Marco Mengoni, l’Eurovision e il conflitto in Ucraina: “Mi sarebbe piaciuto andare a Kiev”

"La musica è un messaggio di pace e di amore" dice il cantante, che rappresenterà l'Italia all'Eurovision Song Contest: stasera la prima semifinale su Rai2

Marco Mengoni parla dell’Eurovision, che inizia stasera a Liverpool per concludersi il 13 maggio. La kermesse musicale europea quest’anno ha trovato casa nella città inglese, anche se i vincitori dell’anno scorso a Torino sono stati gli ucraini della Kalush Orchestra, con la canzone Stefania. A causa dell’invasione Russa dell’Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky l’anno scorso aveva ammesso che sarebbe stato difficile organizzare l’evento a Mariupol. Vista la continua offensiva russa, il presidente ucraino ha quindi accettato l’offerta del Regno Unito di ospitare l’evento. L’Eurovision andrà in onda dall’M&S Bank Arena, che ha una capienza di circa 11mila posti: in Italia Rai2 trasmetterà le semifinali di stasera e dell’11 maggio, mentre la finale del 13 andrà in prima serata su Rai1.

“Mi sarebbe piaciuto andare a Kiev: avrebbe voluto dire che la guerra era finita”, ha dichiarato all’Ansa il vincitore di Sanremo Marco Mengoni, che porterà al festival la sua canzone Due Vite, da poco certificata triplo disco di platino. “La musica a suo modo è un mezzo di pace e amore, ed essere uniti qui significa comunque mandare un messaggio di pace. Io sono contrario a qualsiasi guerra in atto nel mondo”.

L’Italia ha di diritto accesso alla finale poiché fa parte delle cinque nazioni che per prime hanno sostenuto l’unione europea di radiodiffusione, le cosiddette Big Five. Le altre sono Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Mengoni quest’anno celebra la sua seconda partecipazione, dopo quella del 2013 con L’essenziale. “Rispetto a dieci anni fa – racconta – mi sto divertendo di più. La sto vivendo meglio, con meno pressione e più voglia di godermela. Ora c’è più esperienza e so gestire meglio l’emotività”.

Il cantante aggiunge che non si preoccupa molto né del voto né della gara. “Mi interessa relativamente. La gara è qualcosa che considero un po’ in maniera negativa, mentre cantare non lo è mai”. Alla Liverpool Arena, Mengoni ha scelto l’arte di Yoann Borgeois per rappresentare sul palco il suo mondo. Borgeois è un’artista internazionale, che di recente ha collaborato con Harry Styles, con Pink, e ancora con Coldplay, Serena Gomez, Missy Elliot and FKA Twig, ma è anche un performer, coreografo, direttore artistico e acrobata.

Ospite speciale della finale sarà Mahmood, alla terza presenza all’Eurovision dopo aver rappresentato l’Italia a Tel Aviv nel 2019 con Soldi e poi a Torino, insieme a Blanco, con Brividi. “Sono molto felice di tornare all’Eurovision. Ringrazio gli organizzatori che mi hanno invitato come ospite – commenta il cantante – ed è un grande onore per me. Non vedo l’ora di salire su quel prestigioso palco davanti a una platea unica al mondo”.

L’Eurovision Song Contest sarà per Mengoni un’occasione perfetta per allargare il suo pubblico e aprirsi ulteriormente alla scena internazionale, soprattutto in vista del tour europeo autunnale in Spagna, Belgio, Olanda, Francia, Germania, Austria e Svizzera.