Russell Brand: Banijay U.K. lancia un’indagine interna urgente per le vittime di violenza

"Incoraggiamo chiunque ritenga di essere stato vittima del comportamento dell'attore a contattarci in via confidenziale" ha dichiarato il colosso della produzione e proprietario di Endemol

In seguito alle accuse di abusi emotivi, violenza sessuale e stupro ai danni di Russell Brand – relative a un periodo di sette anni all’apice della sua fama, e rivelate sabato 16 settembre sulla base di un’inchiesta del Times, del Sunday Times e di Channel 4 Dispatches –, la filiale britannica della grande casa di produzione Banijay ha dichiarato di aver avviato un’indagine interna “urgente”.

L’inchiesta del Times e di Channel 4 su Brand ha evidenziato la testimonianza di quattro donne. Queste hanno dichiarato di essere state aggredite sessualmente dall’attore tra il 2006 e il 2013, mentre l’uomo era presentatore della Bbc e recitava in pellicole hollywoodiane. L’inchiesta esamina anche dei comportamenti controllanti, abusivi e predatori da parte della star, che ha negato con veemenza di aver commesso atti illeciti.

I rapporti usciti sabato 16 settembre comprendono anche accuse secondo cui Brand avrebbe mostrato il suo pene a una runner e avrebbe perseguitato donne del pubblico per fare sesso, nel periodo in cui lavorava agli show EFourum e Big Brother’s Big Mouth, che erano prodotti da Endemol per Channel 4. Endemol e Shine Group si sono fuse nel 2015 per formare Endemol Shine, che Banijay ha acquisito nel 2020.

La presa di posizione di Banjay UK

“Alla luce delle gravissime accuse sollevate da Dispatches e dall’inchiesta del Times/Sunday Times sulla presunta grave condotta di Russell Brand mentre presentava show prodotti da Endemol nel 2004 e 2005, Banijay UK ha avviato un’indagine interna urgente. La rete collaborerà con qualsiasi richiesta di informazioni da parte di partner televisivi e agenzie esterne”, ha dichiarato la società in un comunicato di domenica 17 settembre. “Incoraggiamo chiunque ritenga di essere stato vittima del comportamento di Brand mentre lavorava a queste produzioni a contattarci in via confidenziale”.

L’attore e comico ha negato preventivamente le accuse riportate dal Times e da Channel 4 in un video pubblicato venerdì 15 settembre sui suoi social media. Ha dichiarato di aver ricevuto un’e-mail e una lettera da una compagnia televisiva mainstream e da un giornale che elencavano diversi atti “vergognosi e aggressivi” che lui “confuta assolutamente”.

La smentita di Russell Brand

“Queste accuse si riferiscono al periodo in cui lavoravo nell’ambiente mainstream. Ero sempre sui giornali, facevo film e, come ho scritto ampiamente nei miei libri, ero molto, molto promiscuo”, ha dichiarato nel video postato su Twitter e Instagram. “Durante quel periodo di promiscuità, le relazioni che ho avuto sono sempre state assolutamente consensuali. Sono sempre stato trasparente a riguardo – quasi troppo trasparente – e lo sono anche adesso”.

Sabato 16 settembre Banijay aveva rilasciato una prima reazione alle notizie. “Abbiamo in atto solide procedure e politiche di welfare che mirano a prevenire tali eventi e a proteggere il cast, la troupe e il personale”, ha dichiarato. “Inoltre, in tutte le nostre produzioni sono in vigore protocolli per incoraggiare a parlarne chiunque abbia subito o sia stato testimone di comportamenti inappropriati sul set o sul posto di lavoro. Per tutti i team di produzione, comprese le persone sui fogli di chiamata, vengono promossi un codice di condotta globale, una linea anonima per le denunce e contatti senior dedicati alle risorse umane”. Conclude il colosso della produzione: “Prendiamo estremamente sul serio il nostro dovere di prenderci cura del cast, della troupe e del personale”.

In merito alle accuse contro Brand, Banijay UK ha dichiarato: “Sebbene la società precedente, Endemol, avesse un codice di condotta e politiche di supporto in atto durante il periodo in questione (2004/2005), non erano solide come le nostre procedure attuali. Ci dispiace che queste donne non si siano sentite supportate e protette mentre lavoravano a queste produzioni e, alla luce di queste gravi accuse, le invitiamo a contattarci in via confidenziale”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga