Perfetti conosciuti. I 12 film che nel box office degli ultimi 30 anni precedono (alcuni ancora per pochissimo) e i 24 che si è messa dietro C’è ancora domani, di Paola Cortellesi, sono i soliti noti.
Già, perché a vedere questa particolarissima classifica si rimane basiti per la standardizzazione industriale, qualitativa, di genere (cinematografico e non), persino stagionale che è alla base di una successione di titoli quasi inquietante nella sua omogeneità.
Ai primi 4 posti il prevedibile Checco Zalone che fuori dai 30 con il primo Cado dalle Nubi (“solo” 14 milioni e spicci), poi non ne sbaglia uno per circa 207 milioni di euro totali con quasi 31 milioni di spettatori. Poi giù giù una manciata di Aldo, Giovanni e Giacomo, cinepanettoni sparsi e Pieraccioni come se piovesse (prima e dopo la 22esima posizione ora occupata da Paola Cortellesi con il suo esordio), due Luca Miniero (Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord) e Roberto Benigni (La vita è bella, quinta) e Pinocchio, ingiustamente definito come un flop da anni e riabilitato da questa classifica.
Cosa ci dice questa graduatoria? A livello industriale che a far la parte del leone in questa top 30 è Medusa (14), poi Aurelio De Laurentiis (Filmauro ne totalizza 12, tutti dietro C’è ancora domani) e Cecchi Gori (4), con Pietro Valsecchi a prendersi i meriti dell’exploit Zalone, ma sempre con il solito partner.
Che il genere è uno solo: la commedia trash e ipermaschilista, fatta di belle donne di contorno, protagonisti maschili improbabilmente efficacissimi nel conquistare donne bellissime e quasi sempre giovanissime, una visione di una società italiana costituita da parvenu, comitive più o meno nutrite (coppie o trii preferibilmente) di maschi infoiati e donne disponibili (o da punire con varie disgrazie e sfighe nel caso non lo fossero), soluzioni comiche un tanto al chilo, saghe o schemi triti e ritriti, dai cinepanettoni alla combo remake-sequel tratti da Giù al Nord fino al personaggio Checco Zalone che fa l’Alberto Sordi moderno, satira di tutto ciò, ma chissà se il pubblico se n’è mai accorto.
Che, infine, persino il lasso temporale stagionale di uscita è uno solo. Cortellesi esclusa, tutti sono usciti a Natale tranne Il mio peggior nemico (10 marzo 2006) o al massimo entro San Valentino. Persino Benigni che prima di C’è ancora domani ha fatto far capolino in questa classifica al cinema d’autore, con La vita è bella uscì il 18 dicembre.
Altra cosa, forse la più importante: in questa top 30 non ci sono donne alla regia. E neanche come protagoniste. Sceneggiatrici? Figuriamoci.
Ah, a proposito dell’inizio dell’articolo. Perfetti sconosciuti è 31esimo.
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