Primi anni ’80. Un giovane regista, Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla realizzazione di un film interpretato dallo stesso Fela. Non ci riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui: una nuova idea di esistenza.
“Quella di Michele Avantario è una storia di travolgente passione per il cinema, per la musica, per l’Africa”, spiega il regista Daniele Vicari. “La storia di un ragazzo che si fa uomo inseguendo per tutta la vita un sogno: realizzare un film sul mito carismatico e irraggiungibile di Fela Kuti. Con questo film provo a raccontare una storia semplice ma potente, quella di un ragazzo che si confronta con un mito vivente, tentando di realizzare un progetto impossibile. Una storia che suona, balla, fuma, ama, viaggia, che ha il sapore dell’Africa, della politica, degli anni Settanta e che supera ogni forma di colonialismo, anche quello interiore che ancora oggi ci portiamo dentro”.
Il film è una produzione Fabrique Entertainment e Luce Cinecittà con Rai Cinema in coproduzione con Lokafilm e Grasshopper Films, prodotto da Renata Di Leone, Giovanni Capalbo, Federico Poillucci, Clare Spencer.
Chi è Fela Kuti?
Fela Kuti è un cantante, compositore, sassofonista, tastierista, leader musicale, uomo politico e capo spirituale. Tutt’oggi rimane uno dei più controversi musicisti e leader africani che ha lottato per i diritti dell’uomo malgrado le diffamazioni, le vessazioni e persino le innumerevoli carcerazioni da parte del governo nigeriano. Durante una tumultuosa carriera si è confermato come un eroe agli occhi di molti africani. Ha conquistato il mercato internazionale producendo oltre 80 dischi dichiaratamente politici.
Michele Avantario è stato un filmmaker e video artista italiano con una lunga esperienza in programmi TV, video musicali e video arte. Amava la musica jazz e africana, in particolare i ritmi afrobeat di Fela Kuti. Formatosi nell’ambito del cinema underground dal ’75, negli anni Ottanta volge il suo interesse alla video arte. Esperto di musica africana, diventa, nel 1984, consulente musicale per il Festival “Ballo, non solo” e porta nello stesso anno Fela Kuti a Roma. Da quel momento in poi inizia una lunga amicizia con il cantante, durata fino alla sua morte. Il rapporto intimo con Kuti e la sua famiglia lo introduce nella comune di Kalakuta, un privilegio che solo pochi bianchi hanno avuto.
Di seguito il trailer ufficiale di Fela, il mio dio vivente:
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