Più di duecento personalità dello spettacolo francesi hanno firmato una lettera indirizzata al presidente Macron, per chiedere al governo francese di riconoscere lo Stato della Palestina. Tra i firmatari ci sono Swann Arlaud (Anatomia di una caduta), Léa Seydoux (La bête, Dune), Adèle Exarchopoulos (La vita di Adele, Passages), Dali Benssalah (Athena), François Civil (I tre moschettieri – D’Artagnan), Leïla Bekhti (Maria Montessori), Niels Schneider (Les Amours imaginaires, Colpo di fortuna) e Ariane Labed (The Lobster).
Il contenuto della lettera per la Palestina
“Dal terribile attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha ucciso più di 1.100 israeliani, per lo più civili, e ha preso 252 ostaggi, 121 dei quali sono ancora trattenuti da Hamas, la popolazione di Gaza è stata sottoposta a bombardamenti quotidiani”, riporta la lettera. “Pochi giorni fa sono stati presi di mira due campi profughi a Rafah, e abbiamo in testa immagini che ci tengono svegli la notte. Eppure, nonostante la protesta internazionale, Israele continua il suo massacro. Più di 35.000 persone sono state uccise e, secondo diverse fonti, queste cifre sono sottostimate. Due milioni di persone rischiano di morire di fame. Non sembra esserci fine all’escalation di violenza”.
Il comunicato prosegue: “Stiamo assistendo a un genocidio in tempo reale, filmato e documentato. Accade ogni giorno sui nostri schermi e molti di noi si sentono impotenti. Il tempo dei dibattiti è finito, il tempo dell’azione è adesso. Quanti morti ci vorranno perché la Francia prenda una posizione chiara e umanista? Quanti crimini contro l’umanità? Spagna, Irlanda e Norvegia hanno intrapreso la strada della dignità umana riconoscendo ufficialmente lo Stato di Palestina, unendosi ai 143 Paesi che riconoscono ufficialmente l’esistenza di uno Stato palestinese. Ma la Francia, il Paese dei diritti umani e dell’illuminismo, non ha ancora preso posizione”.
I firmatari concludono: “Noi, artisti, creatori di contenuti, personaggi pubblici e cittadini, con le nostre differenze ma anche con i legami che ci uniscono, uniamo le nostre voci per dire al mondo che riconosciamo l’esistenza dello Stato di Palestina, non solo in risposta all’attuale massacro, ma in nome del diritto di questo popolo a esistere. Oggi ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica per chiedere questo riconoscimento. Non andiamo contro la storia. Non stiamo dalla parte della vergogna. La nostra voce, la nostra solidarietà, possono fare la differenza”.
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