La Commissione europea interroga Facebook e Google sui deepfake creati dalle IA generative

L'Ue ha chiesto informazioni sulle misure di contrasto applicate anche da Bing, Snapchat TikTok e X in vista delle elezioni di giugno. Una mossa importante all'indomani dell'approvazione della prima regolamentazione sull'intelligenza artificiale

Di THR ROMA

La Commissione europea ha inviato formalmente richieste di informazioni, ai sensi della legge sui servizi digitali chiamata Dsa (Digital Service Act), a Bing, Google Search, Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, YouTube e X per avere informazioni sulle misure di attenuazione dei rischi legati all’IA generativa, tra l’altro per la diffusione di deepfake e la manipolazioni che possano ingannare gli elettori in vista delle elezioni di giugno.

“Sappiamo che questo periodo elettorale che si sta aprendo nell’Unione europea sarà bersagliato da attacchi ibridi o da interferenze straniere di ogni tipo”, ha detto a inizio febbraio il commissario per il mercato interno Thierry Breton ai legislatori europei a Strasburgo. “Non possiamo adoperare mezze misure”.

Nella giornata di ieri, 13 marzo, il parlamento europeo ha inoltre approvato la prima regolamentazione sulle intelligenze artificiali. L’Ai Act, che entrerà completamente in vigore a metà 2026, propone una regolamentazione degli strumenti di machine learning basata sul rischio e sull’impatto sulla società.

Tra le intelligenze artificiali riconosciute come alto rischio ci sarebbero GPT4 di OpenAI e Gemini di Google, mentre sono completamente banditi tutti i sistemi che comportano “rischi inaccettabili”, tra cui l’uso di dati biometrici per rilevare l’etnia o l’orientamento sessuale di una persona.

Per gli strumenti di IA a basso rischio, la regolamentazione sarà minima o nulla, ma gli sviluppatori dovranno comunque etichettare come manipolate artificialmente le immagini, i video o gli audio di persone, luoghi o eventi esistenti generati dall’IA.

(Ansa)