Design week da record in una Milano vivace e invasa da visitatori dall’alba fino a tarda notte, migliaia di artisti, soprattutto giovani, provenienti da tutto il mondo. Al centro e motore di tutto questo, come ha voluto sottolineare il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, il Salone del Mobile che chiude oggi con numeri da primato: un’affluenza con un + 17,1%, 361.417 presenze complessive (+100.000 rispetto al 2022), e ben il 54% dall’estero.
“Il 62/o Salone del Mobile ha superato ogni previsione: è stata un’edizione da record e siamo tornati a livelli pre Covid”, ha detto Maria Porro, presidente del Salone nella conferenza stampa di chiusura. “Abbiamo registrato risultati eccezionali, grazie alla fiducia di un ecosistema che, ancora una volta, ha riconosciuto alla manifestazione la sua leadership internazionale”.
Questa edizione che si preannunciava di successo già nei numeri di partenza, 1.950 espositori da 35 paesi, previsto l’arrivo di visitatori da 130 nazioni. Il bilancio finale non ha smentito le previsioni. Nei padiglioni di Fiera a Milano, a Rho Pero, tra proposte di arredamento, installazioni artistiche (prima fra tutte le ‘stanze del pensiero’ progettate appositamente dal regista David Lynch), un fitto programma culturale, si è registrato il grande ritorno di operatori dalla Cina, seguita da Germania, Spagna, Brasile, Francia, Stati Uniti, Polonia, Russia, Svizzera, Turchia, India, Regno Unito. Otre 5.500 i giornalisti accreditati.
Situata nel bel mezzo di due padiglioni l’installazione ideata dal premio Oscar dal titolo: Interiors by David Lynch. A Thinking Room consiste nell’allestimento di due camere blu identiche, gemelle, dove fermarsi a pensare, uno spazio separato dal mondo realizzate materialmente grazie al supporto di Andrea Barbato e Paolo di Bello del Piccolo Teatro di Milano.
La camera ha al centro un trono dotato di un tavolino a scomparsa, fogli, matite, colori e pennelli per disegnare e dar forma al pensiero. Tutto intorno immagini incorniciate raccontano la poetica lynchiana fatta di misteri, ambiguità e confini fra sogno e realtà: una ciminiera, un quarto di bue, un orologio deformato e deformante che segna il tempo, uno specchio e, alle spalle, una folla. Faccia in su, sette parallelepipedi partono dalla seduta e si intrecciano in un candelabro sacro sullo sfondo d’oro e d’argento. Faccia in giù onde bluastre, l’ingrandimento di un sipario o, forse, una delle sue tele. “Un’oasi per rigenerarsi, per rinascere e per rivivere”, spiega Antonio Monda, amico da più di vent’anni del cineasta americano e curatore dell’originale installazione fiore all’occhiello di quest’anno del Salone del Mobile.
“Il segreto del Salone? Genio, visione, determinazione e quell’irripetibile ‘artigianalità industriale’ che solo i nostri prodotti sanno esprimere – ha detto Feltrin a chiusura dell’evento -. Sono le aziende e la filiera del legno-arredo il motore economico di questo ennesimo successo di cui andiamo orgogliosi e che è nostro dovere continuare a valorizzare, quale espressione del grande sistema che è il design italiano”.
Quest’anno si sono registrati numeri da record con il Fuorisalone, che ha segnato un aumento del 30% degli eventi (1125) e del 20% dell’indotto. Da segnalare l’iniziativa di Zegna che ha portato nella capitale lombarda un po’ della sua Oasi – la riserva naturale che si estende per 100 km² nelle Alpi Biellesi, in Piemonte ha invaso Milano per la design week. L’occasione è stata la presentazione del libro ‘Born in Oasi Zegna’, che racconta la genesi del luogo tanto legato all’omonimo brand di moda.
Agli inizi del secolo scorso, Ermenegildo Zegna intraprese infatti un vasto programma di riforestazione nell’area montuosa attorno al suo Lanificio e collegò per la prima volta i due versanti della montagna attraverso la costruzione della Strada 232. Il progetto di rimboschimento e di sviluppo della comunità locale che ha dato vita all’Oasi Zegna oggi conta più di 500.000 alberi e promuove la coesione e l’armonia tra uomo, impresa e natura. L’Oasi Zegna adesso viaggierà per il mondo e Milano è stata la prima tappa di questa nuova avventura. Le nuove aiuole che hanno abbellito in questi giorni Piazza Duomo sono state donate alla città di Milano dando inizio al progetto che si pone come obbiettivo la creazione di nuove Oasi Zegna nel mondo.
Migliaia di persone che si sono spostate da un punto all’altro della città ininterrottamente, come certificato dai dati dell’Azienda Trasporti di Milano: nei giorni della Design Week le linee della metropolitana hanno trasportato quasi 800mila passeggeri, l’11% in più dello scorso anno. Di questi un quarto, ovvero duecentomila, sono transitati nella stazione metro di Rho Fiera.
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