Danny Masterson, l’appello dei colleghi attori: “Concedetegli la clemenza”

Nella lettera inviata al giudice, Ashton Kutcher ha definito la star That '70s Show una persona dotata di un "carattere eccezionale". Ma il giudice ha respinto la limitazione della pena

Danny Masterson è stato condannato al massimo della pena consentita. Il 7 settembre, il giudice che ha seguito il caso ha respinto le suppliche di circa 50 tra familiari, amici e colleghi che chiedevano di consentirgli di scontare il suo periodo di detenzione in modo cosiddetto concomitante anziché consecutivo.

Ashton Kutcher, Mila Kunis, Kurtwood Smith, Debra Rupp e David Trainer – tutti attori che hanno lavorato al fianco di Masterson in That ’70s Show – hanno inviato delle lettere al tribunale per esortare il giudice della Corte Superiore di Los Angeles Charlaine F. Olmedo a concedere a Masterson la clemenza. Le lettere sottolineavano soprattutto il suo impegno nella lotta contro l’uso di droghe.

Masterson è stato condannato a 30 anni. Pur avendo la possibilità di limitare la pena a 15 anni, Olmedo ha declinato l’opzione. L’attore avrà diritto alla libertà vigilata tra circa 25 anni, all’età di 72 anni.

La lettera

Nella lettera ottenuta da The Hollywood Reporter, Kutcher ha definito Masterson un “modello di comportamento”, con un “carattere eccezionale”. L’attore, che ha fondato un’organizzazione contro il traffico di esseri umani, ha spiegato: “Attribuisco il fatto di non essere caduto nella tipica vita hollywoodiana ricca di droga direttamente a Danny. Ogni volta che incontravamo o interagivamo con qualcuno che faceva uso di droghe, lui ci diceva chiaramente che non sarebbe stata una buona persona con cui essere amici”.

Kunis ha detto che Masterson è stato per lei “una figura di riferimento eccezionale, come un fratello maggiore. La sua dedizione nell’evitare tutte le sostanze stupefacenti è stata una fonte d’ispirazione non solo per me, ma per moltissimi altri della nostra cerchia”. E continua: “La fermezza di Danny nel promuovere uno stile di vita libero da droghe è stata una luce guida nel mio viaggio nel mondo dello spettacolo e mi ha aiutata a dare priorità al mio benessere e a concentrarmi su scelte responsabili”.

Trainer, che ha diretto That ’70s Show, ha detto che Masterson è sempre stato “assolutamente contrario alle droghe di qualsiasi tipo”. Ha precisato che il cast “si è impegnato a non fare mai uso di droghe”. Nella sua lettera, Rupp ha affermato che “una delle prime cose” che Masterson ha fatto in qualità di “leader dei ragazzi del nostro show” è stata quella di “far fare a tutti loro un patto sul fatto che nessuno avrebbe fatto uso di droghe a causa della natura del nostro show”.

Il caso Masterson e le droghe

L’uso di droghe da parte di Masterson per incapacitare le sue accusatrici ha giocato un ruolo importante nel caso. Le donne hanno testimoniato che l’attore avrebbe offerto loro un drink che le avrebbe fatte sentire subito in stato di ebbrezza senza corrispondere alla quantità consumata. A differenza del primo processo, l’accusa ha potuto sostenere direttamente che l’attore avesse drogato le sue accusatrici, il che potrebbe aver contribuito alla condanna nel nuovo processo.

Nessuno degli attori era presente durante la sentenza di Danny Materson, quando le sue accusatrici hanno raccontato alla corte l’impatto delle aggressioni sulle loro vite. Tra le altre figure di Hollywood che hanno scritto alla corte come referenti ci sono Shawn Piller, Justin Mooney, Jim Patterson, Giovanni Ribisi, William Baldwin ed Eric Balfour. Kunis e Kutcher non hanno risposto alle richieste di commento.

Sebbene le referenze caratteriali non possano nuocere, l’avvocato di Los Angeles Tre Lovell, che non è stato coinvolto nel caso, afferma che “non sono di grande aiuto”. Aggiunge che “le dichiarazioni d’impatto sulla vittima sono più significative per influenzare la sentenza rispetto alle referenze caratteriali” e che “il numero di referenze caratteriali, e la natura delle celebrità che le hanno fornite, non ha avuto alcun effetto sul fatto che il giudice abbia dato a Masterson il massimo della pena”.

Le testimonianze delle vittime

Durante il processo, le accusatrici di Danny Masterson hanno offerto testimonianze molto crude di violente aggressioni avvenute nel 2003 nella casa di Hollywood dell’attore. In un caso, Masterson avrebbe trascinato un’accusatrice in una vasca idromassaggio prima che lei svenisse. La donna ha raccontato di essersi svegliata sul letto mentre lui la violentava. Quando si è opposta, Masterson l’ha soffocata e ha brandito una pistola per farla smettere di resistere, ha dichiarato.

“Se foste state una giovane donna, come ognuna di queste donne era all’epoca, sareste state tutt’altro che al sicuro”, ha detto il viceprocuratore distrettuale Reinhold Mueller durante l’arringa finale del primo processo, che si è concluso senza una decisione della giuria. “Perché se eravate incapaci di intendere e di volere nel suo letto, lui vi avrebbe violentate. Se eravate incapaci di intendere e di volere in un altro luogo della casa, lui sarebbe venuto a cercarvi. E se eravate a casa sua e non ancora in stato di ebbrezza, vi offriva l’alcol per portarvi lì e poi vi violentava con la forza”.

Le referenze caratteriali – tra cui quelle di agenti di polizia, dirigenti d’azienda e vicini di casa – hanno anche elogiato Danny Masterson come padre e amico ammirevole. Gli avvocati di Masterson hanno dichiarato che l’attore ricorrerà in appello contro la condanna.

Traduzione di Pietro Cecioni