Billy Porter contro Harry Styles: “Usa la comunità LGBTQ+ per darsi un tono”

La star di Pose attacca anche Anna Wintour, che ha scelto il cantante come primo uomo in assoluto in copertina su Vogue: "L'ha voluto perché è bianco ed etero, perfettamente allineato. Uno come me mette in crisi il sistema"

Billy Porter ha spiegato perché la storica copertina di Vogue con Harry Styles non gli piaccia nemmeno un po’. In una recente conversazione con il Telegraph, la star di Pose ha attaccato Anna Wintour, che ha scelto Styles come primo uomo in assoluto in copertina su Vogue. Porter ha detto di aver avuto un incontro con Wintour, insieme allo staff di Condé Nast, qualche mese prima dell’uscita della copertina.

Quella stronza mi ha detto: “Secondo te come potremmo migliorarci?”. E io, preso alla sprovvista, non le ho detto quello che avrei dovuto”, ha detto Porter al magazine britannico, ovvero: “Siete Vogue, usate il vostro status per dare voce ai leader del movimento di de-gendering della moda… Sei mesi dopo, Harry Styles era il primo uomo in copertina”.

Porter, vincitore di un Tony con Kinky Boots, ha spiegato che il suo problema non è Styles. “Non è colpa di Harry Styles se è bianco, carino, etero e perfettamente integrato in quel mondo”, ha aggiunto Porter. “Uno come me, invece, mette in crisi il sistema”.

Ha poi proseguito: “Styles è bianco ed è etero. Ecco perché è in copertina. Non-binario? Tutte chiacchiere. No. Non mi piace. Stai usando la mia comunità – o il tuo entourage sta usando la mia comunità – per darti un tono. Non hai mai fatto sacrifici”.

Non è la prima volta che la star di Cenerentola si esprime contro Vogue. In un’intervista al Sunday Times dell’ottobre 2021 aveva detto che l’industria della moda lo aveva accettato solo perché costretta, dopo che lui stesso aveva innescato il dibattito sulla moda non binaria. E anche in quel caso, le copertine erano andate a Styles.

“Non voglio coinvolgere nella polemica Harry Styles, ma volete veramente usare la sua immagine per raccontare questo nuovo dibattito? A lui non interessa. Lo fa solo perché gli conviene”, aveva detto Porter all’epoca. “Per me invece è un fatto politico. Questa è la mia vita. Ho dovuto lottare per arrivare a indossare un vestito agli Oscar senza essere criticato. Perché tutto quello che serve, oggi, è essere bianco ed etero”.

The Hollywood Reporter ha contattato l’ufficio stampa di Porter.