Prima che Focus Features distribuisse nelle sale il thriller neo-noir di Edgar Wright Ultima notte a Soho nell’ottobre nel 2021, il regista ha mostrato una versione al suo collega e amico George Miller. Il cineasta australiano è rimasto folgorato dalla performance di Anya Taylor-Joy, tanto da tornare da Wright con un’idea.
“Sarebbe perfetta per il ruolo di…”, ha affermato Miller prima di essere interrotto dal regista di Baby Driver, che ha semplicemente detto:”Assolutamente si, fallo, lei è grandiosa”. L’autore di Mad Max ha quindi ascoltato il consiglio del collega, ingaggiando Taylor-Joy per il ruolo di Furiosa nel nuovo capitolo del franchise Warner Bros..
L’attrice interpreta una giovane donna in un universo distopico, strappata dalla sua casa per cadere nelle mani del signore della guerra Dementus dei Biker Horde, interpretato da Chris Hemsworth. Furiosa è quindi costretta a superare diverse sfide mortali prima di poter ritrovare la sua strada.
George Miller, premio alla carriera
Prima della distribuzione del film, prevista in Italia per il 23 maggio, Miller si è fermato a Las Vegas lunedì 8 aprile, sul palco del Ceasars Palace, per accettare il riconoscimento alla carriera del CinemaCon e della National Association of Theater Owners. Una breve chiacchierata ha seguito la premiazione, e durante la conversazione, Miller ha raccontato l’esperienza sul set e di lavorare sia con Taylor-Joy e con la nemesi di Furiosa, Chris Hemsworth.
“C’è qualcosa di mistico in lei. Ho imparato che è una persona molto disciplinata, anche se molto giovane. Era una ballerina di danza classica. E lo era anche Charlize Theron”, ha affermato il regista dell’attrice premio Oscar, che ha interpretato lo stesso ruolo in Mad Max: Fury Road nel 2015 . “Capisco la disciplina fisica ed emotiva che hanno. Tutto questo ha portato Anya ad essere Furiosa”.
Per quanto riguarda Hemsworth, sul suo collega australiano Miller ha dichiarato: “Conoscevo il personaggio ma non avevo mai pensato a Chris fino a quando non ci siamo incontrati e abbiamo parlato, e ho capito che era una persona con molte più dimensioni di quelle che avevo inizialmente pensato”. E continua: “Voglio dire, per me è una persona esemplare sotto ogni punto di vista. Ha risposto molto bene al progetto e al materiale”.
La conversazione con Miller ha toccato anche il suo passato, affrontando la sua transizione da medico a regista cinematografico nel 1979, con l’uscita di Interceptor, le sue influenze e la sua sfaccettata carriera, che lo ha visto al timone anche di film drammatici per famiglie (L’olio di Lorenzo), di fantasy (Le streghe di Eastwick) e di film d’animazione (Happy Feet).
Furiosa, una storia già scritta
Il regista ha inoltre parlato di come è nata l’idea di Mad Max, e di come il suo successo abbia spianato la strada per i sequel: Mad Max 2: Il guerriero della strada, Mad Max Beyond oltre la sfera del tuono e Mad Max: Fury Roads. Nello specifico, al regista è stato chiesto del personaggio di Furiosa e del suo viaggio cinematografico che l’ha portata ad avere uno spin-off a lei dedicato.
“Per raccontare la storia di Fury Road, che si svolge in un breve lasso di tempo, tre giorni e due notti, avevamo un sacco di informazioni da trasmettere al pubblico”, afferma il regista. E continua: “Dovevamo approfondire e capire ciò si vede sullo schermo. E non parlo solo della storia di ogni personaggio, ma del significato di ogni oggetto di scena, ogni veicolo, ogni gesto”.
“Abbiamo quindi scritto la storia di Furiosa nei 15 o 16 anni della sua vita prima di Fury Road, la storia di Max nell’anno precedente agli eventi raccontati nel film, e tanto altro materiale su chi fosse Immortan Joe”, aggiunge Miller.
“Di tutto questo, una era una sceneggiatura, Furiosa, e l’altro un romanzo. L’abbiamo realizzato solo per gli attori e soprattutto per la troupe, in modo che potessero capire l’ambientazione e i personaggi”. E conclude: “E quando abbiamo visto che Fury Road ha funzionato come film, il mio pensiero è stato: ‘Caspita, questa è una storia interessante da raccontare'”.
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