Il Cantante Mascherato, la recensione

Tutto quello che non dovreste vedere in tv durante la settimana e ancora non sapete. La prima vittima della nuova rubrica di The Hollywood Reporter Roma è Milly Carlucci

Dal kitsch al brutto, solo andata. Il viaggio italiano de Il Cantante Mascherato, format coreano riadattato con successo anche negli USA e in Germania, è durato quattro stagioni, con la quinta che non vedrà mai la luce causa tracollo qualitativo e discesa negli inferi dell’Auditel. Milly Carlucci, sua conduttrice che l’ha voluto e plasmato a immagine e somiglianza di Ballando con le Stelle, se ne dovrà fare una ragione, dopo aver spinto per una quarta stagione da otto milioni di euro di costo in sei puntate. Come siano stati spesi quei soldi non è chiaro, vista e considerata la rara sciatteria delle maschere protagoniste, che sembrano uscite da quei cesti “tutto a un euro” che si possono trovare nei peggiori autogrill della Salerno – Reggio Calabria, tra bambole anni ’80 con ciocche mancanti, CD di Nino D’Angelo e pupazzi dagli occhi strabici. 

E pensare che la prima edizione del 2020 de Il Cantante Mascherato, andata in onda poco prima dell’avvento del Covid-19, aveva suscitato tiepidi entusiasmi, con Teo Mammuccari vincitore grazie alla maschera del Coniglio e una media Auditel di 4.1 milioni di telespettatori e il 20% di share. Da subito era emersa la forza “trash” del programma, con i giurati a buttarla costantemente in caciara e il pubblico in studio ad urlare come neanche ai tempi della Corrida di Corrado. Quattro puntate e otto concorrenti, fu un parto rapido e indolore, al netto di una giuria a dir poco discutibile per 2/5 inspiegabilmente riconfermata anche nelle successive 3 edizioni. Perché Francesco Facchinetti dice da quattro anni cose a caso ostentando look improbabili mentre il logorroico e onnipresente Flavio Insinna è simpatico come la sabbia nelle mutande quando si torna dal mare in bicicletta. 

Il Cantante Mascherato e l’incubo Ballando

Nel mezzo abbiamo dovuto sopportare il non capirci niente di Patty Pravo, il mai richiesto riciclo di Guglielmo Mariotto, le barzellette sconce di Iva Zanicchi, le improbabili Ilenia Pastorelli e Arisa, Costantino della Gherardesca chiaramente convinto dal proprio commercialista, le povere Caterina Balivo e Serena Bortone che hanno finto fino all’ultimo di crederci realmente e il delicatissimo Christian De Sica, ancora visibilmente scottato dal folle addio a Tale e Quale Show nel 2017. Tutto questo senza dimenticare il fantomatico “pool investigativo” ideato dalla 2a edizione in poi, che ha visto Simone Di Pasquale, Sara Di Varia e il grande mistero della tv italiana Rossella Erra ancora una volta a libro paga di Milly Carlucci. 

Perché in quattro edizioni non c’è stato svelamento senza “incubo Ballando” all’orizzonte, tra ex concorrenti, ex ospiti, ex professori, ex giurati, ex stelle, spalmati in 4 ore di infinita e sfiancante diretta intervallata da clip dalla lunghezza abnorme, improbabili commenti, canzoni cantate non si sa quando, come e da chi, indizi alla rinfusa e un forzato e molto presunto divertimento a cui nessuno ha davvero mai creduto.

Il kitsch nel DNA de Il Cantante Mascherato

Perché ciò che è apparso quasi sempre evidente nel vedere Il Cantante Mascherato, e mai come in questa 4a e ultima stagione, è stata la fatica esplicitata dagli stessi protagonisti nel portare a casa la diretta, fingendo reale interesse, con i presenti addormentati rianimati ogni due per tre dal salvifico scaldapubblico, defibrillatore umano a dir poco fondamentale all’interno dell’Auditorium Rai del Foro Italico per dare una parvenza di festa ad un programma che è l’antitesi del varietà. Non a caso il vero show degli ultimi sei sabati non è mai stato lo svelamento dei concorrenti, bensì osservare i volti devastati del pubblico in studio posizionato dietro i giurati. Annoiato, sfiancato, il più delle volte indifferente, tra sbadigli, occhi persi nel vuoto e smartphone da smanettare giocando a Candy Crush in diretta tv. 

Nella 2a edizione vinta da Red Canzian le maschere erano diventate 9, nella 3a portata a casa da Paolo Conticini 14, nella quarta appena conquistata dall’ex insegnante di Ballando con le Stelle (!) Samuel Peron ben 12, con personaggi del calibro di Simona Ventura, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Valeria Marini e Nino Frassica al loto interno. In quei pupazzi abbiamo visto coppie e persino gruppi composti da 4 persone che hanno rischiato di morire asfissiati, con sua maestà Milly Carlucci sempre esageratamente e inutilmente entusiasta e mai in alcun caso ironica, ovvero completamente fuori contesto dinanzi ad un programma che avrebbe senso di esistere solo e soltanto se perculato dall’interno, dalla stessa padrona di casa, in grado di cogliere al volo eventi estemporanei, battute dei giudici, cavalcando con gioia quel kitsch che è nel DNA del format. 

La conduttrice Milly Carlucci

Perfetta e insostituibile domatrice in Ballando con le Stelle, l’eterna Carlucci appare in questo caso pesce fuor d’acqua, Barbie conduttrice eccessivamente quadrata, frenata da scaletta e autori, incapace di togliersi una volta per tutte quella maschera da perfetta educanda con gli impeccabili capelli di una statua del Madame Tussauds che dinanzi a brutti e giganteschi pupazzi meriterebbe di cadere il passo ad una versione più sciolta di sé, se non addirittura irridente. D’altronde come si può rimanere impassibili dinanzi ad uno Scoiattolo che canta Mi Vendo e Furore e ad un Ippopotamo che intona i Nirvana e i Maneskin? Condotto da Geppy Cucciari o da Victoria Cabello, per fare due nomi a caso, Il Cantante Mascherato sarebbe potuto diventare di culto in men che non si dica, rinfrescando giuria, scenografia, pubblico, concorrenti e conduzione. 

Gli ascolti dell’ultima puntata

Precipitato negli ascolti, con una media stagionale poco superiore al 16% di share e appena 2 milioni di telespettatori fino all’arrivo della finalissima, Il Cantante Mascherato ha fallito miseramente la sua avventura italiana, bruciato da una visione Rai oltre misura infantile, pecoreccia e carluccicentrica. Puntualmente sconfitto da Amici di Maria de Filippi, il programma del sabato sera di Rai1 ha chiuso la sua triste avventura con 2.223.000 telespettatori e il 20.4% di share, strappato con le unghie e con i denti grazie alla chiusura notturna all’1:37, ovvero un’ora e un quarto dopo la concorrenza diretta di Canale5, che ha vinto a mani basse la serata con 4 milioni di telespettatori e il 26.5% di share. 

Si tratta del peggior risultato per una finale de Il Cantante Mascherato da quando è sbarcato in Italia. L’ultima puntata della prima stagione venne vista da 4.432.000 telespettatori, diventati 4.312.000 con la finale della seconda per poi scendere a 3.507.000 con quella della terza. Metà del proprio pubblico perso in due anni. Sulla sua lapide troveremo scritto “Giù insieme alle sue maschere, 2020/2023”. Amen. 

Il miglior programma della settimana? Splendida Cornice, su Rai3.