Name me Lawand: premiato a Ginevra il documentario su un esiliato curdo

Il film britannico di Edward Lovelace chiude il ventiduesimo Filmfestival sui Diritti umani. Presente alla kermesse anche l'ex redattore capo di Novaya Gazeta e vincitore del Premio Nobel per la Pace 2021, il russo Dmitri Mouratov e il fotoreporter Motaz Azaiza sul conflitto a Gaza

Di THR ROMA

Il film-documentario Name me Lawand (GB, 2023) di Edward Lovelace è stato premiato dalla giuria del Festival del film e Forum internazionale sui Diritti umani (Fidh) di Ginevra. Il film, che racconta l’esilio di un giovane curdo sordo dalla nascita che scopre l’abilità di comunicare, ha ricevuto il “Gran Premio di Ginevra”, ha annunciato il Fifdh rendendo noto il palmares della 22esima edizione.

Sempre nella categoria dei film- documentari, il premio “Sergio Vieira de Mello” è stato assegnato al film palestinese Life is Beautiful di Mohamed Jabaly. Il Festival ha inoltre premiato con il Grand Prix Fiction i film The cage is Looking for a Bird di Malika Musaeva e la pellicola cilena The Settlers di Felipe Gálvez, ex aequo.

Come ogni anno, i dibattiti che hanno accompagnato le proiezioni sono stati l’occasione di appelli all’azione e in favore dei diritti umani fondamentali. Presente a Ginevra, l’ex redattore capo di Novaya Gazeta e vincitore del Premio Nobel per la Pace 2021, il russo Dmitri Mouratov. Il giornalista ha lanciato un appello per la liberazione dei prigionieri politici in Russia. La relatrice dell’Onu sulla situazione dei diritti umani in Russia Mariana Katzarova ha esortato il pubblico a scrivere a Google affinché non chiuda YouTube, canale usato tra gli altri da Novaya Gazeta, in Russia.

Al Festival ha parlato anche Angela Davis, icona del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, sulla lotta contro il razzismo sistemico.

Il Fifdh ha proposto una serie di film e discussioni sulle situazioni in Medio-Oriente e sul conflitto a Gaza, in presenza di attivisti per la pace palestinesi e israeliani, tra cui il fotoreporter Motaz Azaiza. E poi sulle violazioni dei diritti umani in Cina, in Afghanistan e in Bielorrussia. Incontri anche su tematiche come l’intelligenza artificiale e il legame tra ambiente e diritti umani.

La 22ma edizione del Fifdh si conclude la sera del 17 marzo con la proiezione dei film premiati. Per dieci giorni il festival ha accolto oltre 30.000 spettatori e più di 250 ospiti.

Ansa