Elon Musk visita il kibbutz attaccato da Hamas dopo l’esodo degli inserzionisti

La visita fa seguito al ritiro delle pubblicità su X (ex Twitter), in seguito al suo appoggio a un post antisemita. Il padrone di Tesla ha discusso anche di come fornire internet a Gaza, sotto il controllo del governo israeliano

Elon Musk ha visitato il kibbutz nel sud di Israele che è stato attaccato il 7 ottobre dai terroristi di Hamas, data in cui gli scontri si sono fatti più feroci nel conflitto tra Israele e Palestina. Musk aveva rilanciato un tweet antisemita sulla sua piattaforma X (ex Twitter) provocando l’abbandono di importanti inserzionisti, tra cui Studios di Hollywood.

In un video pubblicato dal governo israeliano, si vede Musk accompagnato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e da personale di sicurezza, con un giubbotto antiproiettile a Kfar Aza. Musk, con alcuni rappresentanti delle Forze di Difesa Israeliane, ha visitato le case di alcune delle vittime dell’attacco di Hamas.

Il multimiliardario padrone di Tesla era in Israele anche per discutere di come la sua tecnologia satellitare Starlink potrà fornire un servizio internet alla striscia di Gaza dopo la ricostruzione, senza permettere all’organizzazione Hamas di utilizzare la tecnologia per continuare la sua guerra contro Israele, come riporta la CNBC. “Come risultato di questo importante accordo, le unità satellitari Starlink possono essere utilizzate in Israele solo con l’approvazione del Ministero delle Comunicazioni israeliano, compresa la Striscia di Gaza”, ha twittato lunedì 27 novembre il ministro delle Comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi.

Secondo la CNBC, il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che i due si incontreranno con i parenti degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza e discuteranno anche della “necessità di agire per combattere il crescente antisemitismo online”.

Secondo l’Associated Press, il portavoce del governo israeliano Eylon Levy ha rifiutato di dire se Musk sia stato invitato o sia venuto di sua iniziativa.

Il viaggio di Musk ha coinciso con una pausa nella guerra. Un consorzio internazionale guidato da Stati Uniti, Qatar ed Egitto, con la partecipazione di rappresentanti israeliani e di Hamas, sta cercando di prolungare l’attuale tregua a Gaza e di ricostruire l’enclave palestinese.

Proseguono intanto gli scambi di ostaggi israeliani detenuti da Hamas e da altre organizzazioni terroristiche a Gaza in cambio di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Finora sono stati rilasciati 62 ostaggi israeliani su 240, uno è stato liberato dalle forze israeliane e due sono stati trovati morti a Gaza, secondo l’AP.

Il tweet di Elon Musk

La visita di Musk nel sud di Israele si inserisce nel contesto di una polemica che vede il magnate della tecnologia accusato di aver promosso l’antisemitismo su X. Le comunità ebraiche diffonderebbero “l’odio dialettico contro i bianchi” secondo un utente. In un repost lui ha risposto a questo tweet: “Hai detto la vera verità”. L’utente ha anche scritto: “Non mi interessa minimamente che le popolazioni ebraiche occidentali si rendano conto che le orde di minoranze che sostengono mentre invadono i loro Paesi non sono esattamente dei fan degli ebrei”.

Warner Bros. Discovery, Paramount, Sony Pictures, Lionsgate, Apple e IBM sono tra i principali inserzionisti che hanno abbandonato la piattaforma X per protestare contro la proliferazione di discorsi antisemiti.

Anche la Casa Bianca si è schierata contro la proliferazione di contenuti antisemiti sulla piattaforma, affermando in un comunicato: “Condanniamo con la massima fermezza questa ripugnante promozione dell’odio antisemita e razzista, che va contro i nostri valori fondamentali di americani”.

Il video della visita di Musk, diffuso dal governo israeliano, non ha affrontato le osservazioni di Musk.