Venezia 80: la mappa di tutti gli italiani, da Matteo Garrone all’esordio di Micaela Ramazzotti

Il viaggio della disperazione di Io capitano, le polemiche quasi certe di Comandante, la vendetta del film di Sollima, il ritorno di Cavani. Ma anche tantissimi documentari, alcuni cortometraggi, svariate opere d'animazione

Sei pellicole italiane a Venezia 80. Tutte in concorso. È l’80esima edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia. quella in cui Challengers di Luca Guadagnino lascia il posto a Comandante di Edoardo De Angelis, sulla scia dello sciopero degli sceneggiatori e degli attori, che porterà poche stelle sul tappeto rosso, ma tante promettenti pellicole nelle sale del Lido.

Da Enea di Pietro Castellitto che, dopo l’esordio in Orizzonti con I predatori, passa alla competizione “dei grandi”. Poi ancora Adagio di Stefano Sollima, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Lubo di Giorgio Diritti. E, per finire, Io capitano, che dai suoi ultimi film passati a Cannes arriva al Lido, fotografando una pagina di immigrazione e violenza. Ma le maestranze italiane punteggiano l’intero programma di Venezia 80, dal documentario all’animazione. Sorprendendo per la loro versatilità. Come per la proiezione speciale: La parte del leone: una storia della mostra.

I titoli italiani in concorso di Venezia 80

Io capitano di Matteo Garrone

I protagonisti sono due, il viaggio è uno solo. Seydou e Moussa partono dal Senegal, punto di partenza Dakar, spostandosi sperando di raggiungere l’Europa. In mezzo, però, c’è il mare. Una via fatta di ambiguità, ipocrisie e insidie. Dal deserto fino al raggiungere l’acqua.

Comandante di Edoardo De Angelis

Sarà sicuramente una delle pellicole che farà più discutere della Mostra. Comandante di Edoardo De Angeles mette al centro Salvatore Todaro e le sue controverse tattiche durante il braccio di ferro con i nemici mentre era a capo del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Il protagonista è Pierfrancesco Favino e l’ambientazione è una notte nel cuore dell’Atlantico, in cui tra il sommergibile e il mercantile Kabalo scoppieranno colpi e fuoco.

Adagio di Stefano Sollima

Una carriera internazionale, che lo riporta con Adagio in Italia. In anteprima a Venezia 80. Stefano Sollima dirige tre dei più importanti nomi del nostro panorama: Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastandrea. Un racconto che incrocia insieme la strada della vendetta e della redenzione, in un’atmosfera crepuscolare.

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo

Scoprire Cinecittà con gli occhi di chi non ha mai conosciuto nient’altro se non la sua piccola, minuscola, umile realtà. È ciò che accadrà alla giovane protagonista di Finalmente l’alba, nuovo film di Saverio Costanzo, che mescola ingenuità e grandezza, vita vera e luci della ribalta, per un dramma in costume struggente, alle soglie del cinema.

Enea di Pietro Castellitto

Nel 2020 Pietro Castellitto aveva esordito nella sezione Orizzonti con I predatori, una satira caustica e irriverente dal cast corale. Stavolta il giovane autore sceglie al suo fianco Benedetta Porcaroli, per una storia con al centro una famiglia borghese.

Lubo di Giorgio Diritti

Dopo il successo di Volevo nascondermi, che ha fatto vincere a Elio Germano l’orso d’argento per il miglior attore sul film biografico sulla figura dell’artista Antonio Ligabue, Giorgio Diritti approda a Venezia80 con Lubo. Storia di un jenisch a cui vengono sottratti i figli dallo stato svizzero. Il protagonista è Franz Rogowski, già noto in Italia per Freaks Out.

Gli italiani fuori concorso a Venezia 80

L’ordine del tempo di Liliana Cavani

Liliana Cavani non solo riceverà il Leone alla Carriera, ma presenterà anche il suo ultimo film fuori concorso, L’ordine del tempo. L’autrice torna dopo quasi vent’anni dal suo Il gioco di Ripley, nonché il corto/documentario del 2012 Clarisse. Tra i protagonisti Alessandro Gassman, Claudia Gerini e Edoardo Leo. L’opera gira tutta attorno a una domanda: e se il mondo dovesse finire all’improvviso? È su questo che si interrogherà un gruppo di amici, chiusi in una villa ad aspettare, mentre festeggiano un compleanno.

The Penitent – A Rational Man di Luca Barbareschi

Luca Barbareschi non solo sarà produttore e attore di The Palace di Roman Polanski, fuori concorso come The Penitente – A Rational Man, ma sarà anche alla regia del film con protagonisti Catherine McCormack, Adam James e Adrian Lester. L’opera è tratta da una pièce di David Mamet, in cui uno psichiatra rifiuta di testimoniare a favore di un ex paziente, vedendo andare alla deriva la sua vita professionale e privata.

Amor di Virginia Eleuteri Serpieri

Amor è il “pianeta della cura”, luogo in cui Teresa, madre, viene cercata da Virginia, sua figlia, in una Roma dominata dal Tevere che taglia la città. Un luogo fatto di turisti che guardano meravigliati alla capitale e di cittadini che intrecciano legami con l’arte e la morte. Quella che troviamo nella sezione non fiction della Mostra.

Enzo Jannacci Vengo anch’io di Giorgio Verdelli

Nel decennale della morte del cantautore italiano, Enzo Jannacci Vengo anch’io è tra i documentari della Mostra del Cinema. Nell’opera le sue collaborazioni storiche: Giorgio Gaber, Dario Fo, Cochi & Renato. Il ritratto passa dal ricordo di chi lo ha conosciuto – Paolo Conte l’ha definito il più grande di tutti – a chi lo omaggia, da J-Ax a Claudio Bisio, andando da Francesco Gabbani e Valerio Lundini.

Welcome to Paradise di Leonardo Di Costanzo

Dalla presentazione del 2021 di Ariaferma, da cui è uscito acclamato dal pubblico e dalla critica e con la vittoria successiva ai David di Donatello per la miglior sceneggiatura originale e il miglior attore a Silvio Orlando, Leonardo Di Costanzo torna al Lido e lo fa stavolta col cortometraggio Welcome to Paradise, con protagonisti Marta Cammi, Sofiane Bahari e Giorgia Respelli.

Frente A Guernica di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

Due artisti che inqudrano le forti connotazioni ideologiche del mondo, il cui lavoro riflette sulle grandi guerre che hanno cambiato il paesaggio del XX secolo. Uno sguardo che verte sempre sulla retrospettiva, dove la catastrofe bellica si incontra con Frente A Guernica, non fiction di Venezia80.

Venezia 80: (Extra) Orizzonti, biennale e classici

Felicità di Micaela Ramazzotti

L’attrice italiana, volto noto dell’immaginario italiano, passa dietro la macchina da presa. Lo fa per Felicità, debutto alla regia per un’interprete che decide di affrontare una doppia sfida, non solo dirigendo, ma dirigendosi. Per l’occasione, si mette al fianco di Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti e Sergio Rubini. La sezione è Orizzonti Extra.

El paraíso di Enrico Maria Artale

Madre e figlio, simbiosi e oppressione. È ciò che si crea ne El paraíso, in cui il protagonista Julio Cesar, quarantenne che vive ancora con la mamma, vede andare in crisi il rapporto col genitore nel momento dell’arrivo nella sua vita della giovane Ines. Tutto cambia velocemente. Con dolore. Presentato in Orizzonti, i protagonisti sono Edoardo Pesce, Margarita Rosa De Francisco, Maria Del Rosario e Gabriel Montesi.

Invelle di Simone Massi

L’Italia diventa animata. Lo fa con Simone Massi, alla regia di Invelle, con i suoi tre piccoli protagonisti: Zelinda, Assunta e Icaro. Tutti fanciulli, tutti a doversi confrontare con la guerra. L’animazione non offre certo tregua, mettendo insieme scontri, eredità e sogni, in Orizzonti a Venezia80. La coproduzione è italo-svizzera.

Dive di Aldo Iuliano

Aldo Iuliano si tuffa, insieme ai suoi protagonisti, nel cortometraggio Dive. I personaggi giocano sulla spiaggia e vivono una profonda amicizia, quella che potrebbe diventare amore. Una sfida tra giovani, con cui la regia contribuisce a far entrare in contatti i protagonisti e gli spettatori.

Un’altra Italia era possibile. Il cinema di Giuseppe De Santis di Steve Della Casa

La storia del neorealismo italiano passa per Giuseppe de Santis. Una coerenza estetica e politica che passa per un docente della storia del cinema che ha saputo guadagnasi l’affetto di colleghi e studenti. Un impegno civile e sociale inquadrato come una grande parabola hollywoodiana, nella Venezia classici di Venezia80.

Dario Argento Panico di Simone Scafidi

Incubi, orrore, ma anche realtà concreta. Creati da Dario Argento all’interno delle stanze degli hotel. È lì che decide di scrivere la sua nuova sceneggiatura, invitando una troupe che sta girando un film su di lui a seguirlo. E noi, dalla sala, lo osserviamo nell’opera di Venezia classici di Simone Scafidi.

L’anno dell’uovo di Claudio Casale

Prodotto da Diero Film insieme a Rai Cinema, con Biennale College Cinema, L’anno dell’uovo di Claudio Casale approda al Lido. La trama è enigmatica, ma intrigante: ci dice che, in ogni cosa nascosta, si trova una gemma da dover scovare.

Aggiornamento del 7/8/2023 alle 18:40: L’articolo è stato aggiornato aggiungendo che L’anno dell’uovo di Claudio Casale è stato prodotto da Diero Film insieme a Rai Cinema.