Gli azionisti Disney voteranno sulla trasparenza dell’intelligenza artificiale (su pressione dei sindacati)

Lente statunitense preposto alla vigilanza delle borse ha stabilito che la casa di Mickey Mouse e la Apple dovranno tenere conto delle indicazioni in merito all'utilizzo dell'IA

La Walt Disney Co. non si limiterà a una potenziale lotta per procura in occasione della sua prossima assemblea annuale: anche l’intelligenza artificiale sarà oggetto di votazione da parte degli azionisti. La Securities and exchange commission (Sec, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse azionarie) ha stabilito che la Disney – così come la Apple – dovrà includere le proposte degli azionisti dell’AFL-CIO Equity Index Funds, che cercano di fornire trasparenza su come le aziende utilizzano l’intelligenza artificiale (IA).

La proposta dell’AFL-CIO prevede che Disney “prepari e divulghi pubblicamente sul sito web della società un rapporto di trasparenza che spieghi l’uso dell’intelligenza artificiale da parte della società nelle sue operazioni commerciali e il ruolo del Consiglio di amministrazione nella supervisione dell’uso dell’IA, e che illustri le linee guida etiche che la società ha adottato in merito al suo uso dell’IA”.

Allo stesso modo, la lettera inviata ad Apple richiedeva una relazione “sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte dell’azienda nelle sue operazioni commerciali e di divulgare eventuali linee guida etiche che l’azienda ha adottato in merito all’uso della tecnologia IA”.

Entrambe le società avevano cercato di escludere le proposte dalle loro dichiarazioni annuali, sostenendo che riguardavano le loro operazioni ordinarie. La SEC non ha condiviso la posizione della Disney, dicendo che “a nostro avviso, la proposta trascende le questioni commerciali ordinarie e non cerca di microgestire l’azienda”, e ha comunicato ad Apple la stessa cosa.

La decisione della SEC significa che le proposte saranno aggiunte alle prossime dichiarazioni di Disney e Apple e che gli azionisti potranno votare se vogliono una relazione sull’IA.

L’AFL-CIO – che annovera tra i suoi sindacati affiliati il WGA East, l’Actor’s Equity, il Communications Workers of America e l’American Federation of Musicians – aveva inizialmente annunciato la sua proposta in ottobre, sostenendo che “la disumanizzazione della forza lavoro americana da parte dell’IA minaccia la struttura stessa dell’economia nazionale e mette a repentaglio l’esistenza della classe media, già in calo”.

Il sindacato ha dichiarato che sta cercando di far inserire le proposte sull’IA anche nelle deleghe di Warner Bros. Discovery, Comcast e Netflix. Non è chiaro se queste aziende si siano opposte all’inserimento della proposta.

L’IA è stata una delle questioni più scottanti del mondo del lavoro a Hollywood e l’anno scorso è stata al centro degli scioperi della WGA (il sindacato degli sceneggiatori) e della SAG-AFTRA (il sindacato degli attori).