Sony licenzia 900 dipendenti della divisione giochi. “Le decisioni difficili sono diventate inevitabili”

"Dopo un'attenta valutazione e molte discussioni con la dirigenza nel corso di diversi mesi, è diventato chiaro che è necessario apportare dei cambiamenti per continuare a far crescere il business e sviluppare l'azienda", ha scritto in una nota Jim Ryan, Ceo della sezione Interactive

Sony è l’ultimo gigante della tecnologia e dei videogiochi a subire una significativa serie di licenziamenti. L’unità Sony Interactive Entertainment dell’azienda sta tagliando l’8% della sua forza lavoro, ovvero circa 900 persone, come ha comunicato martedì 27 febbraio l’amministratore delegato Jim Ryan ai dipendenti. La divisione comprende i dispositivi Playstation di Sony e diversi studi di sviluppo di videogiochi.

“Dopo le discussioni degli ultimi mesi sull’evoluzione del panorama economico, sui cambiamenti nel modo in cui sviluppiamo, distribuiamo e lanciamo i prodotti e per garantire che la nostra organizzazione sia pronta per il futuro in questo settore in rapida evoluzione, siamo giunti alla conclusione che le decisioni difficili sono diventate inevitabili”, ha scritto Ryan. “Il team dirigenziale e io abbiamo preso la decisione incredibilmente difficile di ristrutturare le operazioni, il che purtroppo include una riduzione della nostra forza lavoro, con un impatto su persone di grande talento che hanno contribuito al nostro successo”.

Ryan ha scritto che i dipendenti saranno colpiti in tutte le regioni di SIE e che saranno colpiti diversi studi. Sony propone di chiudere completamente lo studio PlayStation Studios di Londra.

“Dopo un’attenta valutazione e molte discussioni con la dirigenza nel corso di diversi mesi, è diventato chiaro che è necessario apportare dei cambiamenti per continuare a far crescere il business e sviluppare l’azienda”, ha scritto Ryan. “Abbiamo dovuto fare un passo indietro, guardare al nostro business in modo olistico e andare avanti concentrandoci sulla sostenibilità a lungo termine dell’azienda e offrendo le migliori esperienze possibili alla nostra comunità”.

Traduzione di Pietro Cecioni