Twitter citato in giudizio per 250 milioni per una “massiccia violazione del copyright”

Tutti i principali concorrenti social della piattaforma, tra cui Facebook, Instagram, YouTube e TikTok, hanno sviluppato accordi che preservino il diritto d'autore nella concessione di licenze musicali.

Il rifiuto di Twitter di assicurarsi i diritti di licenza musicale è arrivato al culmine, con un’azione legale che denuncia l’azienda per violazione massiccia dei diritti d’autore.

I tre principali conglomerati musicali – Universal, Sony e Warner – insieme a una serie di altre case discografiche, hanno citato Twitter in giudizio per almeno 250 milioni di dollari per la presunta violazione di circa 1.700 opere per le quali ha ricevuto centinaia di migliaia di notifiche di rimozione. L’azienda “ospita e diffonde costantemente e consapevolmente copie di composizioni musicali che violano la legge” per “alimentare il proprio business”. Secondo la causa, Twitter ha respinto le richieste di ottenere le licenze adeguate.

Twitter è l’unica grande piattaforma di social media a non avere accordi per le licenze musicali, che permettono a questi siti di ospitare legalmente video e altri contenuti con i brani delle case discografiche. Facebook, Instagram, TikTok, YouTube e Snapchat, invece, hanno stipulato accordi che compensano gli autori delle composizioni musicali per l’utilizzo del loro lavoro.

Twitter e la causa alla corte federale

La causa intentata presso la corte federale del Tennessee accusa Twitter di aver intenzionalmente favorito una base di utenti che pubblicano video abbinati a musica protetta da copyright per “fidelizzare i titolari di account e gli spettatori” e “far crescere il numero di tweet coinvolgenti” sulla piattaforma. “Twitter poi monetizza quei tweet e quegli utenti tramite pubblicità, abbonamenti e licenze di dati: tutti elementi che servono ad aumentare il valore e i ricavi di Twitter”, si legge nella denuncia.

Si fa riferimento a un tweet che è stato oggetto di almeno nove avvisi di violazione.  Gli editori affermano che Twitter ha tratto profitto dalla violazione pubblicando un tweet “promosso” direttamente sotto il post e raccomandando un account “promosso” a pagamento direttamente alla sua destra.

Nei documenti di marketing e in quelli relativi ai titoli, Twitter ha dichiarato che i video generano alti livelli di coinvolgimento e che la maggior parte dei suoi utenti fruisce di questo genere di contenuti.

“La disponibilità di video con musica, comprese le copie delle composizioni musicali delle case discografiche, favorisce gli interessi finanziari di Twitter sia perché stimola le entrate pubblicitarie, sia perché Twitter non paga i diritti di licenza alle case discografiche e ad altri titolari di diritti musicali”, scrive l’avvocato delle società di produzione Steven Riley. “In effetti, fornire musica gratuita e senza licenza dà alla piattaforma Twitter un vantaggio sleale rispetto alle piattaforme concorrenti”.

Le dichiarazioni di Elon Musk

Nel dicembre 2021, la National Music Publishers’ Association, che agisce per conto dei titolari dei diritti, ha iniziato a inviare a Twitter avvisi formali di violazione su base settimanale, secondo quanto riportato nella denuncia. All’azienda sono stati notificati oltre 300.000 tweet in violazione. Nonostante ciò, Twitter “spesso aspettava settimane, un mese o anche più” prima di rimuovere i post “e qualche volta neanche interveniva”, si legge nella causa.

L’anno scorso, Elon Musk ha twittato che “l’attuale legge sul copyright in generale va assurdamente oltre la protezione del creatore originale”, secondo la denuncia. La causa, che chiede 150.000 dollari per ogni opera violata, denuncia una lesione diretta del copyright, una trasgressione contributiva e una violazione vicaria. Le 17 case discografiche che hanno fatto causa sono rappresentate dalla National Music Publishers Association. Tra gli altri, Anthem Entertainment, Big Machine Music, BMG Rights Management, Kobalt Music Publishing America e Spirit Music Group.

In una dichiarazione, il presidente della Nmpa David Israelite ha affermato che Twitter “sa benissimo che la musica viene diffusa, lanciata e ascoltata in streaming da miliardi di persone ogni giorno sulla sua piattaforma. L’azienda non può nascondersi dietro il Digital Millennium Copyright Act”.

Prima dell’acquisizione dell’azienda da parte di Musk, Twitter stava valutando la possibilità di ottenere la licenza dei diritti musicali da tre grandi etichette, come ha riportato il New York Times a marzo.

In una lettera inviata all’allora amministratore delegato Jack Dorsey nel 2021, più di 20 membri del Congresso hanno chiesto all’azienda di adottare una “robusta tecnologia di protezione dei contenuti” per diminuire la pubblicazione di contenuti illegali. Twitter ha subito una causa simile da parte dell’agenzia fotografica di celebrità Backgrid, per la presunta violazione di migliaia di sue fotografie da parte degli utenti della piattaforma.

Traduzione di Nadia Cazzaniga