Il ritorno di Kimono, nel segno della luna: “Io mi rivedo nelle stelle, ma guardo al presente”. Ecco il videoclip di Piena di se (Esclusiva)

Ventidue anni, una vittoria ad X Factor, una partecipazione a Sanremo Giovani e tantissima voglia di fare. Sofia Tornambene ha una carica creativa fortissima, un'idea di musica (e della sua industria) romantica e un po' all'antica. "Sono per un ritorno dell'arte come voglia di comunicare, di creare unità". L'intervista di THR Roma

Ventidue anni, una vittoria ad X Factor, una partecipazione a Sanremo Giovani e tantissima voglia di fare. Kimono (al secolo Sofia Tornambene) ha una carica creativa fortissima, una percezione della musica e dell’industria musicale romantica e un po’ all’antica. “Scrivo per necessità”, spiega. “Sono più per un ritorno all’arte come voglia di comunicare, di creare unità”.

Dopo un percorso invidiabile da chiunque voglia fare della musica il proprio lavoro – ma non scevro da complicazioni e momenti bui, soprattutto se ad affrontarlo è una ragazzina di sedici anni – pubblica il suo nuovo singolo Piena di se. Al centro di tutto c’è la luna, un po’ elemento affascinante, un po’ metafora di sé. La inserisce nel testo, nel videoclip e nella copertina dell’lp. Tutto ideato, scritto e disegnato da lei, con le competenze acquisite dall’istituto di grafica e dagli anni di corsi di canto, piano e chitarra. Sempre per dare adito a quell’idea di fruizione della musica totale e inebriante.

Mischia tra di loro sonorità jazz e elettronica, lasciandosi permeare da varie sonorità, ma in maniera inconscia, senza la volontà attiva di prendere ispirazione da qualcuno. Perché scrivere e fare musica è un processo istintivo, ancestrale, e autobiografico. In fondo, un po’ “come la luna”.

Piena di se ha delle sonorità elettroniche, diverse rispetto a suoi brani precedenti. Come è nata?

Il mio processo di creazione musicale è sempre molto tranquillo e poco studiato. Io e Maestro (il suo produttore, ndr) ci mettiamo a suonare e ci lasciamo ispirare. Succede che io mi metta sola al piano o che lui trovi l’ispirazione alle tre di notte. Poi da lì nasce una melodia e viene fuori il brano. E così è nata anche Piena di se: parte tutto dalla voglia di fare musica per il gusto di farlo, di esprimersi e di buttare tutto fuori. È un processo istintivo.

Anche il video ricorda molto i toni dell’elettropop londinese. Come è nato?

Ero a New York per il NYCanta (il festival della musica italiana nella Grande Mela, ndr) e un’amica del mio produttore mi ha proposto di fare uno street video. Sarebbe dovuto uscire a novembre, poi abbiamo ritardato la pubblicazione, quindi l’idea è cambiata ed è diventato molto più visual e meno playback.

E lei ne ha curato la regia.

È la prima volta in cui mi metto a creare un visual, la prima volta che mi metto con Premiere a ideare al computer tutto l’immaginario che ho in mente. Ho studiato grafica alle superiori, sono appassionata di questo mondo. Mi è sempre piaciuto il pensiero di unire il lato grafico a quello visivo e a quello musicale, e già esserci riuscita un minimo con questo progetto è stato davvero qualcosa di enorme per me.

Nell’ambito di questa commistione tra audio e video, quali sono le sue ispirazioni?

Mi ispirano tanto gli artisti che ascolto sicuramente. Sento musica per metà delle mie giornate, ho molta curiosità nel conoscere generi diversi e sono sicura che questo mi arricchisca, ma non sento di avere una fonte di ispirazione attiva. Mi siedo in studio, davanti al piano o davanti al pc, e lascio defluire ciò che mi viene in mente in maniera molto naturale.

Sofia Tornambene, in arte Kimono, vincitrice di X Factor 2019

Sofia Tornambene, in arte Kimono, vincitrice di X Factor 2019

Crede che nell’industria attuale il videoclip sia ancora un processo importante per la diffusione dei singoli?

A mio malincuore, siamo in un periodo storico in cui nessuno vede più i videoclip. Io sono cresciuta con MTV, vedevo tutto il giorno i video delle canzoni che ascoltavo. Passavo la giornata lì davanti, lo ricordo bene, e mi dispiace profondamente che la musica sia diventata un fast food e non ci si soffermi più su certe cose con attenzione. Anche gli artisti, per primi, stanno cominciando a guardare meno a quel lato.

Io sono più per un ritorno all’arte come voglia di comunicare, di creare unità. Faccio musica per necessità, perché tramite lei riesco a sfogarmi e magari riesco a essere lo sfogo di qualcuno. Mi interessa solo creare una connessione nonostante la lingua, le culture diverse. Non mi interessa essere un personaggio.

In questo senso, alla base di questa sua percezione della musica così intima e personale, sente che la vetrina di X Factor sia stata la più funzionale a lei?

Non amo piangermi addosso. È andata così e così è. Sicuramente è stato qualcosa che per un periodo della mia vita mi ha portata un po’ in crisi. Ho vinto poco prima che iniziasse il Covid, perciò non ho avuto la possibilità di fare nessun live né attività. Il pubblico che mi aveva conosciuto come la bambina acqua e sapone mi ha ritrovata subito dopo con un progetto diverso, più dance, il che ha contribuito a creare un po’ un blocco. A 16 anni è impossibile sapere chi sei, cosa fai davvero.

E ora?

Lo è ancora. Ma penso sia difficile anche a 40 anni, da adulti. Ora questo periodo di transizione è passato, penso solo al lato positivo dell’esperienza del talent. Mi ha dato tanto, mi ha fatto capire quanto lavoro c’è dietro a questo settore e mi ha fatto collaborare con artisti che neanche avrei mai immaginato di conoscere, come Tiziano Ferro e Robbie Williams. Fosse per me, però, vorrei continuare ad esplorare per sempre.

Nel brano dice “C’è chi crede nelle stelle chi ci vede il futuro”. Lei cosa ci vede?

Io mi rivedo nelle stelle ma guardo perlopiù il presente. Credo che per il futuro la cosa più importante da curare sia il rapporto con me stessa, imparare ad amarmi e ad accettarmi. Essere sempre curiosa senza creare mai dei blocchi. Voglio guardarmi dentro ed essere aperta ad ogni nuova esperienza.

Allora la luna è anche un po’ metafora di questo guardarsi dentro?

Assolutamente si. Tutto gira attorno a lei. Questa luna musa ispiratrice in cui io per prima cerco di immedesimarmi.