
L’opera prima di Juan Pablo Di Pace e di Andres Pepe Estrada, Duino, ha aperto la 39° edizione del Torino Lovers Film Festival 2024, la più importante rassegna cinematografica italiana dedicata al mondo LGBTQI+. Il film narra la storia di un regista alle prese con la realizzazione di un film autobiografico non ancora completato, ispirato al suo primo amore sfuggente verso un amico svedese conosciuto quando frequentò il Collegio del Mondo Unito a Duino, vicino a Trieste tra il 1997 e il 1999.

Vladimir Luxuria e Angelo Acerbi con Juan Pablo Di Pace e parte del cast del film Duino
Il lungometraggio è stato girato in Friuli durante la pandemia è ha visto il coinvolgimento di maestranze locali e slovene, e ha ottenuto il patrocinio del ministero della cultura.
Alcuni degli studenti dello stesso Collegio del Mondo Unito dove si svolge la storia, provenienti da 82 paesi diversi, hanno recitato nel film e i brani originali sono opera del compositore triestino Dorian Dionisi.

Oscar Morgan e Santiago Madrussan in una scena del film Duino
La trama
È importante mostrare questo posto magico che è così strano, come una bolla nello spazio e nel tempo, dove ci sono ragazzi di tutto il mondo. Secondo me è uno dei segreti bellissimi dell’Italia, poca gente sa che esiste.
È un onore che mi abbiano aperto le porte del collegio per mettere delle telecamere dove ci sono tutti questi ragazzi provenienti da tutto il mondo ma senza radici.
Ci sono 18 di questo tipo di istituti nel mondo. Questa è la prima volta che si fa un film su queste esperienze. Era importante mostrare questa storia di amore cultura e lingua. Per me Duino è stato questo, un posto dove, da teenager, ho provato sensazioni molto importanti ma molto particolari.
L’Italia è stata parte della mia vita e della mia formazione. Sono contento che sia stata fatta l’anteprima qui, al Lovers di Torino, perché il film è molto italiano.
Come è stato girare in Italia?
Molto complicato perché erano gli inizi del 2022 ancora sotto pandemia e Santiago, che fa Matias da giovane, si è ammalato la seconda settimana di riprese. Quando vedete la scena del tango e lui era circondato da tutti questi studenti, qualcuno evidentemente gli ha passato il Covid. Abbiamo dovuto cambiare tutto e invertire i piani girando in quelle settimane in cui lui era out le scene degli adulti. È stato un puzzle molto incasinato. Allo stesso tempo è scoppiata la guerra in Ucrania e tre dei nostri studenti del collegio avevano li amici, famiglie.
Però ogni volta che c’era un ostacolo la vita ci regalava una soluzione. E questo non sempre accade se non in un posto magico.
Ho letto da qualche parte che se fai un brutto film è normale, se fai un film ok è una guerra ma se fai un bellissimo film è un miracolo. Secondo me qualsiasi film è un miracolo.
Nel film ci sono diverso omaggi al cinema italiano. Il film preferito di Matias è Nuovo cinema paradiso, sua madre di chiama Mamma Roma.
Nuovo cinema paradiso ha avuto per me una influenza molto importante. Così come La Grande Bellezza. Nel film ci sono accenni molto piccoli di questo realismo magico, molto italiano.
La bellezza dei posti, della poesia, dei luoghi. Anche se Duino, Trieste, non è che sia il posto più bello del mondo o dell’Italia perché ci sono posti più belli. Però lì c’è qualcosa di magico, in questo castello che secondo me era perfetto per il film. E poi dovevo mettere Mina, perché Mina è molto importante nel finale.
Questo film è quasi un esperimento di meta cinema. La vita reale intrappolata nella pellicola e viceversa
La vita influenza il cinema e il cinema influenza la vita. Nel film è un qualcosa che non si capisce. Dove incomincia una cosa e dove finisce l’altra.
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