Irish Wish? No, non è Quel pazzo venerdì e Lindsay Lohan dovrebbe smettere di imitare se stessa

Disponibile su Netflix dal 15 marzo, il film ha scalato rapidamente la classifica della piattaforma, in Italia e nel mondo. Un'altra commedia degli equivoci di cui il pubblico sembra non stancarsi. La vera domanda è: perché?

Si prenda Il matrimonio del mio miglior amico, lo si mescoli un po’ con Genitori in trappola e un po’ con Quel pazzo venerdì, si aggiunga un pizzico di ossessione contemporanea per la verde Irlanda ed ecco che viene fuori dal calderone quel miscuglio che è Irish Wish.

Secondo e ultimo film dell’accordo di Lindsay Lohan con Netflix, dopo Falling for Christmas (2022), Irish Wish – Solo un desiderio è la storia di Maddie (Lohan), editor di romanzi, follemente innamorata dello scrittore irlandese Paul Kennedy (Alexander Vlahos). Paul, tuttavia, si innamora, ricambiato, di un’amica di Maddie. Prima del matrimonio fra i due, in Irlanda, la protagonista esprime quindi il desiderio di trovarsi nei panni della sposa, accorgendosi poi che ciò che vuole davvero è altro sulla sua strada. E si chiama James (Ed Speleers).

Irish Wish, un passo indietro per Lindsay Lohan

Irish Wish fa quindi parte di un progetto di “grande ritorno” in scena di Lohan attraverso un genere a lei caro, la rom-com, che l’ha accompagnata soprattutto nell’adolescenza, dopo i film da bambina-prodigio a Hollywood. Se quindi la commedia romantica, nel 2024 poteva fare a meno di Irish Wish, forse Irish Wish non poteva fare a meno di Lindsay Lohan per vedere la luce. È una storia costruita sulla sua figura, dentro e fuori lo schermo, ma non sembra un esperimento del tutto riuscito, nonostante la scalata delle classifiche Netflix in pochi giorni.

L’intero film si fonda infatti sullo stesso meccanismo dell’equivoco e dello scambio di persona che caratterizza proprio i titoli più celebri della filmografia dell’attrice, creando un sottotesto che immediatamente attrae il pubblico a lei legato. La trama e il suo sviluppo, per un pubblico generalista (dai 7 anni in su), tuttavia, non permettono una vera esplorazione dei personaggi, dei loro desideri o dell’idea stessa di amore in un contesto adulto, seppur sognante.

Ed Speleers, Lindsay Lohan e Alexander Vlahos in una scena di Irish Wish - Solo un desiderio

Ed Speleers, Lindsay Lohan e Alexander Vlahos in una scena di Irish Wish – Solo un desiderio. Cr. Patrick Redmond / Netflix © 2024

Con molto rammarico, la sceneggiatura di Kirsten Hansen non solo non regge un’ora e mezza di film, ma è così meccanica che potrebbe averla benissimo scritta ChatGpt, con buona pace dei quattro mesi di sciopero della Writers Guild contro l’intelligenza artificiale.

2024, ossessione Irlanda: ma che fine fa in Irish Wish?

Ogni azione dei personaggi è al tempo stesso fuori fuoco e sopra le righe: non c’è né il tempo né lo spazio per cogliere il cambiamento di uno stato d’animo, né la costruzione dell’innamoramento fra i protagonisti, che in una rom-com è semplicemente l’unica cosa necessaria.

Ciò che fa più male, però, è fra tutte la cosa più banale: perché in un film intitolato Irish Wish la sola Irlanda che si vede è una pinta di Guinness e le già note (seppur sempre stupende) Scogliere di Moher? I paesaggi sono straordinari, tanto che il film di Janeen Damian sembra più una pubblicità turistica della repubblica irlandese che una rom-com Netflix, ma della cultura dell’isola c’è bene poco. Persino in due comprimari maschili, un inglese e un gallese, sono ben lontani dall’affascinante aura di Cillian Murphy, Paul Mescal o Barry Keoghan.

Sarebbe bastato pochissimo, Janeen Damian! Solo un accento diverso, per riuscire a fare centro (ed entrare nella scia di una “moda irlandese” piuttosto forte al momento, soprattutto sui social).

Ci si può sempre consolare, però, riguardando i veri film che hanno scolpito Lindsay Lohan nella storia cinematografica dei millennials, fingendo che non esista altro dopo Mean Girls.