative, auspicando una risposta degli studios all’ultima offerta presentata dalla WGA il 4 agosto.

“A volte si possono fare più progressi nelle trattative quando queste vengono condotte senza descrivere in dettaglio le mosse di ciascuna parte e senza che poi se ne esamini pubblicamente il significato”, ha scritto il comitato di negoziazione. “Questo sarà il nostro approccio, almeno per il momento, fino a quando non avremo qualcosa di significativo da riferire, o a meno che non siano i dirigenti a usare i media o i loro surrogati per cercare di influenzare la cronaca”.

Il comunicato aggiunge: “La Guild si riserva sempre il diritto di comunicare con i nostri membri e lo farà quando riterrà che ci siano notizie di cui devono essere informati”. Non sono state fornite ulteriori informazioni. L’AMPTP ha rifiutato di commentare.

Dispute e concessioni con il sindacato degli sceneggiatori

Il problema tra gli studios e il sindacato riguarda l’accordo che il Directors Guild of America ha raggiunto all’inizio dell’estate. Secondo la WGA, dopo un incontro esplorativo sulla ripresa dei colloqui, l’AMPTP non vuole allontanarsi troppo da quell’accordo. Stutzman ha dichiarato che gli studios sono disposti ad accettare aumenti dei minimi televisivi specifici per gli sceneggiatori e a fare concessioni in materia di AI, ma non intendono cambiare idea sulle questioni fondamentali relative alle dimensioni minime delle writers room o ai diritti residuali basati sul successo di un prodotto.

Il sindacato ha definito queste “questioni fondamentali” e devono essere affrontate nel nuovo contratto per garantire che “nessun segmento dei membri venga lasciato indietro”. Il co-presidente del comitato di negoziazione della WGA Chris Keyser, in un’intervista rilasciata questa settimana a The Hollywood Reporter, ha dichiarato che “l’accordo con la DGA non sarebbe mai stato un modello significativo per noi”, dal momento che i compensi basati sul successo non erano un punto critico per i registi.

Una fonte degli studios a conoscenza di ciò che si prevedeva sarebbe emerso dall’incontro di venerdì ha dichiarato che l’AMPTP era “presumibilmente pronta a parlare delle tre grandi questioni”: dell’IA, dei compensi per lo streaming e delle mini-writer room. La WGA, nel suo briefing ai membri del 4 agosto, ha affermato che gli studios erano disposti a offrire alla DGA un accordo solo per le questioni relative ai modelli e la disponibilità a impegnarsi sull’IA, ma non sulle mini room o sui diritti residui dello streaming. “Parte della frustrazione provata la volta scorsa è stata che sono arrivati senza essere disposti ad affrontare questi temi”, ha detto la fonte.

Al momento non c’è un percorso chiaro che permetta alle parti di trovare un accordo che ponga fine all’interruzione del lavoro da parte degli sceneggiatori, che ha ufficialmente superato la durata dello sciopero del 2007. Dopo i colloqui della scorsa settimana per discutere la possibilità di riprendere le trattative – durante i quali è stata presentata un’anticipazione delle questioni che ciascuna parte intendeva portare al tavolo – il comitato di negoziazione della WGA ha espresso l’idea che l’AMPTP potrebbe cercare di prolungare lo sciopero.

“Il vostro comitato rimane disposto a impegnarsi con le compagnie e a riprendere le trattative in buona fede per raggiungere un accordo equo per tutti gli sceneggiatori, anche con questa prima conferma che in realtà la strategia dell’AMPTP è ancora la stessa”, hanno scritto i negoziatori del WGA. “Ma state certi che questo comitato non intende lasciare indietro nessuno, o fare solo un accordo incrementale per concludere questo sciopero”.

Costi e perdite

Il sindacato ha invitato i suoi membri a temperare le aspettative di un accordo imminente. Keyser, nell’intervista rilasciata a THR, ha detto che l’incontro del 4 agosto “non è andato benissimo”, poiché l’AMPTP insiste nel discutere solo di alcune questioni e nel tornare dalle compagnie associate per valutare le proposte.

Ha aggiunto che le trattative rimangono “cordiali”, anche se “freddamente professionali”. Nel 2007, in occasione dello sciopero degli sceneggiatori, entrambe le parti hanno riavviato le trattative per poi farle fallire di nuovo. A quel punto dell’impasse, la WGA aveva annunciato l’intenzione di negoziare individualmente con gli studios.

A dimostrazione del fatto che l’interruzione dei lavori ha incrinato i rapporti con l’industria, Stutzman, durante l’incontro del 4 agosto, ha anche spinto per l’arbitrato dei conflitti legali iniziati durante lo sciopero e per il reintegro degli sceneggiatori in sciopero nei ruoli precedenti.

A più di 100 giorni dall’inizio dello sciopero, la produzione di sceneggiature sindacalizzate negli Stati Uniti si è sostanzialmente interrotta. Oltre all’adesione dei membri della SAG-AFTRA ai picchetti del mese scorso, che hanno sospeso la produzione di importanti film e serie televisive, lo sciopero è probabilmente costato miliardi di dollari all’economia californiana, in quanto alberghi, ristoranti e imprese edili, tra gli altri, che dipendono da Hollywood, sono stati coinvolti nelle conseguenze.

Secondo uno studio del Milken Institute, l’ultimo sciopero degli sceneggiatori ha causato un danno di 2 miliardi di dollari (o 2,8 miliardi di dollari nel 2023) allo Stato.

Traduzione di Pietro Cecioni