Questa settimana Chris Pine ha dichiarato che lo sviluppo e l’uscita del suo debutto alla regia, Poolman, sono state “le cose migliori che mi siano mai capitate”, nonostante le recensioni negative quasi universali ricevute dal film.
“Mi ha permesso di raddoppiare la solita gioia”, ha detto Pine al conduttore Josh Horowitz nell’episodio del podcast Happy Sad Confused di giovedì 9 maggio. “Come attore fondamentalmente si tratta sempre di giocare, no? Quello che facciamo è essenzialmente diventare bambini per ore e ore al giorno e far finta di niente”, ha dichiarato.
Poolman, che ha debuttato al festival di Toronto lo scorso autunno, segue Pine nei panni di un tecnico di piscine di Los Angeles che scopre un furto d’acqua, in una sorta di parodia di Chinatown del 1974.
Come Chris Pine ha reagito alle recensioni negative
La pellicola è stata stroncata dalla critica, compreso The Hollywood Reporter che l’ha definita un progetto che “va totalmente fuori dai binari fin dall’inizio e procede a toccare il fondo con un ritmo straziante”.
Pine ha spiegato che le cattive recensioni sono diventate “un vero e proprio momento di ritorno a Gesù per me, per capire quanto sono resistente”. Ed ha aggiunto che non è stato “sorpreso” nel riceverle, non essendosi mai prefissato di “fare un film di nicchia”. Tuttavia ha parlato di quanto sia stato difficile l’aver realizzato un progetto “con così tanta gioia alle spalle, per poi trovarsi di fronte a questo insieme di commenti infelici”.
Pine ha spiegato che questa lezione gli è servita a ricordare che la soddisfazione per il progetto dipendeva in ultima analisi solamente da se stesso. “Dopo le recensioni a Toronto mi sono detto: forse ho creato un mucchio di merda. Allora l’ho riguardato, e mi sono risposto: ma a me questo film piace un casino”.
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