Emmy 2023: la riforma nel sistema di voto potrebbe dare più chance a ogni serie

La TV Academy dovrebbe indirizzare gli spettatori verso contenuti televisivi eccellenti e diversificati, invece di limitarsi a seguire la massa. Altrimenti che senso avrebbero assegnare delle statuette?

Qualcosa cambierà agli Emmy 2023. In questi anni, il grande problema di questi premi, è stata l’enorme quantità di serie in circolazione. E come si risolve un problema come quello del picco televisivo?

Per i telespettatori vivere in un’epoca con centinaia di programmi televisivi da vedere è senz’altro piacevole. Insomma, più scelte ci sono, meglio è. Ma per la Television Academy e i suoi membri si è presentato un vero e proprio dilemma: qual è il modo più equo per affrontare le votazioni degli Emmy quando nessun votante può aver visto tutto – o anche solo una buona parte – di quello che c’è in circolazione?

Nel 2017 la Television Academy ha provato a cambiare le cose. Ha messo fine alla sua tradizione di pubblicare schede di nomination con un numero fisso di slot per categoria e ha iniziato a istruire i membri a nominare in ogni categoria ciò che avevano visto e ritenevano degno di una nomination.

Effetti involontari

Negli ultimi sei anni, tuttavia, il risultato involontario di questa tipologia di votazione è stato che le categorie attoriali degli Emmy sono state completamente dominate dagli interpreti di una manciata di “show prestigiosi”. Ovvero quelli di reti o piattaforme popolari che hanno un forte passaparola, nonché campagne marketing sostanziali alle spalle.

Col senno di poi, la cosa ha assunto il suo senso. Anche se gli elettori guardano più programmi rispetto a decenni fa, non tutti si concentrano sugli stessi. Le serie di più alto profilo sono quelle che hanno maggiori probabilità di essere seguite: se ne parla online e hanno infiniti articoli su qualunque sito di cultura pop. E sono quindi anche quelle che hanno grande probabilità di accumulare il maggior numero di voti per le nomination.

Consideriamo, come esempio, gli ultimi due anni.

Nelle puntate precedenti…

Nella 2021, Saturday Night Live della NBC ha ottenuto undici nomination. The Handmaid’s Tale di Hulu ne ha ottenute dieci, The Crown di Netflix nove, Ted Lasso di Apple TV+ sette, come Hamilton di Disney+.

Nella corsa agli Emmy 2022, Succession di HBO ha ottenuto quattordici nomination. Ted Lasso ne ha ottenute dieci. Inoltre la prima stagione di The White Lotus di HBO ha ottenuto otto nomination e Dopesick di Hulu cinque su quattordici nelle categorie per i migliori attori non protagonisti per limited/anthology/TV movie. In altre parole, due show HBO hanno ottenuto tredici dei quattordici posti di queste due categorie.

Queste serie – e molte delle loro interpretazioni – erano eccellenti, ma molte sono state escluse da qualsiasi riconoscimento.

Un consiglio che diventa realtà

Negli ultimi anni, alcuni redattori di The Hollywood Reporter hanno sostenuto che se i votanti fossero stati nuovamente costretti a nominare un numero limitato di show, molti avrebbero fatto uno sforzo in più per distribuire i loro voti tra le varie categorie, il che rifletterebbe meglio la profondità e l’ampiezza della televisione di qualità rispetto al sistema attuale.

Il 20 dicembre la Television Academy ha annunciato di aver accolto tale consiglio: “Il numero di selezioni che ogni membro votante può fare per categoria nel primo turno di votazione sarà limitato al numero di nomination specificato per quella categoria. I membri non potranno più votare per un numero illimitato di selezioni in qualsiasi categoria”.

Quando il 12 luglio verranno annunciate le nomination agli Emmy, quasi certamente ci saranno ancora alcune categorie di attori con più nominati provenienti dagli stessi show, e questo non è un male. Per esempio, Succession potrebbe ottenere più nomination per il miglior attore drammatico (Brian Cox, Jeremy Strong e Kieran Culkin) e per l’attore non protagonista (Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, Alan Ruck e Alexander Skarsgard). The White Lotus potrebbe dominare la categoria delle attrici non protagoniste (Jennifer Coolidge, Aubrey Plaza, Meghann Fahy, Haley Lu Richardson, Sabrina Impacciatore, Simona Tabasco e Beatrice Grannò).

Barry della HBO probabilmente otterrà diverse nomination per il migliore attore non protagonista in una commedia (Henry Winkler, Anthony Carrigan e Stephen Root). Molti rimarrebbero sorpresi se un altro show della HBO, The Last of Us, non ottenesse più nomination in entrambe le categorie per i suoi attori non protagonisti.

Queste serie sono state ampiamente viste e universalmente apprezzate. Ma SNL, Ted Lasso e The Crown domineranno le categorie di recitazione come hanno fatto negli ultimi anni? Forse no.

Un periodo d’oro per le serie tv

Vedremo come andranno le cose, ma se questa riforma del processo di votazione delle nomination porterà a un numero maggiore di serie meritevoli che ottengono almeno un riconoscimento (ad esempio, una nomination per Jeff Bridges per The Old Man di FX, Natasha Lyonne per Poker Face di Peacock o James Marsden per Jury Duty di Freevee) e/o interpreti con profili leggermente più bassi ottengano meritate nomination per gli attori (come Bel Powley per A Small Light di Nat Geo, Mo Amer per Mo di Netflix, Zoe Lister-Jones per Slip di The Roku Channel o Ebon Moss-Bachrach e Ayo Edebiri per The Bear di Hulu), allora questo può venir considerato un successo.

Dopotutto la TV Academy dovrebbe indirizzare gli spettatori verso contenuti televisivi eccellenti, invece di limitarsi a seguire la massa. Altrimenti che senso avrebbe tutto questo?

Questa storia è apparsa per la prima volta nel numero del 24 maggio della rivista The Hollywood Reporter

Traduzione di Damiano D’Agostino