X Factor 2023, le pagelle del quinto live: Michele Apicella avrebbe definito il pubblico a casa e i giudici come meritavano

I tre giudici imbalsamati, il televoto che compie un sacrilegio e l'assente che ha sempre ragione perché i presenti sono imbarazzanti. Se si aggiunge un ballottaggio demenziale che fa fuori uno che meritava la finale, questa puntata rischia di essere la lapide su questa edizione. E forse pure su tutto il talent. Si (e ci) salva solo il dio Max Pezzali

Dopo questa puntata, si fa fatica a immaginare una futura edizione di X Factor, fare le pagelle sembra quasi una crudeltà inutile. Basterebbe leggere i nomi in semifinale, per farsi venire qualche dubbio, anche perché i due che meriterebbero, non vinceranno mai.

Vi basti sapere che la cosa più bella della puntata – al di là di sua maestà Max Pezzali, ovviamente, e della sua presenza divina – è stato l’annuncio di Emma Marrone come superospite nel prossimo live. Certo, non è Ivan Graziani, ma possiamo accontentarci. Ok, sto mentendo: il momento migliore è stata la trasmissione dopo, La seconda casa non si scorda mai (peraltro Giulia potrebbe vendermi pure un tugurio facendomelo pagare come un castello).

Max Pezzali 10

È Max Pezzali, serve dire altro? Non è un uomo, è un dio. Fa persino risorgere il tavolo dei giudici, Fedez balla addirittura. Se Michael Jackson aveva il moonwalking, lui come arma segreta ha l’ancheggiamento che fatto da me, alle feste delle medie (pure superiori, ahimè), era patetico tentativo di sentirsi parte di un gruppo e colpire l’attenzione di altri esseri umani diversamente attraenti e in lui invece diventa arte.

E poi quel sorriso. Quel sorriso che ti dice “non son cambiato di una virgola, sto facendo da decenni quello che mi piaceva nella mia stanzetta a Pavia, e v’ho fottuti tutti. Siete miei, non ho mai smesso di raccontarvi”. Se Fabi, tramite Matteo Alieno, ci ha ricordato alla bellezza delle piccole cose, lui ci ricorda l’insostenibile leggerezza (e orgoglio) di essere medioman. Grazie Max di aver reso la mia esistenza degna di essere vissuta e persino raccontata.

Senza di te noi sfigati in una società avida e ossessionata dai vincenti chissà dove saremmo. Ora siamo felici ogni volta che ti sentiamo, persino quando ti vediamo ballare (muoverti, ecco, diciamo, per essere sinceri) e abbiamo anche una religione: te.

L’unico superospite che poteva diventare giudice era lui. Neanche fossimo a Masterchef. L’uomo ragno è vivo, non morirà mai.

Francesca Michielin 9,5

Il voto è per i primi minuti, quelli da cantante.

Nada e Rettore, cantate magnificamente, ballate meglio, sentite addosso.

Poi torna a essere la conduttrice un po’ burocrate che ha perso  il sorriso, il meme anti Morgan schifato senza la spontaneità da ragazza di provincia un po’ punk della scorsa edizione e sembra quasi voler piacere ai tretre al tavolo dei giudici.

Però quando canta, cos’è. Soprattutto quando va oltre, fuori dal suo e si scopre ribelle e pop, quando guarda il pubblico e chissenefrega del resto. Gli si accendono gli occhi. Si accende lei, tutta.

Ieri quell’opening doveva durare il triplo. Anzi, una manche intera.

Stunt Pilots 9

Ragazzi, vi amo. Perché io tre così alla pari in una band non li ricordavo dai tempi del Trio Lopez Marchesini Solenghi. E non suonavano né cantavano.

Solo una cosa: perché diamine quella versione un po’ rock e post punk, romantica e meravigliosa della canzone più potente di Max Nostro, Nessun Rimpianto, l’avete fatta durare così poco. Erano già solidi, sono cresciuti tanto, sono quelli che rischiano di più ogni serata e che ti impediscono di accorgertene per la naturalezza con cui realizzano anche l’impossibile. E poi si divertono, sempre. E noi con loro.

Matteo Alieno 8,5

Fedez si sente in colpa di aver fatto cacciare Morgan e prova a essere stronzo per non farcene sentire la mancanza. Ma con lui sbaglia, perché prendere Niccolò Fabi e soprattutto Costruire, che è quel momento in cui, nel lontano 2005, tutto era diverso per lui, per noi e per tutti, e saperlo fare proprio (Fabi è incantabile o quasi per chiunque, è quel tipo di cantautore che se si prende la canzone di un altro, quest’ultimo gliela deve lasciare) è un piccolo miracolo.

L’ha fatto con sincerità, sapendo prendersi un momento di intimità in mezzo a tutti, cantando pure un po’ sporco, che a volte è giusto farlo. Federico, probabilmente sazio dopo aver cannibalizzato il collega, non lo capisce e gli mette una pietra al collo.

Ma ciò non toglie che rimanga uno dei migliori di questa edizione. E poi quanto è poetico che di tutte la canzoni degli 883 proprio lui faccia Con un deca che è cugina inconsapevole di Costruire, così capaci entrambe di dirci che la meraviglia e la vita sono nelle piccole cose?

Così, mentre lo guardi vestito dopo aver saccheggiato l’armadio del papà, poco dopo che Claudio Santamaria, l’ex Dandi (non il solito, l’unico) è stato inquadrato accanto a Francesca Barra (che poi mica sarebbero male come giudici), capisci che di Matteo pensavi fosse Jason Schwartzman e invece era Howard Wolowitz.

Ed è un complimento, perché sì vostro onore, anche io sono matteoalienosessuale.

Settembre 8

Cosa fanno un’assegnazione giusta, un’idea di sperimentazione azzeccata, un arrangiamento paraculo. Pino Daniele e Je s0′ pazzo, Gnarls Barkley e Crazy, le metti insieme e persino l’Eros Ramazzotti napoletano con la rinite allergica, che tiene una voce che non sa cantare ma non lo sa e canta lo stesso, fa una performance da paura. Certo, non capisci quanto batti il tempo perché il mash up è perfetto per contenuto, forma e armonie e quanto perché lui non lo rovina (la sua fortuna è che pure Pino Daniele aveva una voce fuori formato).

Ma diamo a Settembre quel che è di Settembre: è giusto riconoscergli che stasera ha dato diversi metri a quasi tutti, resistendo pure al capolavoro del superospite, Gli Anni, cavandosela con grande dignità. Si prende la semifinale per il colpo di reni di quest’ultimo live, superando chi meritava più di lui. Ma è una gara, ci sta.

Se questa settimana si opera ai turbinati capace che vince.

Angelica 7,5

I giudici senza Morgan hanno messo il pilota automatico. Dicono tutti, con parole di volta in volta diverse, espressioni idiomatiche (e un po’ idiote, alla terza volta che le senti) che in poche (e migliori) parole è “ma perché non esci dalla tua comfort zone?”.

Ma cantare i Nothing but Thieves, perdonateci, è diverso dall’affrontare Antonello Venditti, senza alcun giudizio nei confronti di entrambi, che amo follemente. Fedez che le dà della pesante, poi, è beckettiano.

Lei è Giorgia che incontra Mia Martini sotto l’egida di Janis Joplin, un giorno potrà fare Loredana Berté, ma diamole tempo, voglia e agio di farlo. E sì, tra le mie perversioni c’è lei che canta un mash up tra Maracaibo e Aserejé, magari in un medley con Cara ti amo, ma questo è un problema mio, non suo.

Intanto però ci è bastata Come mai. Che di certo non è la più goliardica delle canzoni di Pezzali, però quant’è bella da risentire con quella sua voce? L’ideale sarebbe stato un duetto, ma poi Max si sarebbe innamorato e mi sarei sentito tradito dall’uomo a cui mi sono consacrato. Meglio così.

Il solito dandy 7

Un’emozione da poco sembrava così tanto un’assegnazione telefonata che rischiava di essere troppo facile. Se ne è accorto Fedez, ma è pure vero che in un live in cui si rischiava parecchio, fare un’antologia di sé con una cover perfetta per i propri talenti non è una cosa tanto campata in aria. Soprattutto se tu dentro ci metti, come dice Ambra, Franco Battiato, Renato Zero. E noi aggiungiamo, pure Luca Marinelli.

Per sentire Il solito dandy che mi stupisca, che mi spiazzi va benissimo aspettare una settimana, oggi avevo voglia di divertirmi, soprattutto perché un (quel) tavolo dei giudici a tre poteva far addormentare pure Trevor Reznik. Non era difficile cavarsela per lui con Pezzali, ma non azzecca il brano.

Sarafine 6

Lei riesce a far diventare etnologo e linguista Dargen, può anche portare Ritornella in prima serata su Sky e uscirne viva.

Però ci frega pure il pezzo di daily in cui scopriamo che quell’assegnazione è un ripiego e non una scelta. Detto questo è già la seconda volta che gioca in difesa, proprio quando ti aspetti che il progetto si apra e decolli. Va bene, ma a far i cantanti normali ci pensano già in tanti.

Sul suo Hanno ucciso l’uomo ragno cosa dire? Bella la coreografia da ferma. Però è così brava che fa fesso anche Max. Max, che sicuro verso l’uomo ragno ha la sindrome questopiccolograndeamore di Baglioni o qualsiasipezzofamosodidegregori o sono bobdylanalmiolivedevisoffrìmaleemorìgonfio, che ormai se sentono le loro hit fatte diverse, ne sono felici indipendentemente dalla qualità.

Astromare 5

A volte ciò che ti piace non è ciò che ti riesce. Me lo dico spesso quando gioco a pallone. Ecco, quando Ambra chiede loro cosa gli piace cantare e questi due pazzi rockabilly nell’animo e punk nell’inclinazione all’autolesionismo rispondono i Pooh, tu hai un momento in cui dici “cazzo, hanno ragione!”.

Poi all’improvviso iniziano a suonare e cantare e diventa The Voice Senior, ma loro l’età di un concorrente di quel talent lo fanno sommando le loro.

Raramente si è vista una performance più brutta a X Factor, e sì che se ne sono state, ma alla fine di loro ci piace il fatto che rimangono sempre a galla e neanche loro capiscono come (o meglio sì, hanno una fanbase che falsa i giochi fin dal loro ripescaggio, ma questo dipende anche dal crollo degli ascolti).

Con La regola dell’amico si divertono più loro che noi.  Se solo loro capissero di poter essere i nuovi 883. Per la prima volta hanno vestito una canzone trovandosi a loro agio. E non se ne sono neanche accorti. Peccato solo l’effetto Animaux Formidables (il fuori tempo).

Non gli perdoneremo d’aver fatto fuori Matteo Alieno dopo Anna Castiglia. Hanno esaurito il premio simpatia.

Maria Tomba 4

Un incrocio tra il 6,5 per Lady Marmalade e l’1,5 per Sei un mito: persino Max che ha cantato anche le interpretazioni meno convincenti, con lei ha battuto le mani con la faccia del maestro Pregadio alla Corrida mentre c’è l’artista che rifà la marsigliese con i peti sotto le ascelle.

Se maltrattiamo gli Astromare perché hanno sempre lo stesso modo di porsi, che cantino Meat Loaf e o Mino Reitano (ma almeno ci provano a sfidare se stessi), lei fa sempre la stessa cosa, persino con le stesse mossette. Cambiano solo i colori dei vestiti e forse neanche tanto.

Il tavolo dei giudici 3

Mettere dei cartonati al loro posto avrebbe movimentato di più la serata.

Non a caso puntano sul look: Dargen si addormenta in un rave party in un ospizio e gli rimangono attaccati in fronte gli addobbi, Fedez scapezzola con la giacca a nudo come una Sophie Marceau qualsiasi, Ambra in versione Cleopatra abiterà i miei sogni per il prossimo quinquennio (outfit dell’edizione, va detto).

Ricorderemo questo live per il bullismo vigliacchetto di battutine su Morgan buttate là con tale malizia da farci sentire la mancanza della cafonaggine infantile di Castoldi, dell’incontinenza verbale ed emotiva di uno che almeno ci teneva svegli. E non aveva paura di dire quello che pensava, anche a costo di essere solo contro tutti. Loro preferiscono essere tutti contro uno solo.

Esemplare il momento del voto finale, quando Ambra in lacrime, torchiata burocraticamente da Michielin, non vuole esprimersi sui suoi ragazzi per prima e i due uomini fanno la faccia da pesce lesso e decidono di sollevarla dalla scelta infame solo quando la conduttrice-notaio decide lei di darle una via d’uscita.

Tre, perché è il risultato dei loro tre voti sommati.

P.S.: se fai cacciare qualcuno, devi avere anche le spalle larghe, il carisma, la capacità di riempirne il vuoto. Altrimenti sei solo il giocatore viziatello di serie A che fa esonerare l’allenatore perché ti ha sostituito una volta di troppo e nello spogliatoio non ti ha coccolato abbastanza.

P.S. II: Manuel (Agnelli) perdonali perché non sanno quello che fanno.

Morgan 2

Uno dice: perché gli metti questo voto qui se non c’era? Perché farsi mettere nel sacco dall’asilo Mariuccia giovedì scorso ha fatto più male a noi che a lui.

Questa puntata, Castoldi mio, è anche colpa tua che sei cascato in tranelli abbastanza puerili. E l’impressione è che hai solo tentato il fugone a modo tuo, perché a tutto c’è un limite e perché se l’alternativa era il buonismo delle prime puntate, allora meglio così.

Televoto 1

Mandare in semifinale Maria Tomba e sopratutto gli Astromare e Angelica al ballottaggio contro Matteo Alieno dimostra che il televoto di X Factor ha la stessa lucidità di Rudi Garcia quando faceva le sostituzioni da allenatore del Napoli. Dare questo potere a chi è a casa è il disperato tentativo di tener dentro più pubblico possibile, ma così in realtà lo cacci a calci.

Quando da quelle parti non capiranno che X Factor non è (era?) Amici, sarà sempre troppo tardi.

Che pubblico è quello che dà meno voti di tutti a Matteo Alieno e Angelica e che li manda al ballottaggio? Un pubblico perfettamente all’altezza dei suoi giudici. Citando Skiantos e Michele Apicella, beh, avete capito.

Ora scusate, ma devo togliermi il costume da pinguino.