La Disney di Bob Iger respinge la candidatura di Nelson Peltz al consiglio di amministrazione

Secondo la società l'imprenditore "in due anni di ricerca di un posto nel cda non ha presentato idee strategiche e la sua valutazione dell'azienda sembra inoltre ignorare il cambiamento epocale in corso nell'industria dei media"

Nel corso di una lotta tra investitori e Nelson Peltz e il suo fondo Trian, la Disney guidata da Bob Iger ha formalmente rifiutato le candidature offerte da Peltz per il consiglio di amministrazione e ha presentato una propria lista. Il cda della Disney ha perciò presentato le candidature di Mary T. Barra, Safra A. Catz, Amy L. Chang, D. Jeremy Darroch, Carolyn N. Everson, Michael B.G. Froman, James P. Gorman, Robert A. Iger, Maria Elena Lagomasino, Calvin R. McDonald, Mark G. Parker e Derica W. Rice.

“I candidati riflettono l’impegno costante della Disney per un consiglio di amministrazione forte e concentrato sulle prestazioni a lungo termine dell’azienda, sulle iniziative di crescita strategica, sul processo di pianificazione della successione e sull’aumento del valore per gli azionisti”, ha dichiarato la società.

Le nomine sono state presentate nella dichiarazione preliminare di delega della società, che ha presentato inoltre alcuni retroscena sulla battaglia del consiglio di amministrazione di Trian e ha rivelato le retribuzioni dei dirigenti di Iger e di altri top manager Disney.

Le prospettive di Bob Iger nel 2024

La retribuzione fiscale di Iger per l’anno fiscale 2023 è stata di 31,6 milioni di dollari, la maggior parte costituita da azioni, mentre l’ex amministratore delegato Bob Chapek ha guadagnato quasi 10 milioni di dollari (è stato licenziato pochi mesi dopo l’inizio dell’anno fiscale 2023 della Disney, nel novembre 2022) e l’ex direttore finanziario Christine McCarthy ha portato a casa un pacchetto di 18,1 milioni di dollari.

Secondo la Disney, l’azienda ha avuto “non meno di 20 interazioni significative” con Peltz e il suo Trian Group dopo che l’azienda ha abbandonato la sua battaglia un anno fa.

Disney afferma inoltre che Iger ha incontrato Peltz a New York a novembre e, durante l’incontro, “il signor Iger ha chiesto al signor Peltz quali azioni avrebbe raccomandato al consiglio di amministrazione per affrontare le sue preoccupazioni”, secondo quanto riportato nel documento di delega della Disney. “Il signor Peltz non ha offerto alcuna visione strategica o proposta di azioni per affrontare le sue preoccupazioni e ha risposto che non era lì per proporre un piano, ma solo per ottenere un posto nel consiglio”.

Disney vs Peltz

La Disney ha inoltre rivelato il motivo per cui il suo consiglio di amministrazione ha scelto di rifiutare i posti in consiglio a Peltz e all’ex direttore finanziario della Disney Jay Rasulo, che si è unito a Trian nella lotta per il consiglio di amministrazione.

“Nel decidere di non raccomandare il signor Peltz, gli amministratori hanno preso in considerazione una serie di fattori, tra cui il fatto che in due anni di ricerca di un posto nel consiglio di amministrazione della Disney, il signor Peltz non ha presentato una sola idea strategica per la Disney. La sua valutazione della Disney sembrava ignorare il cambiamento epocale in corso nell’industria dei media. L’esperienza del signor Peltz era principalmente nelle aziende di beni di consumo confezionati e non nel settore dei media o della tecnologia. Peltz non aveva alcuna esperienza in un’azienda di beni di consumo e di tecnologia e non ha esperienza in un business che è principalmente guidato da talenti creativi e focalizzato sull’offerta di esperienze uniche e memorabili per i clienti. Infine la partnership del signor Peltz con il signor Perlmutter, che possiede la maggior parte delle azioni rivendicate dal Trian Group, e la complessità della storia del signor Perlmutter con la Disney, il signor Iger e altri dirigenti, ha creato notevoli preoccupazioni riguardo all’impatto che tale partnership avrebbe avuto sull’agenda del signor Peltz come amministratore”.

Si legge inoltre sul documento, riguardo l’x direttore finanziario Disney Jay Rasulo: “Nel decidere di non raccomandare il signor Rasulo, gli amministratori hanno preso in considerazione una serie di fattori, tra cui il fatto che, dopo aver lasciato la Disney otto anni prima, il signor Rasulo non aveva più ricoperto ruoli esecutivi in nessuna società quotata in borsa. Il business dei media, l’impatto della tecnologia e l’universo competitivo erano radicalmente cambiati durante quegli otto anni, rendendo la sua prospettiva sulla Disney stantia e non rilevante per le sfide odierne e una prospettiva obsoleta sul business sarebbe stata dannosa per la trasformazione strategica in corso. Rasulo come amministratore e direttore indipendente di iHeartMedia, Inc. non ha prodotto buoni risultati e il consiglio ritiene che la stretta relazione tra il signor Rasulo e il signor Perlmutter avrebbe inibito la capacità del signor Rasulo di lavorare in modo costruttivo con il signor Iger e con altri dirigenti della società con i quali il signor Perlmutter si era scontrato”.

Il futuro della Disney

La Sec (Securities and Exchange Commission, ente federale statunitense per la vigilanza delle borse valori, ndr) ha inoltre reso noto che la pianificazione della successione è ben avviata, scrivendo che nel corso dell’anno la commissione speciale “ha intensificato l’attenzione e modificato l’approccio alla pianificazione della successione dell’amministratore delegato”. L’azienda non ha precisato a che punto sia il processo.

È stata menzionata anche l’intelligenza artificiale generativa: la società ha scritto che “il consiglio di amministrazione al completo esamina anche i rapporti relativi a determinati usi potenziali dell’intelligenza artificiale generativa e lo sviluppo di principi di governance dell’intelligenza artificiale generativa”, suggerendo che sta prestando molta attenzione ai rischi e alle opportunità della tecnologia emergente.

Il documento ha anche rivelato che è stato nuovamente assunto Brian Chapek, il figlio dell’ex amministratore delegato Bob Chapek, come dirigente di produzione presso i Marvel Studios. Brian Chapek aveva lasciato l’azienda nel giugno 2023 dopo la nomina del padre, per poi tornare appunto come dipendente circa otto dopo la cessazione della carica di amministratore delegato del padre.

Traduzione di Pietro Cecioni