Shangai Film Festival: il cinema russo respinto dall’occidente viene accolto in Cina (Esclusiva)

L'amministratrice delegata di Roskino Ekaterina Naumova ha dichiarato che: "Stiamo sviluppando il nostro rapporto con la Cina, interagendo sia con la comunità industriale professionale che con un pubblico più ampio"

L’industria cinematografica russa non è la benvenuta nei grandi festival occidentali. Ma allo Shanghai International Film Festival – il più prestigioso evento cinematografico cinese – saranno accolti a braccia aperte.

Sulla scia dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, i festival e i mercati cinematografici internazionali di Cannes, Venezia, Berlino e Toronto hanno imposto un divieto assoluto di partecipazione alle delegazioni russe e alle società cinematografiche legate al governo di Putin. Gli eventi hanno fatto eccezione solo per i singoli artisti e registi, che continuano a essere accolti, a condizione che non abbiano affiliazioni statali.

Il festival di Shanghai ha adottato un approccio molto diverso nei confronti del settore cinematografico della Russia, in linea con la cosiddetta partnership geopolitica “senza limiti” del Cremlino con la Cina.

Shangai Film Festival: i film russi in vendita

Al SIFF Market 2023, che si svolge in concomitanza con il festival e in cui vengono acquistati e venduti nuovi film internazionali, Roskino – l’ente statale russo per la promozione del cinema – organizzerà uno stand intitolato “Russian Content Worldwide”. Qui ben 18 società presenteranno circa 75 nuovi film. Si tratterà della più grande presenza russa al mercato cinematografico di Shanghai.

“La nostra prima presenza offline su così larga scala al SIFF Market rafforzerà in modo significativo le relazioni tra le società russe di cinema e animazione e gli operatori cinesi e di altri mercati asiatici”, ha dichiarato Ekaterina Naumova, CEO di Roskino, in un comunicato ufficiale visto da The Hollywood Reporter prima dell’evento. E aggiunge: “Stiamo costruendo il nostro rapporto con la Cina, interagendo sia con la comunità industriale professionale che con un pubblico più ampio”.

Negli ultimi anni, i film russi non sono stati molto presenti al box office commerciale cinese. Un’eccezione è rappresentata dal franchise della Regina delle Nevi, prodotto dal Voronezh Animation Studio, famoso a livello internazionale. La Regina delle Nevi 3: Fuoco e Ghiaccio ha guadagnato 11,5 milioni di dollari in Cina nel 2018, mentre La Regina delle Nevi 4: Mirrorlands ha incassato 3,3 milioni di dollari nel 2019. Il quinto film della serie, La regina delle nevi e la principessa, uscito in Russia a febbraio, sarà uno dei nuovi titoli offerti allo stand russo di Shanghai.

Tra le altre pellicole presentate in Cina ci saranno Three Minutes of Silence, che racconta del naufragio di una nave da pesca, il film poliziesco d’epoca In the Moscow Slums e la commedia d’azione The Silver Spoon Goes South. Il SIFF Market si svolge dal 10 al 12 giugno al Longemont Shanghai Hotel.

Oltre la Cina

In quanto partner geopolitico più importante della Russia, il sostegno della Cina al settore culturale del paese non sorprende più di tanto. Anche altri Paesi non allineati hanno però ospitato attività cinematografiche russe negli ultimi mesi. A novembre, l’India ha presentato a Mumbai un festival cinematografico russo sostenuto da Roskino. L’ente statale russo ha anche assicurato la partecipazione di 18 società cinematografiche del paese al Telefim Vietnam, un mercato cinematografico e televisivo a Ho Chi Minh City.

Alcuni hanno iniziato a chiedersi quanto sia stato efficace il boicottaggio della Russia da parte dei principali festival cinematografici occidentali, al di là del segnale di solidarietà con l’Ucraina. I principali studi di Hollywood hanno mantenuto un boicottaggio simile sulla distribuzione dei loro blockbuster, una mossa che ha indubbiamente privato i cinema russi di milioni di potenziali vendite di biglietti. Ma gli studios indipendenti statunitensi ed europei – il tipo di società che di solito fa affari nei mercati dei festival cinematografici – non hanno mai smesso di vendere film nel lucrativo mercato russo.

Come THR ha riferito di recente durante il Festival di Cannes, le case di produzione indipendenti sono diventate più silenziose e segrete nei loro rapporti con il paese governato da Putin. L’elenco dei recenti film indipendenti che si sono assicurati un’uscita nel paese comprende il film di guerra The Covenant di Guy Ritchie della STX, BlackBerry di XYZ Films, il film preferito del Festival di Berlino, il thriller iraniano Holy Spider di Goodfellas e l’horror Winnie The Pooh: Blood and Honey della Premiere Entertainment.

Gli studios russi, tuttavia, negli ultimi tempi hanno avuto molta meno fortuna, facendo affari nella direzione opposta. Si spera di invertire questa tendenza durante l’imminente mercato cinematografico di Shanghai.

Traduzione di Pietro Cecioni