Billie Eilish, la ragazza prodigio della musica internazionale. Chi è la vincitrice (bis) dell’Oscar alla miglior canzone originale

Ventidue anni, nove Grammy e tre Brit Awards. Due Golden Globes e due Academy Awards. Esordisce nel 2016, appena quindicenne, con la sua Ocean Eyes. E di lì in poi prende vita un vero e proprio caso discografico

Di THR ROMA

What Was I Made For? canta nella canzone originale di Barbie. E vedendola esibirsi, la risposta alla domanda sembra ben chiara: per cantare. Ventidue anni, nove Grammy e tre Brit Awards. Due Golden Globes, due Oscar, l’ultimo vinto oggi, 10 marzo 2024, alla cerimonia di premiazione degli Oscar 2024. Perché ormai lo sa anche tutta Hollywood, Billie Eilish è la ragazza prodigio della musica internazionale.

“Volevo ringraziare tutti quelli che sono rimasti colpiti dal film. E grazie a Zoey, la mia migliore amica, con cui giocavo sempre con le Barbie”, ringrazia l’Academy impacciata, dopo una risata incredula, davanti all’ennesimo premio a sugellare un percorso artistico tanto breve quanto interessante e innovativo.

Chi è Billie Eilish?

Esordisce nel 2016, appena quindicenne, con la sua Ocean Eyes. La incide e la manda alla sua insegnante di danza, con la speranza che questa ne faccia una coreografia. Di lì in poi, prende vita il vero e proprio caso discografico.

When the Party’s Over, Bury a Friend e Bad Guy sono i singoli che la consacrano, un paio di anni dopo. Estratti dall’album di debutto When We All Fall Asleep, Where Do We Go?, la fanno entrare di diritto nell’olimpo delle più grandi artiste della scena attuale (e in testa alle classifiche di tutto il mondo, compresa l’ambitissima Billboard Hot 100, diventando la prima artista nata negli anni Duemila a varcarne il primo posto).

L’esibizione di What Was I Made For?

Già vincitrice due anni fa per No time to Die – colonna sonora del film omonimo della saga di James Bond di Cary Fukunaga – , quest’anno concorre e vince per la seconda volta, sempre col fratello Finneas, per la soundtrack di Barbie.

Durante la serata di premiazione del 10 marzo, Billie Eilish e Finneas O’ Connell si sono esibiti sulle note del brano candidato e vincitore. Quasi lo sussurra, rendendone a pieno la carica emotiva malinconica. E infatti, standing ovation e commozione generale per il Globe Theater di Los Angeles, prima tra tutte la collega Ariana Grande.

Complice, probabilmente, anche la scena di Barbie che presenta le note della canzone, in cui la bambola interpretata da Margot Robbie approda nel mondo reale, interrogandosi sulla sua vera funzione della sua esistenza. Una sorta di immedesimazione nel personaggio da parte della cantautrice, che ha spiegato di aver preso ispirazione da un suo lutto personale. Dalla mancanza di una versione precedente di sé che ora non c’è più e verso la quale si prova nostalgia.

“Ogni riconoscimento che questa canzone ottiene voglio dedicarlo a chiunque sperimenti la disperazione, la sensazione di terrore esistenziale e il pensare ‘che senso ha, perché sono qui e perché sto facendo questo?’. Credo che tutti noi ci sentiamo così di tanto in tanto. Voglio solo dire a chiunque si senta così, siate pazienti con voi stessi e sappiate che, credo, ne vale la pena”, aveva detto la cantante in occasione dei Chairman’s Award.