Le statue del Vittoriano tornano a splendere. Grazie a Bulgari. “Dobbiamo tutto a Roma”

I lavori inizieranno il 4 marzo e finiranno il 25 settembre. Un restauro reso possibile dalla donazione da 240 mila euro della maison tramite l'Art Bonus accessibile a turisti e cittadini. “Un progetto di conservazione e valorizzazione senza contrapposizione con l'innovazione per tenere unita la tutela del patrimonio e la visione della città del futuro”, ha dichiarato Edith Gabrielli, direttrice del VIVE

I romani, con un tipico senso dell’umorismo fintamente distaccato, lo hanno riappellato “macchina da scrivere”. Imponente svetta tra via dei Fori Imperiali e via del Corso, circondato dal traffico distratto della città. Il Vittoriano, uno dei simboli di Roma che si affaccia su una piazza Venezia testimone della storia italiana che sta per cambiare, ancora una volta, volto. Un cantiere a cielo aperto per i lavori della metro C che ne hanno trasformato la superficie.

Ma presto non saranno più gli unici ad interessare quello che, a tutti gli effetti, è il centro pulsate della città. Lunedì 4 marzo inizierà, infatti, il restauro delle sculture del Vittoriano, reso possibile grazie al contributo di Bulgari – con una donazione da 240 mila euro effettuata tramite l’Art Bonus – e la collaborazione con VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia che riunisce un patrimonio museale tra i più rappresentativi e visitati d’Italia.

Il Vittoriano

Il Vittoriano

Il restauro del Vittoriano, tra conservazione e valorizzazione

“Questo restauro s’inserisce in un progetto di conservazione e valorizzazione complessiva del Vittoriano fondato su un’idea forte. È indubbiamente uno dei simboli della nostra Nazione ma, al tempo stesso, è una grande opera di arte e architettura che va tutelata” sottolinea Edith Gabrielli, direttrice del VIVE durante la conferenza stampa tenutasi nella sala del Reflettorio di Palazzo Venezia.

“Abbiamo iniziato con il restauro dell’Altare della Patria e adesso ci concentriamo sulle sculture del fronte principale: le due sculture che rappresentano il Mar Tirreno e Mar Adriatico che ornano le fontane, rispettivamente di Emilio Quadrelli e Pietro Canonica, i due gruppi di due gruppi bronzo d’orato alti oltre dieci metro che rappresentano il pensiero e l’azione di Giulio Monteverde e Francesco Jerace e poi i due pennoni che reggono le bandiere italiane realizzati da Gaetano Vannicola con due vittorie alate di Edoardo Rubino ed Edoardo De Albertis”.

“Tutte queste sculture sono stare commissionate negli anni dieci del Novecento in vista dell’inaugurazione del Vittoriano del 4 giugno 1911 in occasione del cinquantesimo anniversario del Regno d’Italia” continua Gabrielli. “Questi scultori erano più i più celebri del tempo. L’idea era che il Vittoriano fosse una mostra permanente di quanto di meglio l’Italia potesse offrire in campo scultoreo in quel momento anche in un’ottica di esportazione e cultura. Negli anni successivi all’inaugurazione molti di questi artisti sono caduti nel dimenticatoio. Con questo progetto vogliamo aprire la strada ad una piena rivalutazione del Vittoriano e dei scultori”.

La collaborazione tra Bulgari e VIVE

“Non è detto che le cose funzionino sempre e funzionino bene. Credo ci debba essere una condivisione della visione e degli obiettivi, una grande capacità di ascolto e attitudine a trasformare diversi punti di vita in opportunità e non in un elemento di crisi” ammette la direttrice del Vive parlando della collaborazione con Bulgari.

Il pensiero, una delle statue bronzee del Vittoriano

Il pensiero, una delle statue bronzee del Vittoriano

“Questo progetto è sicuramente un modello. Con Bulgari abbiamo condiviso tutto dall’inizio alla fine. Fin dalla scelta del soggetto di questo restauro, che non è così scontato. Perché Bulgari ha sempre prediletto l’archeologia. Il fatto che abbia scelto di restaurare il Vittoriano è un elemento significativo ma ha anche una base culturale. Il Vittoriano è stato pensato nel 1878 quando morì Vittorio Emanuele II. La posa della prima pietra c’è stata nel 1885. In questi anni Sotirio Bulgari, fondatore della maison arriva a Roma. Ed è proprio la Roma del Vittoriano quella che assorbe nella sua visione sia commerciale che artistica. Sono gli scultori che restauriamo quelli che ammirava mentre avviava la sua attività. Non a caso i pennoni di Vannicola sono una straordinaria opera di oreficeria”.

Il Vittoriano e un cantiere pensato per i cittadini

“Non c’è contrapposizione tra conservazione e innovazione. Vogliamo tenere unita la tutela del patrimonio e la visione della città del futuro. Un obiettivo importante che si ottiene solo stando tutti dalla stessa parte con una larga collaborazione tra soggetti pubblici e privati” ha continuato Gabrielli parlando dei lavori per la metro C che interessano piazza Venezia.

“Sarà un cantiere aperto che i cittadini e turisti potranno vedere passeggiano, salendo sui ponteggi e seguendo attraverso un diario del restauro, un report settimanale che pubblicheremo sul nostro sito per vedere anche se rispetteremo l’impegno preso. Un impegno stringente. Inizieremo lunedì 4 marzo e finiremo il prossimo 25 settembre, con una serie di interruzioni per consentire i vari impegni istituzionali” ha continuato.

“Inoltre seguiremo l’iter già seguito per l’Altare della patria e fisseremo delle giornate specifiche con visite guidate su prenotazione in gruppi tra le 10 e 15 persone che saranno accompagnate da guide e si incontreranno sul cantiere con gli operatori. I turisti amano molto questo monumento e le visite sono utili anche a far vedere ai cittadini qualcosa davanti a cui passano ogni giorno e che spesso non osservano con attenzione”.

Il Vittoriano, un monumento gigantesco. Come Roma

Quello di Bulgari con la città di Roma è un legame lunghissimo fatto di ispirazione ma anche di mecenatismo. Dal restauro della scalinata di Trinità dei Monti alle Terme di Caracalla, dai dipinti di Pietro passando per l’area sacra di Largo Argentina fino alle statue del Vittoriano. “Un monumento che ho scoperto sessant’anni fa quando sono arrivato per la prima volta a Roma con i miei genitori. Insieme al Colosseo mi è sempre rimasto in testa come simbolo della città. Un monumento audace, con grande carattere” ricorda Jean-Christophe Babin amministratore delegato del Gruppo Bulgari.

L'azione, una delle statue bronzee del Vittoriano

L’azione, una delle statue bronzee del Vittoriano

“Oggi è una grande emozione ritrovarmi a contribuire a farlo risaltare ancora di più nella sua magnificenza, in continuità con tantissime iniziative prese da Bulgari da oltre un decennio. Il Vittoriano è un monumento molto coerente con Roma, è gigantesco. E la città, malgrado 27 secoli di storia e cicli molto diversi, è riuscita a creare un’omogeneità di stili altrettanto diversi e giganteschi. Questa Roma ci ha sempre ispirato. Noi di Bulgari dobbiamo tanto, per non dire tutto, alla città”.

“Ricordiamoci che 150 anni fa non c’era la tv, c’erano pochissimo giornali, la fotografia non esisteva. Per gli orafi, gli artisti e gli artigiani l’unica conoscenza visiva era la loro città. Non c’era altro per ispirarsi se non la pittura. È chiaro che nascere o immigrare come Sotirio a Roma è stato un privilegio immenso” ha continuato Babin. “È la città più ricca di arte e architettura al mondo, ma anche di colori, contrasti, volumi che hanno creato uno stile oggi definito la scuola Bulgari. Ma la scuola Bulgari è la scuola romana. Un’espressione della gioielleria che si specchia nella città. Vogliano rendere a Roma quella che ci ha dato.

Le tappe del restauro

Sarà Susanna Sarmati e il suo team ad occuparsi materialmente del restauro del Vittoriano. “Inizieremo con la fontana sulla destra per poi passare all’altra fontana e ai due gruppi bronzei. A livello di restauro l’Altare della Patria è sempre stato trattato come un monumento unico e architettonico subendo così degli interventi piuttosto invasivi. Per questo il nostro sarà prettamente conservativo, cercando di mantenere tutte le patine e riportando, soprattutto sulle statue bronzee, le dorature originali”.

Il Mar Adriatico

Il Mar Adriatico, una delle fontane del Vittoriano

“È molto importante l’approccio dello studio del restauro ma anche dello studio dell’opera, del capire come è stata fatta e quali materiali sono stati utilizzati. Il problema maggiore è l’attacco di alghe e licheni” ha poi sottolineato Sarmati. “La cosa fondamentale all’inizio è il trattamento delle superfici. Utilizzeremo degli oli essenziali, ultimo ritrovato all’avanguardia nel trattamento biocida delle superfici artistiche, dopodiché passeremo al consolidamento trattando le superfici con nanocalci e nanosilicati. Infine c’è l’approccio sul bronzo. Negli anni si è persa l’idea della doratura originale, come se mantenere le patine fosse il significato della conservazione. Sarà importantissimo il trattamento finale. Vogliamo che questo lavoro resti il più possibile e che protegga le statue almeno per dieci anni, dato che si tratta di un monumento esposto”.

Non solo restauro

“Stiamo lavorando a un progetto complessivo sugli impianti del Vittoriano che è già stato finanziato per 17 milioni di euro, nell’ambito di questo intervento ci sarà anche un ripensamento legato all’illuminazione” ha dichiarato alla conclusione della conferenza Edith Gabrielli.

“Un progetto finanziato per 14 milioni dal ministero della cultura e per 3 milioni quello della della difesa. Il dato più significativo di questo progetto è che lavorano come un solo soggetto convinti che la vera forza del Vittoriano sia la completa collaborazione istituzionale. L’obiettivo è un ammodernamento di tutti gli impianti che, come molto monumenti storici, esigono una revisione. Sia per aumentare la sicurezza che per un’efficientamento energetico che non può rimanere solo sulla carta per tanti motivi, non ultimo quello economico dato che sui nostri bilanci le bollette pesano significativamente. Sarà un miglioramento anche in questo senso”.