Simona Tabasco: “Da The White Lotus a Kim Kardashian, vi racconto l’emozione degli Emmy”

"L'incontro professionale più importante? Quello con Mike White, che mi ha lasciato un impronta molto profonda": l'attrice, ospite del Giffoni Film festival, si racconta a THR Roma

“Sono emozionatissima”. Simona Tabasco scoppia in una risata liberatoria nel mezzo dell’intervista con THR Roma. Tornare al Giffoni Film Festival è un po’ come tornare a casa. È da qui che da adolescente l’attrice ha mosso i primi passi girando due corti. Reduce da un successo planetario datole dal ruolo di Lucia Greco in The White Lotus 2 – disponibile su Sky e Now -, Tabasco ha ricevuto una nomination agli Emmy come migliore attrice non protagonista insieme alla collega e amica Sabrina Impacciatore.

La ciliegina sulla torta di un anno incredibile che le ha spalancato le porte di Hollywood. Con tanto di fan inimmaginabili come Kim Kardashian. In attesa di vederla in nuovi progetti. Come il già annunciato Immaculate, l’horror americano diretto da Michael Mohan con Sydney Sweeney, Álvaro Morte e Benedetta Porcaroli. Ma probabilmente bisognerà pazientare un po’ e aspettare che le acque che agitano Hollywood in questi mesi si plachino.

Ci dica, Simona Tabasco: com’è stato scoprire di essere stata nominata agli Emmy?

Era grandissima la gioia da condividere. Ho ricevuto la video chiamata di Mike White subito dopo l’annuncio. La prima stagione aveva ricevuto tantissime nomination. C’era l’incognita se si sarebbe riusciti a superare l’anno precedente o quantomeno confermare il successo ottenuto con il primo capitolo. E invece sono arrivate 23 candidature. Sono davvero tante. Abbiamo gioito quel giorno e nei giorni successivi (ride, ndr).

La sua storia è legata a quella del Giffoni Film Festival. Quanto è stato determinante frequentare un luogo così da ragazza?

È stato importantissimo. Io ero indecisa. Avevo tanti hobby, però avevo bisogno che ci fosse qualcuno che mi stimolasse. E questo è preziosissimo.

Simona Tabasco

Simona Tabasco

Ha vissuto un anno incredibile. Di tutte le esperienze fatte, qual è stato l’incontro umano e professionale più importante?

Il primo che mi viene in mente è proprio Mike White. Mi ha lasciato un’impronta profondissima. Specialmente i primi giorni sul set. Qui avevo un percorso lavorativo completamente diverso. In crescita sicuramente, ma non mi sarei mai aspettata qualcosa del genere.

E quando Kim Kardashian ha chiamato lei e Beatrice Grannò per diventare il volto del suo brand d’abbigliamento, Skims, improntato su positività e inclusività? Pensava a uno scherzo?

No! È stato molto reale e molto divertente. Cercava due personaggi che lanciassero la linea di San Valentino. Quando ci hanno detto che saremmo state noi perché era una fan di The White Lotus abbiamo gioito insieme con Beatrice.

Lei è stata allieva del Centro Sperimentale?

Sì, ma solo per pochissimo.

Segue quello che sta accadendo in questi giorni?

Sì. L’idea che mi sono fatta è che secondo me chi frequenta un luogo, chi è “padrone” di una certa situazione dovrebbe decidere le sorti della propria casa. Perché credo che gli studenti del CSC la considerino così. Ricordo che, per il periodo in cui l’ho frequentato io, entravo la mattina e uscivo la sera tardi. Si era sviluppato un sentimento di vicinanza.