Lovers: vince Les Tourtues di David Lambert, il film che racconta la crisi matrimoniale di due pensionati omosessuali

Miglior documentario è M is for Mothers di Livia Perez mentre Tu tijera en mi oreja di Carlos Ruano vince come miglior cortometraggio. Premio Giò Staiano al cecoslovacco Úsvit/We have never been modern di Matej Chlupacek. Audience Award a Duino di Juan Pablo Di Pace e Andrés Pepe Estrada

Il più antico festival sui temi LGBTQI+ d’Europa e terzo nel mondo, diretto da Vladimir Luxuria, ha proclamato come vincitore Les Tortues (Le tartarughe) di David Lambert. La giuria, presieduta da Roberta Torre, ha assegnato il premio Ottavio Mai Award come miglior film in concorso alla produzione belga/canadese che ha come protagonisti due pensionati omosessuali che dopo 35 anni di relazione si fanno la guerra fino ad arrivare al divorzio.

“Sorretto da una scrittura serrata e da un ritmo incalzante, un film che ci conduce all’interno di una relazione e dei suoi struggenti addii. Un’opera che da voce a una generazione difficilmente rappresentata nell’immaginario cinematografico e che ancora oggi conserva la preziosa memoria della storia LGBTQI+, ma al contempo allarga la visuale a un sentimento d’amore universale: il matrimonio e il divorzio come diritti che appartengono a tutte e a tutti. Il racconto della sessualità e i mutamenti del corpo con l’avanzare degli anni ci conducono alla scoperta di nuove dimensioni della vita” queste le motivazioni lette dalla presidente della giuria che hanno portato il film di Lambert a vincere la 39° edizione della manifestazione cinematografica di Torino.

Olivier Gourmet protagonista di Le Tortoues di David Lambert

Olivier Gourmet protagonista di Le Tortoues di David Lambert

Il premio come miglior documentario è andato a Livia Perez per M is for Mothers (M sta per madri) mentre l’award come miglior cortometraggio è stato assegnato a Carlos Ruano per il suo Tu tijera en mi oreja (Le tue forbici nel mio orecchio). Un piccolo capolavoro che ha la capacità di giocare con gli stereotipi e di ribaltarli, con una storia avvincente, dai dialoghi serrati, che affronta comicamente il tema del bullismo, della vergogna e della vendetta.

Miguel Ángel Muñoz e Kuni Tomita protagonisti di Tu tijera en mi oreja di Carlos Ruano

Miguel Ángel Muñoz e Kuni Tomita protagonisti di Tu tijera en mi oreja di Carlos Ruano

Il premio Matthew Shepard della giuria Young Lovers è andato invece a Duino di Juan Pablo Di Pace e Andrés Pepe Estrada. Il premio Giò Staiano è stato vinto dal cecoslovacco Úsvit/we have never been modern (Usvit- Non siamo mai stati moderni) di Matej Chlupacek. Un film che ha giocato per qualità un altro campionato tra tutti i film in concorso. Il trentenne regista ceco ha saputo raccontare la rarità e la preziosità di un tema sinora poco affrontato cinematograficamente come quello dell’intersessualità, con grande delicatezza e scientifica incisività negli anni ’30 del novecento.

Eliška Křenková in Usvit -We Have Never Been Modern di Matej Chlupacek

Eliška Křenková in Usvit -We Have Never Been Modern di Matej Chlupacek

Una fotografia struggente e una storia queer di un mondo che cambia, sempre in tensione tra modernità e tradizione e dove la figura femminile di Helena, interpretata da una straordinaria Eliška Křenková, è uno schiaffo al perbenismo della civiltà odierna, che nel nuovo millennio non ha ancora completamente accettato l’amore tra due uomini o tra due donne o l’identità trans.

Junes B. Zahdi e Freddy Shahin in una scena di The judgment di Marwan Mokbel

Junes B. Zahdi e Freddy Shahin in una scena di The judgment di Marwan Mokbel

Il premio del Torino Pride va invece a The Judgement di Marwan Mokbel che affronta il difficile rapporto tra religione ed omosessualità e le difficoltà che popolazione LGBTQI egiziana deve ancora oggi quotidianamente subire.

Oscar Morgan e Santiago Madrussan in una scena del film Duino

Oscar Morgan e Santiago Madrussan in una scena del film Duino

Questi invece gli Audience Awards assegnati dal publico in sala:

Miglior Film: Duino di Juan Pablo Di Pace e Andrés Pepe Estrada.

Miglior documentario: Ce qui nous lie/The bond between us di Sonam Larcin.

Miglior cortometraggio: It burns di  Kate Maveau.