![Ncuti Gatwa è il nuovo Dottore in Doctor Who](https://www.hollywoodreporter.it/wp-content/uploads/2023/12/Ncuti-Gatwa-on-Doctor-Who-e1703797029343.webp)
David Tennant, Ncuti Gatwa e Russell T. Davies. Basterebbe questo trittico per far capire come mai il nuovo Doctor Who era, è e sarà tanto atteso, compresi i quattro episodi speciali per i suoi sessant’anni. Anzi, soprattutto grazie ai quattro episodi speciali per i suoi sessant’anni.
In occasione dell’anniversario arrivano su Disney +, nuova casa streaming per il viaggiatore che una casa fissa in Italia non ce l’ha avuta mai, le puntate che hanno salutato vecchi amici, ne hanno conosciuti di nuovi e fanno ben sperare per la primavera 2024, quando del Gatwa conosciuto con Sex Education e Barbie potremmo conoscere affondo tutta la sua dottorescenza.
L’entusiasmo, però, è già tangibile con mano. Merito di puntate che lo spirito di Doctor Who lo hanno colto a pieno, ma anche dei piani alti, più alti dei sovrani di Gallifrey, che hanno avuto l’idea di richiamare due delle figure essenziali dello show: Tennant, il decimo e più amato tra i dottori, e Davis, tra i suoi showrunner di punta. Pronti entrambi a fare da trampolino per il lancio di un attore che è già tutto da amare. Sono stati furbi, i piani alti. E i fan ringraziano.
Doctor Who, chi si rivede
Prima di tutto c’è stata la scelta intelligente di seguire la scia delle trasformazioni “importanti” come avvenuto con la versione del Dottore-Donna (attenzione, non quella del personaggio Donna Noble) e così di dimostrare di avere ogni volta una certa attinenza alla realtà di cui sta parlando, a cui sta parlando e in cui sta parlando.
La decisione di prendere Jodie Whittaker, tredicesimo dottore, era stata dettata dalla volontà di apportare un cambiamento significativo alla figura del Dottore, che fosse specchio dei tempi e dimostrasse che poteva essere scelta una donna per diventare protagonista di una serie che in quel ruolo aveva avuto esclusivamente interpretazioni maschili.
![Un'immagine dello speciale natalizio di Doctor Who](https://www.hollywoodreporter.it/wp-content/uploads/2023/12/doctor-who-speciale-natalizio-2024-trailer.jpeg)
Un’immagine dello speciale natalizio di Doctor Who
Per Ncuti Gatwa il motivo del cambiamento potrebbe essere generazionale. E queer. Molto queer. Decisamente queer. Non inseguire una moda, bensì l’esempio di come Doctor Who vuole continuare a inquadrare il momento in cui ci troviamo. E considerando che il Dottore è sempre due passi avanti rispetto agli altri, è un bene che la serie sappia mantenere il suo ritmo.
Lo ha fatto, dicevamo, con Whittaker, dopo aver sondato il terreno col passaggio del villain da The Master a Missy, anche per cercare di rendere la metamorfosi del Dottore più indolore possibile per i fan tradizionalisti (e/o sessisti?) dello show.
E lo fa ora per modernizzare ancor di più la sua natura. Che poi, in fondo, il Dottore e le persone/creature che ha avuto attorno sono sempre state apertamente queer, lo sappiamo bene. Ma che si scelga di farne un tratto distintivo del quindicesimo protagonista è di per sé una piccola rivoluzione.
Doctor Who, più queer che mai
L’intenzione è chiara fin dal principio degli speciali: al binarismo citato stagioni addietro da Donna Noble, si contrappone una figlia non binary che nel suo non sapere inizialmente come definirsi capisce che può essere semplicemente tutto e tutto insieme. Il “Bi”, doppio, che è anche nella bi-generazione del Dottore. Una cosa rara, il distaccamento di una parte di Dottore per crearne uno del tutto nuovo, intonso. Non dando più l’addio a un volto a cui spettatori e compagni si sono affezionati, lasciando l’opportunità a David Tennant di stare ancora un po’ con noi.
Un azzardo? No, il risultato è il Dottore più stiloso che Doctor Who abbia avuto fino ad ora – farfallino compreso, spiace per l’undicesimo. Vedere Ncuta Gatwa in azione svecchia ciò che poteva essersi eventualmente arenato in una serie che, comunque, si porta bene i suoi venerandi anni, che ha l’accortezza di voler saper parlare ancora del mondo in cui abitiamo e che, proprio come la pelle dell’alieno a due cuori, sa come modificarsi e adattarsi.
Sorprendente che proprio Gatwa faccia parte dei due show che, più di tutti, hanno voluto inglobare, capire e spiegare le mutazioni di oggi e affidare un simile compito ai giovani. In Sex Education, il personaggio dell’attore, Eric, diventa simbolo di un’identità queer forte e pronunciata, che assume anche un percorso di accettazione e ricerca spirituale più profonda di quanto ci si sarebbe potuti immaginare. Compreso anche di rispetto e indagine delle proprie origini, ruandesi per Gatwa. E ci si aspetta che in Doctor Who ciò riesca ad accentuare ancor più l’abbracciare il prossimo e accoglierlo nella sua unicità, come lo show ha sempre fatto.
Il tutto agendo con grinta, frizzantezza, un tocco di affascinante impertinenza. È volutamente sexy il Dottore di Ncuta Gatwa. Il più intraprendente e smaliziato. Canta anche divinamente, come la sua compagna, Ruby Sunday. Baffo prominente e kilt con cui stendere tutti sulla dancefloor (immagine già iconica) il quindicesimo dottore racchiude un’eredità del passato per proiettarsi come il Dottore del futuro.
Un futuro già presente, sia chiaro. E non sarà nemmeno un caso che proprio il suo, di Dottore, dovrà scoprire perché e per come è stato adottato.
Intanto ti prendiamo noi sotto la nostra ala. Anzi, facci mettere sotto la tua, meglio ancora dentro al Tardis, così da poter volare e ballare insieme.
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