Julia Fox al Sundance per Steven Soderbergh: “Ho detto sì senza nemmeno leggere la sceneggiatura”

L'attrice, che ha una piccola scena iniziale, ha ammesso di non sapere di cosa parlasse Presence prima della proiezione del 19 gennaio. "Mi ha traumatizzata", ha affermato all'incontro con il pubblico

“Traumatizzata”, è così che si definisce Julia Fox dopo l’anteprima di Presence al Sundance Film Festival. L’attrice, a Park City, ha partecipato all’incontro con il pubblico dopo la proiezione insieme al regista Steven Soderbergh e al cast composto da Lucy Liu, Chris Sullivan, Callina Liang, Eddy Maday e West Mulholland.

Come da tradizione al festival fra le nevi dello Utah, non era richiesto abito elegante. Si è quindi presentata vestita di paillettes, con guanti di pelle e una felpa nera con cappuccio. “Non avevo nemmeno letto il copione, a dire il vero. Ma quando Steven chiama, mi fido ciecamente di lui. Quindi, eccoci qui, e ho bisogno di un momento di decompressione”, ha ammesso.

Il pubblico è scoppiato in una risata per questa affermazione, ancora più sorprendente perché l’incontro vedeva Soderbergh accanto allo sceneggiatore del film David Koepp, amico e collaboratore di lunga data dell’autore. Lo sceneggiatore ha un lungo curriculum hollywoodiano che comprende blockbuster come Jurassic Park, Mission: Impossible e Spider-Man, solo per citarne alcuni.

Presence, la trama del film presentato al Sundance

Presence racconta la storia di una famiglia che si trasferisce in una nuova casa scoprendo una presenza inquietante nell’abitazione. La storia è stata girata dal punto di vista del fantasma, con la macchina da presa che si muove in casa come un spirito. Il ruolo di Fox è breve: l’agente immobiliare all’inizio del film.

Soderbergh era convinto che i film girati in prima persona non avrebbero mai funzionato. Finché non ne ha girato uno. “Sono stato molto esplicito sul fatto che il punto di vista in prima persona della VR non funziona, non funzionerà mai come narrazione”, ha spiegato il regista. “Ho insistito su questo punto per molto tempo. Poi mi sono detto: l’unico modo per farlo è non voltarsi mai. Non ci si gira mai. Sono anni che dico che bisogna tornare indietro o non funziona. E ora dico: “Oppure…”.

 

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