Ogni giorno, dalle 08:40 alle 10:50, circa un milione di telespettatori guarda Mattino Cinque News, dal 2008 punto fermo della programmazione di Canale 5, vincendo puntualmente sul competitor Uno Mattina. Peccato che il trionfo Auditel non vada di pari passo con una qualità contenutistica troppo spesso orientata.
Federica Panicucci e Francesco Vecchi, conduttori del contenitore giornalistico, si danno il cambio durante la diretta da Cologno Monzese affrontando i temi del giorno tra cronaca, spettacolo e politica, con un volto spesso in collegamento, a prescindere dall’argomento di cui si stia parlando: Mario Adinolfi.
Mattino Cinque: 060606, chiama Mario
Ex DC, ex PPI ed ex PD, Adinolfi nel 2016 fonda il Popolo della Famiglia, rastrellando lo 0,67% dei voti alla Camera e lo 0,70% dei voti al Senato alle politiche del 2018. Candidato a sindaco di Roma, ottiene lo 0,6% delle preferenze, come il prefisso della capitale. Alle politiche del 2022 ottiene lo 0,06% alla Camera e lo 0,15% al Senato, in coabitazione con Exit.
Pochi mesi prima Mario Adinolfi si candida anche a sindaco di Ventotene e riesce nella titanica impresa di ottenere zero voti. Dall’alto di questi invidiabili successi elettorali, Adinolfi è diventato presenza costante di Mattino Cinque News, “opinionista” presidente di un partito politico pro-vita, anti-abortista, anti-lgbtqia+, contrario all’uso del preservativo e fiero sostenitore della sottomissione della donna rispetto al marito.
L’onnipresente Adinolfi a Mattino Cinque
Limitandoci solo agli ultimi due mesi e mezzo di programma, il 6 marzo Adinolfi è stato in collegamento per parlare delle “punturine per dimagrire” che spopolano tra i vip e a seguire della Madonnina piangente di Trevignano, perché il Presidente del PDF è multitasking e ha sempre una parola buona e pacata per tutti. Il 7 marzo Adinolfi bissa l’argomento Trevignano, mentre l’8 torna in collegamento per parlare di Festa della Mamma e ancora una volta di madonne piangenti, concludendo la settimana perfetta con l’ospitata del 10. Il 13 marzo è ancora una volta in onda, a difesa “della fede dei cattolici”, per poi tornare il 15 e dire la sua sulla mancata trascrizione dei figli delle famiglie arcobaleno imposta dal governo Meloni.
“Non è vero che questi bambini sono nati da due uomini o da due donne, lo dice la natura”, tuona Adinolfi, mentre il conduttore Francesco Vecchi non professa parola. Anzi, Vecchi si concede una sola domanda: “ma se uno ha due papà ne può avere anche tre?”, con Adinolfi a ridacchiare in sottofondo. Il giorno dopo Adinolfi in collegamento confessa: “Mi è capitato di parlare con Maria in sogno”. Non De Filippi Maria, ma Maria Santissima Madre di Dio. Il 27 marzo Mattino Cinque News chiama Adinolfi per discutere di “scuola e polemiche pasquali”, mentre il 29 il sor Mario prega in diretta per la salute di Papa Francesco. Tutto questo nel pieno di una campagna elettorale che vede il suo PDF regolarmente candidato per la regione Friuli Venezia Giulia, e a seguire per la nuova tornata elettorale per le comunali.
Il 5 aprile Adinolfi torna a Mattino Cinque per attaccare la fantomatica “ideologia gender”, seminando disinformazione sulla “carriera alias”, profilo burocratico unicamente legato alla scuola che permette agli studenti e alle studentesse trans di sostituire il proprio nome anagrafico con quello adottato.
Evidentemente altrove affaccendato, vedi promozione del suo nuovo libro dal titolo Contro l’aborto. Con le 17 regole per vivere felici, Adinolfi non si vede più a Mattino Cinque fino al 27 aprile, quando viene chiamato ad esprimere opinioni su un professore accusato di molestie sessuali, assolto e reintegrato, per poi riapparire il 12 maggio, a parlare ancora una volta di maternità. Il 16 maggio torna per regalare soluzioni al problema della denatalità, con il conduttore Vecchi che “ricorda con piacere” il suo libro (Contro l’aborto), che fa così per la prima volta la sua comparsa su una tv nazionale. Su Canale 5, davanti ad un milione di telespettatori, grazie a Mattino Cinque News.
Paninucci e Vecchi, ma a chi giova?
Impossibile, dinanzi a questa bulimica presenza, non porsi due domande, chiedersi come mai gli autori e conduttori di Mattino Cinque diano così tanto spazio ad un uomo che non è un opinionista qualunque alla Raffaello Tonon ma un leader politico a tutti gli effetti che fonda la propria esistenza mediatica, giornalistica e politica sulla provocazione estrema, continua, sull’estremizzazione, sulla polarizzazione, sulla voluta disinformazione che spesso si fa pura discriminazione.
Adinolfi è ormai a tutti gli effetti un ospite di punta del Mattino Mediaset, tanto da chiedersi se non sia pagato dall’azienda, con gettoni di presenza al netto di interventi polemici che possano suscitare clamore, interesse, caos social, alimentando l’ego di un uomo che è la rappresentazione plastica del detto “purché se ne parli”.
Federica Panicucci e Francesco Vecchi condividono le discutibili e discusse opinioni di Mario Adinolfi, a cui concedono infinito spazio pur non avendo alcun tipo di rilevanza politica e giornalistica? È facile immaginare che per riempire qualsivoglia spazio del mattino Adinolfi sia sempre disponibile ad una videochiamata in diretta, per buona pace dei poveri autori costretti ad incastrare collegamenti e ospiti con l’impronta del cuscino ancora sul volto.
Ma è mai possibile che l’informazione Mediaset debba affidarsi ai pensieri di un uomo che parrebbe uscito dalla penna di Margaret Atwood, autrice de Il racconto dell’ancella? Chi è a volere Adinolfi continuamente in collegamento, a quale pubblico Mattino Cinque sta parlando, e perché vuole veicolare determinati messaggi, così visibilmente distanti da una sana informazione?
Tolto l’Auditel, cosa resta?
Da anni Adinolfi vive di riflesso, in funzione delle sconcertate reazioni alle sue parole, ai suoi tweet, ai suoi strali televisivi, con Mattino Cinque News improvvisamente diventato suo principale megafono televisivo. Dall’alto della sua inconsistenza elettorale nessun politico d’Italia ha lo spazio concesso live a Mario Adinolfi sulle reti Mediaset, a dimostrazione di come il tubo catodico non generi automaticamente consenso, con Mattino Cinque News in prima fila nel regalargli visibilità, andando ben oltre quell’inattaccabile e sano principio di pluralità e diritto d’opinione.
D’altronde Federica Panicucci e Francesco Vecchi hanno mai invitato un negazionista dell’olocausto per parlare della Giornata della Memoria? Chiaramente no, ma quando c’è da affrontare determinati argomenti, il più delle volte legati ai diritti, chi chiameranno mai a Mattino Cinque News? Purtroppo non i Ghostbusters ma proprio lui, Mario Adinolfi, Acchiappapolemiche di cui la trasmissione Mediaset potrebbe sicuramente fare a meno, continuando probabilmente lo stesso a vincere lo scontro Auditel con Uno Mattina, ogni giorno battuto con uno share superiore al 20%. Basterebbe provare, prima che l’Adinolfi Show generi la più ovvia delle conseguenze. Il definitivo tracollo di qualsivoglia credibilità.
Il miglior programma della settimana? Un giorno in pretura, su Rai3.
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