Abel & Gordon, la coppia più poetico-burlesca del cinema: “La risata per noi è uno strumento legato al dolore, un modo per guardarlo da fuori”

Eredi di Keaton e Chaplin, Fiona e Dominique parlano del loro film I misteri del bar Étoile, che ha aperto lo scorso festival di Locarno, è passato al Rendez Vous e l'11 aprile approda nelle sale italiane. "Questa è la magia, che le immagini parlino, che ogni spettatore cerchi e trovi un significato senza di noi". L'intervista di THR Roma

Solo loro potevano sublimare un rotolo di carta igienica. Fiona Gordon e Dominique Abel, Abel & Gordon, la coppia più poetico-burlesca del cinema. Degni discendenti di Buster Keaton, Max Linder e Charlie Chaplin, creativi, unici, originali, solo loro sono capaci di far parlare così le immagini, da sole, in autonomia, senza nessun intento didascalico, consapevolmente bandito. “Per noi è questa la bellezza del cinema, come della poesia”, raccontano a THR Roma presentando il loro ultimo film, I misteri del bar Étoile, già apertura del Locarno Film Festival, poi presentato al festival del nuovo cinema francese a Roma Rendez-vous e dal 11 aprile nelle sale italiane. “Ogni spettatore è in grado di creare il proprio significato, senza di noi”.

Capaci di coreografie incredibili, il dialogo tra di loro anche al di fuori del set e di un palcoscenico di un teatro sembra una danza. Sono in armonia, non si interrompono mai, come se sapessero dove iniziano e dove finiscono le parole dell’uno e dell’altro. A distanza di otto anni dall’ultimo lungometraggio, Paris pieds nuds, sono tornati con un thriller folle e umoristico a offrire la loro visione obliqua del mondo. Un mondo in cui non si è liberi di piangere i morti all’orario che ci pare, un mondo pieno di persone in piazza, di manifestazioni, di dolore. “La risata per noi è il principale strumento legato al dolore. Non è una strategia per evitarlo ma un modo per separarcene, guardarlo da fuori e riderne”.

FIona Gordon in una scena de I misteri del bar Étoile

FIona Gordon in una scena del film

Il ritorno di Abel & Gordon

Abel & Gordon si sono incontrati all’inizio degli anni Ottanta a Parigi, all’epoca in cui frequentavano la scuola di Jacques Lecoq. Da allora non si sono più lasciati. Con sede a Bruxelles, hanno chiamato la loro casa di produzione “Courage mon amour”, un nome programmatico. Quattro spettacoli teatrali, tre cortometraggi (Merci Cupidon, Rosita, Walking on the Wild Side), tre lungometraggi co-diretti con Bruno Remy (L’iceberg, Rumba, La fée) e in autonomia Paris pieds nus e L’étoile filante.

Proprio quest’ultimo segna per loro, un ritorno alle origini. La sceneggiatura, infatti, è uno dei loro primi lavori. La trama racconta dell’ex attivista Boris (Dominique Abel) che ora è un barista al pub L’Étoile Filante. Tutto scorre liscio fino a che una delle sue vittime lo riconosce e reclama vendetta. La comparsa di un sosia, il depresso e solitario Dom, sembra fornire a Boris, alla sua ingegnosa compagna Kayoko (Kaori Ito) e al loro fedele amico Tim (Bruno Remy) un perfetto piano di fuga. Non hanno calcolato, però, la ex moglie di Dom (Fiona Gordon), una sospettosa detective che si mette sulle loro tracce.

“Negli anni Ottanta stavamo lavorando a una pièce teatrale, una storia poliziesca”, raccontano. “All’epoca ci divertiva pensare di poter trasporre questo umorismo e questa suspense sul grande schermo ma solo con l’avanzare dell’età abbiamo trovato una soluzione”. Così il film è stato riadattato man mano. “In origine il personaggio di Boris era semplicemente qualcuno che aveva ucciso qualcun altro. Non sapevamo chi fosse, forse un mafioso. Ma un mafioso non è poi così riconoscibile. Quindi abbiamo scelto un attivista. Questo è molto importante anche per l’ambientazione del film, in cui mostriamo le strade piene di persone che manifestano, c’è fermento”.

L’altro cambiamento è legato al passare del tempo. “Quando l’abbiamo scritto eravamo giovani e ora non lo siamo più. Nel film eravamo due innamorati ma con le esperienze della vita abbiamo scelto una coppia con un vissuto traumatico, la perdita della loro figlia”. Insieme agli altri personaggi, la coppia dà vita a un film corale, in cui, confermano, c’è tutto l’affiatamento degli artisti. “Ormai, dopo cinque film ci fidiamo molto, siamo una crew rodata, il risultato finale è un lavoro collettivo”.

Dominique Abel, Kaori Ito e Philippe Martz in I misteri del bar Étoile

Dominique Abel, Kaori Ito e Philippe Martz in una scena del film

Una commedia fisica e universale

Abel & Gordon sono consapevoli della forza evocativa delle loro immagini. “Questa è la bellezza del cinema e della poesia, ogni spettatore è in grado di creare il proprio significato, senza che ci siamo noi a dirlo”, spiegano. “Confidiamo di avere un approccio empatico e comprensivo dell’umanità e non di presa in giro, quindi non siamo preoccupati di essere fraintesi”, sottolineano. “Ci siamo interrogati per esempio sul personaggio con il braccio meccanico, forse qualcuno pensa che sia una presa in giro delle persone disabili? Non abbiamo paura di questo perché siamo sicuri che si capirà che ridiamo con loro e non di loro e pensiamo di offrire la possibilità di ridere di qualcosa con cui si deve convivere”.

Questo per loro il senso della commedia. “La commedia fisica, come la nostra, viene compresa in tutti i paesi, da tutte le culture, perché si basa sulla fisicità. Tutti corriamo allo stesso modo. Tutti cadiamo e ci rialziamo ugualmente. Quindi cerchiamo di trovare immagini e metafore. Anche nascoste nella scrittura, costruendo un gioco di significati, qualcuno ne troverà uno, qualcun altro di più”.

Come si affronta dunque il dolore? “Il dolore, come la gioia, è una sensazione temporanea. Certo, alcuni eventi hanno un impatto per tutta la vita, come per i due protagonisti che perdono una figlia. È un dolore che devi accettare per sempre. Ma la sofferenza in sé è uno stato temporaneo”. Anche per questo hanno scelto Etoile filante come nome del pub, stella cadente. “È l’immagine di questo stato temporaneo della vita, di gioia e di dolore. Tutto passa così velocemente”.