Morto l’architetto Paolo Portoghesi, principale esponente del Postmodernismo in Italia

Docente universitario, progettista di fama internazionale, teorico, fu presidente della Biennale di Venezia ed ex Rettore del Politecnico di Milano. Si è spento nella sua Calcata a 92 anni

È morto la mattina del 30 maggio a 92 anni, nella sua casa di Calcata vicino Roma, l’architetto Paolo Portoghesi. Lucido fino alla fine, Portoghesi stava scrivendo un libro sul significato della bellezza. Docente universitario, progettista di fama internazionale, teorico, è stato il principale esponente del Postmodernismo in Italia.

Una personalità poliedrica riconosciuta a livello internazionale. In tanti anni di carriera i suoi impegni hanno spaziato dal lavoro storico-critico alla progettazione, dall’insegnamento universitario alle cariche istituzionali. Nel 1979 fu direttore della Biennale di Architettura di Venezia e ne divenne poi Presidente dal 1983 al 1993. Anni gloriosi in cui ideò, tra le molte iniziative, la leggendaria Strada Novissima, che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’architettura contemporanea e che permise, per la prima volta al pubblico, di visitare i meravigliosi spazi dell’Arsenale. Una vita ricca di incarichi, è stato Rettore del Politecnico di Milano, Presidente dell’Accademia di San Luca e accademico dei Lincei.

Le opere di Paolo Portoghesi

Molte le opere realizzate all’estero: il Palazzo Reale di Amman, la Grande Moschea di Strasburgo, il Parlamento del Centro America in Guatemala, l’aeroporto di Karthum. In Italia Casa Baldi a Roma, citata in tutti i testi di architettura proprio per quella capacità di legare il progetto architettonico al luogo e alla storia. E poi il Quartiere Latino di Treviso, la Passeggiata a Mare di Latina, l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, Il Teatro Politeama di Catanzaro. Suo anche il restauro di Piazza del Teatro alla Scala di Milano e di piazza San Silvestro a Roma.

L’architetto e il cinema

Casa Papanice, costruita a Roma alla metà degli anni Sessanta, divenne set di numerose pellicole dell’epoca tra cui Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola con una indimenticabile Monica Vitti in coppia con Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini.

“Dovendo scegliere tre cose che mi rappresentano direi: La Chiesa della Sacra Famiglia a Salerno, la piccola Chiesa di San Cornelio e Cipriano a Calcata e la Moschea di Roma, ma alla fine i progetti sono un po’ tutti figli e ogni tanto li vado a ritrovare” dichiarò tempo fa all’Ansa.

Da molti anni viveva insieme alla moglie, l’architetto Giovanna Massobrio, nel borgo medievale di Calcata, alle porte della Capitale. Nel 2006 ha donato il suo intero archivio al Museo Maxxi di Roma. L’ultimo lavoro realizzato risale al 2019, la Cattedrale di Lamezia terme, un’opera che appare un po’ la summa di tutte le sue riflessioni  sul sacro, con gli svettanti campanili in acciaio corten che citano la Sagrada Familia di Gaudì.