Forse Anatomia di una caduta non entrerà nella storia del cinema, ma ci siamo abituati. Per quanto riguarda il regista ribelle finnico, limitarsi al Prix du Jury è come minimo sconcertante. E il grande favorito Jonathan Glazer? E' entrato Papa ed è uscito cardinale
Chi vincerà? Quella di Cannes 2023 è una giuria strana, che potrebbe fare scelte inattese: tra i bookmaker c'è chi punta sul glaciale Glazer, sarebbe bello trionfasse il finlandese, i rumors parlano di un'Italia a bocca asciutta. E intanto s'agitano le tifoserie...
In chiusura a Cannes The Olad Oak, film solo apparentemente piccolo del regista inglese. Che riesce a mettere in parallelo i disastri del capitalismo e quelli del colonialismo: il cosiddetto Terzo Mondo ribolle di violenza e nel frattempo la civiltà occidentale divora i propri figli. Eppure nel finale si apre uno spiraglio di speranza
Niente incesti, sparatorie, stupri, cataclismi e scontri all’ultimo sangue: al festival spiccano Perfect Days del maestro tedesco e Le foglie morte del ribelle finnico, fatti esclusivamente di minuscoli momenti di vita. E' cinema vecchio? No, è cinema-cinema, raccontato con la forza dei sentimenti e delle immagini
Country, skiffle, tanto rock'n'roll e musica fuori dal tempo: la colonna sonora ha un posto cruciale in Asteroid City. Una storia che inizia da lontano: da quando nei Tenenbaum risuonò un vecchio pezzo di Jackson Browne sulle occasioni perdute
E' approdato a Cannes Le foglie morte: il regista finlandese lo riconosci dalla prima inquadratura, dietro le sue immagini c’è il calore della vita e la rabbia di un rivoluzionario alcolico che usa come arma la poesia. Eppure i festival con lui sono stati avari: è giunta l'ora di rendergli giustizia
L'attesissima opera del regista di Velvet Goldmine, prodotta (e interpretata) da Natalie Portman alla fine si rivela solo un melò scontato e senza guizzi in cui rivaleggiano due grandi attrici, senza esagerare
Lavorano a ritmi frenetici in "atelier" fatiscenti, vivono in palazzoni-dormitori alla Blade Runner, ma non rinunciano a sogni e smartphone: Gioventù, il folgorante documentario del grande cineasta cinese, in concorso a Cannes
Il nuovo fluviale lavoro di Nuri Bilge Ceylan è un film serissimo. E molto politico, con momenti che fanno tanto autocoscienza anni '70. Certe illuminazioni visive lasciano di stucco: sarebbe bello se il prossimo film del regista turco durasse solo un'ora e mezza
Amato da Visconti, lanciato dai film di genere e con un lungo tramonto lastricato scandali, droghe ed alcol, l'attore austriaco è morto a Salisburgo. Ma più dei film del grande Luchino, furono pellicole come La belva col mitra di Sergio Grieco a trasformarlo in un volto-feticcio degli anni Settanta. L'omaggio di THR Roma
Candidato ai David per Il Signore delle formiche, il regista ripercorre con la rivista Bianco e Nero i suoi primi passi nella settima arte. Dagli inizi con Vittorio De Seta ad un musicarello a fianco di Lina Wertmuller passando per un mitico incontro con Orson Welles. Che sentenziò: "Nella vita di ogni regista ci deve essere un western"
Da domani al 10 maggio torna in sala, per la prima volta in 4K, uno dei grandi capolavori del cineasta di Taxi Driver e Quei bravi ragazzi. E qui, su quel film, troverete ciò che neanche potevate immaginare
Sexydiva degli anni settanta e ottanta, poi produttrice, attrice con Sordi, Tognazzi e in tv: il suo ritorno al cinema (nel film di Pupi Avati) è una bella notizia. Ma la verità è che non è mai andata via
Tutti parlano del confronto tra l'immensa attrice dell'originale e la giovane diva in ascesa. Occhio: stando alle anticipazioni, è la "lotta al patriarcato" la chiave della serie, e la vera protagonista sarà Benedetta Porcaroli, nel ruolo che fu di Lucilla Morlacchi
Trockij, le prime pagine dell'Unità e i dervisci di Battiato: nel gran circo di Nanni tutto è politica, tutto è passione. "Ma la storia non si fa con i se... chi l'ha detto?"