Caso Rust: il gran giurì deciderà se rinnovare l’accusa di omicidio colposo nei confronti di Alec Baldwin

La decisione è arrivata dopo che i procuratori hanno completato un’indagine per stabilire se la pistola che ha sparato potesse essere stata modificata per scaricare senza premere il grilletto

I procuratori del New Mexico convocheranno un gran giurì per decidere se riaccusare Alec Baldwin di omicidio colposo per la morte a colpi di arma da fuoco della direttrice della fotografia sul set di Rust. È l’ultima svolta di un caso che ha attirato molta attenzione per una serie di errori commessi ad alti livelli e ha scatenato discussioni sulla sicurezza sui set dei film a basso budget.

La decisione arriva dopo un’indagine di cinque mesi culminata in un rapporto redatto da un esperto forense, che risultava in contrasto con un resoconto dell’incidente fatto da Baldwin, il quale sosteneva di non aver premuto il grilletto dell’arma quando aveva sparato. I procuratori del New Mexico ad aprile avevano fatto cadere le accuse contro l’attore per esaminare nuove prove che suggerivano che la pistola che aveva in mano fosse stata modificata. Si erano riservati però la possibilità di ripresentare le accuse.

In un comunicato, i procuratori speciali Kari Morrissey e Jason Lewis avevano dichiarato che “sono emersi ulteriori fatti che a nostro giudizio mostrano che il sig. Baldwin ha una responsabilità penale per la morte di Halyna Hutchins e il ferimento di Joel Souza”. E hanno aggiunto: “Crediamo che il corso d’azione appropriato sia di permettere a una giuria di cittadini del New Mexico di stabilire, da qui in poi, se il sig. Baldwin debba affrontare un processo penale”.

Luke Nikas e Alex Spiro, gli avvocati di Baldwin, hanno dichiarato in un comunicato “Ci rincresce che una terribile tragedia si sia trasformata in questa azione penale scorretta. Risponderemo a tutte le accuse in tribunale”.

Le accuse ad Alec Baldwin

L’incidente fatale è avvenuto il 21 ottobre 2021, quando un revolver vecchio stile che era in mano a Baldwin ha sparato. L’assistente alla regia Dave Halls aveva passato la pistola a Baldwin e aveva detto che non conteneva munizioni, ma l’arma aveva scaricato in direzione di Hutchins, che è rimasta uccisa, e del regista Joel Souza, che è rimasto ferito. Cinque proiettili veri, mischiati con proiettili a salve sono stati trovati sul set dopo l’incidente. Non si sa ancora come tali proiettili veri siano arrivati sul set.

Nella causa originaria, l’accusa aveva dichiarato che Baldwin avrebbe dovuto presumere che la pistola fosse caricata con proiettili veri e avrebbe dovuto sapere che “la prima regola di sicurezza con le armi da fuoco è di non puntarle mai verso qualcuno”, secondo gli atti. L’attore aveva anche “trascurato di sottoporsi all’addestramento richiesto per l’uso di armi da fuoco prima dell’inizio delle riprese”, persino “dopo che l’armaiola Hannah Gutierrez-Reed aveva richiesto dell’addestramento aggiuntivo. Alec Baldwin era anche stato accusato di aver favorito condizioni di scarsa sicurezza sul set assumendo Gutierrez-Reed come armaiola principale e di aver trascurato di affrontare molteplici violazioni alla sicurezza prima dell’incidente, compresi altri inceppamenti delle armi.

Gli errori della causa

La decisione di convocare un gran giurì mette in una luce migliore l’accusa, che era incorsa in diversi errori. Dopo che Gutierrez-Reed e Baldwin erano stati accusati di omicidio colposo, con due capi d’accusa a testa, le accuse erano state attenuate, perché avevano citato una legge che non era in vigore al momento dell’incidente. L’ex-procuratrice speciale Andrea Reeb, che all’inizio si era occupata della supervisione del caso, era stata costretta a fare un passo indietro a causa di un conflitto di interessi con la sua posizione elettiva nella Camera dei Rappresentanti del New Mexico. La procuratrice distrettuale di Santa Fe Mary Carmack-Altwies si era anche lei ritirata da tutti i relativi procedimenti a seguito della decisione.

I procuratori, intanto, avevano insistito con le accuse contro Gutierrez-Reed. A giugno era stata accusata di inquinamento delle prove per aver apparentmente offerto narcotici per sfuggire alle accuse. In un atto si afferma che la donna ha “trasferito narcotici a un’altra persona con l’intento di impedire di essere arrestata, perseguita o condannata”. L’addetta alla supervisione delle armi era anche stata accusata di “bere molti alcolici e fumare marijuana” la sera durante le riprese di Rust e di essere probabilmente vittima dei postumi quando aveva caricato la pistola che aveva sparato un proiettile vero. Non erano stati divulgati ulteriori dettagli.

L’accusa era stata archiviata dopo che l’investigatore capo era stato improvvisamente estromesso dal caso, il che aveva scatenato l’ipotesi che l’accusa stesse nascondendo delle prove.

“L’attuale procuratore speciale ha dato istruzioni che io non porti avanti ulteriori indagini sul caso” aveva scritto l’investigatore Robert Schilling in un’e-mail inviata martedì 17 ottobre a Carmack-Altwies. “La condotta dell’ufficio dello sceriffo della contea di Santa Fe durante e dopo la loro indagine iniziale è reprensibile e non professionale, a un livello tale che non ho parole per descriverlo. Nessuno, né io né 200 altri investigatori più bravi, potrebbe sistemare il casino che è stato consegnato al suo ufficio a ottobre 2022”.

Gli attuali svolgimenti

L’accusa sta continuando a scavare riguardo al dovere di Baldwin di supervisionare la sicurezza sul set di Rust. Il 10 ottobre, una giudice del New Mexico aveva ordinato all’intera produzione di consegnare i documenti che potrebbero indicare se Alec Baldwin si sia sottratto alle norme di settore sulla sicurezza dei set per girare il film con un budget ridottissimo. L’accusa sta cercando documenti relativi alla Rust Movie Productions e ad Alec Baldwin, nonché alla sua società di produzione El Dorado Pictures. Si sta valutando la possibilità che Baldwin potesse trarre profitto dal ridurre la sicurezza sul set per quanto riguarda l’uso delle armi.

La sentenza era stata emessa dopo che ad agosto la giudice si era rifiutata di respingere le accuse contro Gutierrez-Reed, che aveva obbiettato che i procuratori avevano inquinato l’indagine al punto che un giusto processo non era più possibile, che non avevano l’autorità per portare avanti le accuse e che il suo diritto a un giusto processo era stato violato. Il suo processo dovrebbe iniziare a febbraio.

Traduzione di Nadia Cazzaniga