È ufficiale: Bob Iger resterà CEO della Disney. Il nuovo contratto scade nel 2026

Il capo dell’azienda, che era ritornato a novembre dopo la cacciata del precedente Bob Chapek, sarebbe dovuto andare via l’anno prossimo, ma l'estensione dell'accordo con la casa di Topolino era prevedibile

L’era di Bob Iger alla Disney continua oltre la scadenza prevista. La Walt Disney Co. ha annunciato che il venerabile CEO ha firmato un’estensione del contratto che lo terrà al timone del gigante dei media e dell’intrattenimento fino al 2026.

La decisione del consiglio di amministrazione è stata unanime ed è stata motivata con la necessità di trasformare l’azienda e di mettere in atto un piano di transizione, “che rimane una priorità per il consiglio”, ha dichiarato la società.

“Più volte Bob ha dimostrato una capacità ineguagliabile di trasformare con successo la Disney per favorire la crescita e i ritorni finanziari futuri, guadagnandosi la reputazione di uno dei migliori CEO al mondo”, ha dichiarato Mark Parker, presidente di The Walt Disney Company.

“Bob ha ancora una volta indirizzato la Disney sulla strada giusta dal punto di vista strategico per la creazione di un valore continuo, e per garantire il completamento di questa trasformazione e contemporaneamente avere il tempo necessario per posizionare un nuovo amministratore delegato per il successo a lungo termine, il Consiglio di Amministrazione ha deciso che è nell’interesse degli azionisti estendere il suo mandato, e lui ha accettato la nostra richiesta di rimanere amministratore delegato fino alla fine del 2026”.

Dentro e fuori il ruolo di CEO

Iger è tornato a ricoprire il ruolo di CEO di Disney nel novembre del 2022, con una mossa shock che ha visto il suo predecessore (e successore) Bob Chapek estromesso dal consiglio di amministrazione della società. All’epoca, Iger aveva firmato un accordo di due anni per ricoprire il ruolo di CEO “con il mandato da parte del Consiglio di stabilire la direzione strategica per una nuova crescita e di lavorare a stretto contatto con il Consiglio nella scelta di un successore per guidare la Società al completamento del suo mandato”, aveva dichiarato la società all’epoca.

Al momento non c’è ancora un successore, anche se il Consiglio di amministrazione ha creato un comitato specificamente dedicato alla sua ricerca. In una sua dichiarazione, Iger ha affermato che l’estensione è avvenuta su richiesta del consiglio di amministrazione.

“Poiché voglio assicurarmi che Disney abbia un posizionamento forte quando il mio successore prenderà il timone, ho accettato la richiesta del Consiglio di Amministrazione di rimanere CEO per altri due anni”, ha dichiarato. “Il processo di successione è di fondamentale importanza, e mentre il Consiglio continua a valutare una rosa altamente qualificata di candidati interni ed esterni, rimarrò concentrato al massimo sul buon esito della transizione.”

Da allora Iger ha riorganizzato drasticamente l’azienda e tagliato i costi, tra cui circa 7.000 dipendenti, nel tentativo di rendere redditizia l’attività di streaming e di stabilizzare l’attività televisiva tradizionale in declino. Sta anche cercando un nuovo direttore finanziario che succeda a Christine McCarthy, che si è fatta da parte il mese scorso. La posizione di CFO è da tempo un lavoro in cui vengono formati i possibili CEO futuri.

Iger, che in precedenza ha guidato la Disney come amministratore delegato dal 2005 al 2020, avrebbe dovuto ricevere un pacchetto di compensi del valore di circa 27 milioni di dollari per ciascuno dei due anni del suo contratto. Il nuovo accordo, invece, pur essendo simile al precedente, aumenta il bonus annuale target di Iger da 1 a 5 milioni di dollari, portando il suo compenso annuale a 31 milioni di dollari, in funzione dei risultati e del prezzo delle azioni.

Cosa prevede il nuovo contratto?

Naturalmente, il nuovo contratto non garantisce che Iger guidi la Disney per i prossimi due anni e mezzo. Il CEO si è fatto da parte nel 2020 per lasciare il posto di amministratore delegato a Chapek, passando al ruolo di presidente esecutivo.

Presumibilmente, se il consiglio di amministrazione della Disney individuasse un successore entro la fine del 2024, questi potrebbe essere nominato amministratore delegato, mentre Iger potrebbe scegliere di rimanere ancora una volta in qualità di presidente esecutivo o di consulente, oppure lasciare nuovamente l’azienda.

Detto questo, la nuova estensione del contratto fa pensare che la Disney non preveda di nominare un altro successore a breve.

Iger aveva contribuito alla scelta di Chapek come suo successore nel 2020, ma mentre la Disney si trovava in difficoltà a causa della nuova pandemia di Coronavirus e Chapek faceva mosse che Iger riteneva poco sagge (in particolare la centralizzazione di tutte le decisioni sulle entrate in un’unica divisione), è cresciuta la pressione sull’azienda per decidere se la visione di Chapek fosse quella giusta.

Da Bob Iger a Bob Chapek a… Bob Iger

In effetti, nonostante il successo di Iger come amministratore delegato della Disney, l’unica area che ha rappresentato a lungo una sfida durante il suo mandato è il problema della successione. Molti ex dirigenti sono stati, in un momento o nell’altro, in lizza per succedere a Iger (Jay Rasulo, Tom Staggs, Kevin McCarthy e Bob Chapek… che in effetti gli è succeduto), ma il venerabile CEO li ha superati tutti.

Ora la Disney si è lasciata alle spalle la pandemia (in particolare per quanto riguarda la sua divisione parchi), ma la sua attività streaming e media è a un punto di svolta e il consiglio di amministrazione della Disney spera che Iger possa aiutarla in questo momento cruciale prima di passare le redini a qualcun altro.

“Da quando sono tornato alla Disney, appena sette mesi fa, ho esaminato praticamente ogni aspetto delle nostre attività per comprendere appieno le enormi opportunità che abbiamo di fronte, così come le sfide che abbiamo dovuto affrontare a causa del contesto economico più ampio e dei cambiamenti tettonici del nostro settore”, ha aggiunto Iger.

“Dal primo giorno del mio ritorno, abbiamo iniziato a prendere decisioni importanti e talvolta difficili per affrontare alcuni problemi strutturali e di efficienza esistenti e, nonostante le sfide, credo che il futuro a lungo termine della Disney sia incredibilmente luminoso”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga