Used to be young: Miley Cyrus lancia il nuovo singolo e giustifica la sregolatezza del suo passato

“So che ero folle, so che ero divertente, tu dici che ero selvaggia, io dico che ero giovane” canta Miley Cyrus nella sua nuova hit Used to be young. La cantante statunitense ha pubblicato oggi, 25 agosto, un nuovo singolo in cui ripercorre i suoi sbagli, gli scandali legati al suo nome e tutti i rumor creati attorno al suo personaggio.

Il brano – annunciato poche settimane fa tramite dei cartelli pubblicitari anonimi con frasi della discografia di Cyrus -, è una ballad emotiva in cui l’ex Hannah Montana prende consapevolezza dei limiti del suo passato. Si scagiona, giustifica le bravate fatte, riguarda quegli anni sregolati con una nuova tenerezza acquisita.

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Scritta con Michael Pollack e Gregory “Aldae” Hein (già autori – entrambi – della fortunata Flowers, hit due volte platino in Italia), la canzone recita: “Mi dici che il tempo mi ha cambiata. Va bene così perché è stata una bella corsa. Lo so, ero pazza, ma lo ero perché ero giovane”. Il videoclip, lanciato nello stesso giorno d’esordio del brano, è volutamente privo di colpi di scena. Solo lei, in primo piano, con una maglia di Topolino – forse a rimandare alle sue indelebili origini Disney -, che guarda in camera e canta, ride e si commuove.

A Rolling Stone ha dichiarato “L’idea era quella di suscitare nelle persone emozioni vere, una cosa che non succede spesso oggi. Used to be young è uno sguardo interessante, a metà tra passato e futuro. Il brano, scritto quasi due anni fa, quando mi sentivo incompresa, vuole rendere onore a chi siamo stati, esortarci ad amare chi siamo e celebrare le persone che diventeremo. Rifletto sul passato con orgoglio e mi sento ottimista se penso al futuro”.

La canzone, non a caso, è uscita esattamente dieci anni dopo l’esibizione “scandalo” dei VMA’s 2013, che turbò tanto il pubblico della tv generalista. In quell’occasione, Miley Cyrus ballò provocatoriamente con (e su) Robin Thicke, tentando di scrollarsi definitivamente di dosso la pesante aura disneyana che portava sulle sue spalle.