Monterossi 2, la black comedy gialla che sta spopolando su Prime Video. “Grazie a quell’humor un po’ inglese e un po’ toscano”

Nella seconda stagione della miniserie che ha come protagonista Fabrizio Bentivoglio, a Milano si aggiunge come location Reggio Calabria. "Ma non c'è cartolina, se non nella ripresa iniziale del lungomare, ma c'è un motivo narrativo dietro". A raccontare i perché del grande successo il regista Roan Johnson e l'attore Diego Ribon

A pochi giorni dall’uscita (è stata immessa nella piattaforma il 10 novembre 2023), è la serie più vista su Prime Video, dopo Amazing Fabio De Luigi: Monterossi, giunta alla seconda stagione, non perde la sua carica ironica e il suo sguardo inconsueto, anzi rilancia. Le vicende che vedono protagonista Carlo Monterossi – autore televisivo di un programma che ha ormai imboccato una deriva trash e dal quale tenta inutilmente di distaccarsi – tornano ad intrecciarsi con il giallo, la commedia black, in un caso lungo 5 puntate di 50 minuti, in cui Milano è scossa da una serie di omicidi con un elemento in comune, ovvero un sasso lasciato sui cadaveri.

Monterossi 2, la black comedy gialla e sarcastica

Giallo e commedia black, dicevamo. Uno sguardo sarcastico, umoristico, proprio dei romanzi di Alessandro Robecchi da cui è tratta, ma che la serie riesce ulteriormente ad evidenziare: sicuramente grazie agli interpreti, a cominciare da Fabrizio Bentivoglio, che veste i panni di Monterossi con aria sempre più tra il sornione e il deluso, con un’anima blues ma anche curiosa. E al resto del cast, che torna dalla prima stagione (con alcune new entry, tra cui Francesca Inaudi, Alessandro Fella, Jenny De Nucci, Giordana Faggiano, Keta) e che guarda – come ormai accade sempre più spesso nella serialità italiana – al teatro: Carla Signoris, Donatella Finocchiaro, Diego Ribon, Tommaso Ragno, Beatrice Schiros, Martina Sammarco, Luca Nucera, Marina Occhionero, Maurizio Lombardi, Gabriele Falsetta, Maria Paiato.

Ma anche grazie alla regia di Roan Johnson, che propone ancora una volta, come nel caso de I delitti del BarLume (serie prodotta, come Monterossi, dalla Palomar), il suo stile ironico: “Questo taglio satirico, questo tono non scontato era già nei romanzi e, ovviamente, è stata una delle ragioni per cui mi sono appassionato e che ha contribuito a farmi dire sì al progetto – afferma Johnson, a margine della presentazione della serie a Reggio Calabria, una delle location della seconda stagione -. Mi trovo molto bene quando riesco a fare delle cose che tendono a ricucire la retorica e il melodramma”.

 

Roan Johnson, regista di Monterossi 2

Roan Johnson, regista di Monterossi 2

La parola al regista Roan Johnson e all’attore Diego Ribon

Una scelta naturale. “Perché poi la vita è così: guardandoci in un certo modo, siamo tutti un po’ buffi. Sicuramente i due killer, interpretati da Maurizio Lombardi e Gabriele Falsetta – ci abbiamo tenuto a rimetterli nella seconda stagione, anche se nel romanzo non c’erano, poiché sono piaciuti molto al pubblico – sono la parte più “coheniana”, più divertente e divertita, con questo chiaroscuro, questo tono da dark comedy che amo tantissimo. Chissà che non sia un po’ nel mio dna anglosassone, il mio babbo è di Londra: forse me lo sono portato dietro, o c’è semplicemente un po’ di cinismo e sana toscanità”, aggiunge il regista, nato a Londra e cresciuto a Pisa.

Gli fa eco Diego Ribon, interprete del poliziotto Ghezzi, altro protagonista in cui si uniscono tocchi tra il sarcastico e il surreale: sull’ironia che contraddistingue questo noir, Ribon afferma che sta proprio in quell’aspetto “la bellezza di fare questa serie, perchè si sta un po’ fuori dalla retorica del giallo, quello canonico, molto serioso. C’è molta Inghilterra, come tipo di dialogo: sarà perchè Roan è di origini inglesi. Quel british humor un po’ secco: questo rende la serie abbastanza diversa dal solito”.

Johnson spiega, poi, quale sia la maggiore differenza tra questa stagione e la precedente: la prima era partita con due gialli, si era scelto di “adattare due romanzi e scartare Torto marcio (il libro su cui è basata la storia della seconda stagione, ndr), che era di una complessità, di una profondità tale che non sarebbe stato possibile racchiuderlo in 90 minuti. Ma era uno dei miei romanzi preferiti: per cui quando abbiamo detto ‘ora possiamo dall’inizio impostare la serie su un giallo più articolato, più lungo’, l’abbiamo ripreso e mixato con altre storie – ad esempio, nel romanzo non c’è quella dei due killer che seguono un’indagine a Reggio Calabria – e quindi ha un’organicità, uno spessore maggiore. Penso che questa stagione ci sia venuta meglio della prima”.

Il poster di Monterossi 2, la serie che vede come protagonista Fabrizio Bentivoglio

Il poster di Monterossi 2, la serie che vede come protagonista Fabrizio Bentivoglio

La novità: la seconda location di Monterossi 2 sarà Reggio Calabria

Una delle novità è proprio la seconda location scelta, oltre Milano (“una Milano molto livida, molto curiosa, poco rappresentata da questo punto di vista”, la definisce Ribon), ovvero Reggio Calabria: qui i due killer arrivano per trovare un uomo che potrebbe uccidere il loro cliente. E si imbarcano in una serie di situazioni sempre venate da tocchi sarcastici e surreali, che smorzano qualsiasi ipotesi di visione stereotipata, anche se si parla di un thriller.

C’è la bellezza dello Stretto, “ma non c’è la cartolina”, tranne, dichiara lo stesso Johnson, “un po’ nella scena iniziale,” dove però il lungomare ha una funzione di narrazione. Sia la Calabria che Milano vengono descritte tra luoghi suggestivi, ma anche nelle sfaccettature. “Se si vuole fare un racconto che rientra nel genere di Monterossi, ma anche più interessante dell’Italia – afferma ancora – se ne devono prendere tutti i paradossi e le contraddizioni. Anche perchè è un Paese bello e interessante anche per questo”. Ma nelle scelte di location c’è pure un’universalità, come nella periferia di Milano, rappresentata anche con quella reggina. Ovvero quell’universalità che non fa perdere l’identità dei luoghi.

Su un’eventuale terza stagione, il regista non si sbilancia (“per ora non si sa, ci riteniamo molto fortunati ad avere fatto una seconda stagione, di questi tempi non è scontato. Una cosa alla volta”). Parla invece del futuro di un’altra serie di successo da lui diretta: I delitti del BarLume è giunta – dichiara, quasi stupendosi del tempo passato – all’undicesima stagione, finita di girare a settembre e ora in fase di montaggio.

“La bella notizia – aggiunge Roan Johnson – è che il Torino Film Festival ha deciso di proiettare la prima puntata”. La prima delle tre che costituiranno l’undicesima stagione (che andrà in onda a gennaio 2024), così come la dodicesima: “il ciclo del BarLume non si chiude mai, non c’è mai un momento, durante l’anno, in cui non c’è qualcuno che non sta lavorando alla serie. Noi sceneggiatori siamo già alla scrittura dalla prossima”.

Fabrizio Bentivoglio in una scena di Monterossi 2

Fabrizio Bentivoglio in una scena di Monterossi 2